giovedì 6 settembre 2007

Phra Aphaimani 02

Una notte Kesra sogno’ un grande serpente che, salito nel suo letto, si era avvolto attorno al suo corpo. Quando si sveglio’ era tremante di paura. Urlo’. Le dame accorsero e ascoltarono il suo racconto, alla fine sorrisero. Una di loro disse che era scritto in un antico libro che una ragazza che faceva quel sogno avrebbe incontrato rapidamente la persona desiderata. Kesra, con un dolce sorriso, torno’ rapidamente a letto.Il giorno seguente le quattro donne andarono a visitare i brahmini alla capanna. Questi cominciarono a brontolare sul loro stato di detenzione dicendo che non avevano il diritto di tenerli segregati. Non avevano fatto niente di male. In quello stato non potevano dormire ed erano obligati a lavorare duramente tagliando erba. Se quella condizione fosse durata a lungo sarebbero sicuramente morti. Una donna disse:“La serva Krajong ha accusato il giovane brahmino di aver abusato di lei, cosi’ la principessa ci ha ordinato di scoprire la verita’”.Un brahmino replico’:"Nostro fratello non ha fatto niente di sbagliato. E’ questa donna che vuole imbrogliare. Noi siamo venuti in pace. Non vi abbiamo fatto alcun danno. Pensi che sia possibile incontrare la principessa?”“Noi siamo Prapawadi, Chongkolni, Ubolrasmi e Srisuda. Se lavorerete duramente avrete una possibilita’ di vederla. Ma ho paura che siate troppo pigri e che perdiate il vostro tempo andando con le ragazze. Questo dispiace molto alla principessa”.I brahmini convinsero le dame che volevano realmente vedere la figlia del re e che avrebbero accettato di diventare suoi servi. Le donne capirono che quello che quegli uomini volevano combaciava con i loro desideri: un incontro fra Srisuwan e Kesra era voluto da tutti. Cosi’ si accordarono e le dame dissero che avrebbero invitato la principessa a raccogliere fiori nel giardino l’indomani. Grazie a quell’accordo consentirono ai brahmini di andare ad abitare nel Palazzo della Luna. Dopo questo tornarono indietro.Lasciati soli, i brahmini dissero a Srisuwan che avrebbe dovuto tentare di conquistare il cuore di Kesra. Ma Srisuwan disse sprezzante:“No, non ho tempo per l’amore. Non mi importa niente di quel sentimento”.I brahmini replicarono:“Tutti e tre pensiamo che sia meglio per te rimanere qui. E’ il solo posto dove possiamo trovare notizie di tuo fratello”.Kesra acconsenti’ ad andare nel guiardino il giorno successivo. Come la principessa e Srisuwan si incontrarono si innamorarono al primo sguardo, fu come se il dio dell’amore avesse colpito il suo cuore con tutte le sue frecce. Srisuwan decise di restare a Romchak. I due giovani da quel momento cominciarono a pensare uno all’altro. L’amore cresceva nei loro cuori. Non sentivano necessita’ ne’ di dormire ne’ di mangiare. Srisuwan regalo’ a Kesra il suo anello, questa ricambio con un corpetto avvolgente. Si scambiarono poemi d’amore scritti su giovani foglie di banana esprimendo i loro sentimenti, l’uno verso l’altro.Re Uthain di Java aveva atteso a lungo una risposta ma non ne era arrivata nessuna. Non potendo aspettare piu’ a lungo guido’ le sue armate all’attacco di Romchak. Srisuwan e i brahmini si offrirono volontari per combatterlo. Kesra era amareggiata e viveva nel timore che l’amato potesse essere ucciso in battaglia. Il risultato fu comunque che lui e i brahmini vinsero la guerra e re Toswong li invito’ a palazzo.Il re desiderava dar loro terre lungo i suoi confini, come ricompensa. I brahmini rifiutarono educatamente, chiesero solo che Srisuwan potesse rimanere, quanto a loro decisero che sarebbero andati a vagabondare nella foresta.Re Toswong capi’ subito che volevano che lui desse Kesra come moglie a Srisuwan ma pensava che non fosse possibile dato che questi era un uomo comune.Srisuwan aspettava pazientemente per una risposta ma il re rimaneva in silenzio. Il primo penso’ allora di rapire Kesra e andarsene con lei lontano usando una nave. I brahmini glielo proibirono, gli suggerirono invece di scrivere un poema all’amata, nel poema doveva raccontare l’intera storia.Il cuore di Kesra provo’ una forte pieta’ per Srisuwan. Rattristata e amareggiata si ammalo’. Suo padre chiese a Srisuwan di prendersi cura di lei, il che diede al giovane una migliore possibilita’ di stare vicino al suo amore. Si prese cura di lei fino a che non si ristabili’ completamente.Il re nello stesso tempo capi’ che non era possibile che sua figlia stesse cosi’ vicino a Srisuwan e che vivessero sotto lo stesso tetto. Alcune persone potevano parlar male di lei. Alla fine concesse loro il permesso di sposarsi.
