mercoledì 5 settembre 2007

Tikawukumarn.

C’era una volta un re chiamato Prommathat che governava la citta’ di Benares. Era un re capace i cui territori si estendevano in lungo e in largo. A un certo punto del suo regno il re guido’ le sue forti armate all’attacco di una piccola citta’ di nome Kasi che era governata da re Tikiti. Questo re capi’ subito che le sue armate non erano abbastanza forti da resistere all’invasore. Per evitare una grande perdita di vite innocenti, il re prese la sua regina, scappo’ dalla citta’ e ando’ a vivere in un’area isolata nel territorio di Benares.Re Tikiti e la sua regina si travestirono da gente comune e cercarono riparo nella casa di un vasaio. Qualche tempo piu’ tardi nacque loro un bambino che chiamarono Tikawukumarn. Il re tuttavia penso’ che se il re nemico, Prommathat, avesse imparato dove si si trovavano avrebbe mandato i suoi uomini a uccidere tutta la famiglia. Cosi’ mando’ il figlio a vivere da un carissimo e fidato amico, fuori dalla citta’.Tikawukumarn crebbe fino a diventare un giovane uomo, gli fu data una buona educazione, fatto importante per un giovane di buona famiglia. Non era felice tuttavia in quanto non poteva fare frequenti visite ai suoi genitori, se fosse stato scoperto sarebbe stata la morte per tutti. Sfortunatamente un giorno il precedente barbiere di re Tikiti che era nel frattempo diventato leale servitore di Prommathat riconobbe il re e la regina. Ando’ subito a informare re Prommathat pensando di ottenere una ricompensa. Prommathat mando’ i suoi uomini ad arrestare re Tikiti e la sua regina. Circa nello stesso periodo Tikawukumarn ando’ a visitare i genitori ma entrambi erano stati prelevati e stavano per essere portati al luogo dell’esecuzione. Tikawukumarn scivolo’ fra la folla, fino ad arrivare vicino ai genitori. Il povero re vide il figlio e lo riconobbe cosi’ gli rivolse le sue ultime parole:“Tikawu! Non credere alle cose troppo lunghe e non credere alle cose troppo corte. Vendetta non deve chiamare vendetta, ma perdono. Ricordati figlio mio!”.Tikawukumarn fu profondamente infelice e amareggiato nel veder i genitori morire di fronte a lui, ma mantenne la calma. Dopo che tutti ebbero lasciato l’area, cremo’ i corpi dei genitori e ritorno’ a Benares dove fece conoscenza con un mahout, addestratore di elefanti, del palazzo.Avendo visto il buon carattere del giovane uomo, il mahout lo accetto’ come allievo. Tikawukumarn rimase col suo maestro finche’ non acquisi’ buona conoscenza degli elefanti.Un giorno Tikawukumarn si alzo’ di buon mattino, vide la luna piena che stava sparendo all’orizzonte e in quell’atmosfera comincio’ a suonare nel giardino. Il dolce suono raggiunse il palazzo di Re Prommathat. Il re ne fu deliziato e chiese chi fosse il musicista. Tikawukumarn fu allora chiamato ed ebbe un’udienza col re. Il suo compito da allora fu suonare il liuto e cantare con l’accompagnamento di altre persone. In poco tempo divenne il favorito del re.Piu’ tardi, a Tikawukumarn fu assegnato un nuovo compito, quando il re voleva andare a caccia nella foresta, lui era il conducente del carro. Sebbene fosse abilissimo nel suo lavoro la densa foresta e la strada tortuosa fecero si che si persero. I soldati e la corte del re erano inoltre rimasti indietro. Il re e Tikawukumarn erano quindi lontani dalle guardie. Esausto del lungo viaggio, il re ordino’ a Tikawukumarn di fermare il carro in modo da riposarsi all’ombra di un grande albero. Tikawukumarn invito il re ad appoggiare la testa sul suo grembo. La fresca brezza fece addormentare il re e su lui vegliava il figlio del suo nemico. Mentre il re stava dormendo pofondamente con la testa appoggiata al suo grembo, Tikawukumarn penso’ di vendicarsi del re che aveva mandato a morte i suoi genitori e occupato la sua citta’. Estrasse la spada dal fodero e intendeva colpire il re al petto. Subito ricordo’ le ultime parole del padre pronunciate prima di morire e penso’ che non poteva rimanere sordo alla preghiera del padre. Cosi’ ripose la spada. Poco dopo successe la stessa cosa, voleva vendetta ma il ricordo del padre gli impediva di attuare il suo proposito. Quando questo accadde per la terza volta il re si sveglio’ e vide Tikawukumarn con la spada sollevata animato dall’intenzione di ucciderlo. Il re si spavento’ nel vedere la spada nelle mani di Tikawukumarn, questi chiese al re perche’ fosse cosi’ spaventato. Prommathat gli disse che aveva sognato che il figlio di re Tikiti era andato a ucciderlo con una spada. Tikawukumarn racconto’ al re la verita’ che egli era veramente figlio di re Tikiti e improvvisamente afferro il re con la mano sinistra e alzo’ la spada con la destra nell’intento di ucciderlo. Ma ancora una volta ricordo’ le parole del padre. Tikawukumarn cambio ancora idea e chiese al re di perdonarlo. Il re lo ringrazio’ per avergli risparmiato la vita. Entrambi giurarono allora di non uccidersi l’uno con l’altro. Il re fu molto sorpreso e felice nel sapere che il figlio del suo nemico aveva tentato di ucciderlo tre volte ma aveva sempre cambiato idea pensando alle parole del padre e apprezzo’ Tikawukumarn per non essersi vendicato su di lui. Il re piu’ tardi racconta’ e raccomando’ a tutti di seguire quell’esempio e di apprezzare quell’uomo per le sue buone maniere. Tutto questo causo’ che Tikawukumarn divenne l’erede di re Prommathat e ne sposo’ la figlia, alla morte del re insieme governarono su Kasi e Benares e furono felici.La morale di questa storia enfatizza l’insegnamento di Buddha che il nemico puo’ essere conquistato col perdono, piu’ che con la forza.

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