Negli anni in cui accadevano queste vicende Phra Aphaimani visse con la donna gigante. Fino a che il figlio, che fu chiamato Sinsamutr, raggiunse l’eta’ di otto anni. Il ragazzo era molto simile al padre ma possedeva alcune caratteristiche ereditarie della madre come i denti canini e poteri magici. I suoi occhi avevano il colore del sole ed era forte come un elefante. Il padre gli dono’ il suo anello, gli insegno’ a suonare il flauto e l’arte del combattimento.Un giorno mentre la madre era andata a caccia di cibo e il padre stava dormendo noto’ che l’ingresso della grotta era sigillato da un enorme masso. Di sicuro era stata la madre a chiudere quella porta naturale per non far fuggire il suo amore. Il bambino fu colto da curiosita’ sposto’ il masso senza fatica. Nonostante il grande peso non ebbe alcuna difficolta’ nel farlo. Voleva vedere il mondo esterno.Provo’ un senso di gioia e di eccitazione nel vedere il mare, la sabbia, tutti quei pesci. Incontro’ una strana creatura, un vecchio tritone che aveva la coda di un pesce al posto delle gambe. Catturo’ la creatura e la porto’ con se alla grotta.Phra Aphaimani ebbe paura quando seppe che il figlio poteva aprire la grotta. Se la madre avesse saputo la verita’, poco avrebbe contato l’amore filiale, poteva ucciderlo. Cosi’ decise di raccontare a Sinsamutr la sua storia con la madre.Quando il tritone seppe che Phra Aphaimani era un principe promise di portare lui e il figlio lontano. Suggeri ad Aphaimani di consigliare alla moglie di andare a praticare meditazione per tre giorni nella foresta, lui nel frattempo avrebbe potuto portarli nell’isola di Ko Kaew Pisdarn, l’Isola Meravigliosa.Quando la donna/mostro parti’ per la foresta, Aphaimani e il figlio partirono poco dopo. Il padre cavalcava il tritone, il figlio la moglie di lui che era corsa in aiuto. Il gruppo prosegui’ speditamente verso l’isola. Il vecchio tritone e la sirena nuotarono per un intero giorno e un’intera notte senza fermarsi ne’ riposare un secondo.Tre giorni dopo ritornando dalla foresta la donna gigante arrivo’ alla grotta solo per constatare che il marito e il figlio se ne erano andati. Divenne una furia, sembrava impazzita. Parti in fretta, senza perdere una secondo, alla loro ricerca. Per la strada incontro’ uno spirito del mare che le disse che il gruppo si era diretto a sud. Rapidamente prese quella direzione.A un certo punto del loro viaggio Aphaimani e Sinsamitr si accorsero che il mostro era ormai vicino. Il figlio disse:“Padre, tu devi andare avanti e lasciarmi qui. Provero’ a fermare mia madre”.Il vecchio tritone, vinto dalla stanchezza, chiamo’ in aiuto la figlia. Le disse:“Non posso andare avanti. Porta Phra Aphaimani lontano il piu’ in fretta possibile. Hai capito?”Poco tempo dopo il mostro pote’ catturare il vecchio tritone e la moglie. Appena li ebbe fra le mani la sua furia aumento’ all’infinito:“Perche’ avete portato mio marito e mio figlio lontani da me?!? Dove li nascondete?”Entrambi rimasero in silenzio per farle perdere tempo. Cio’ rese la sua furia una tempesta che sembrava aumentare all’infinito. Non aveva mangiato da tre giorni e presa dall’odio li uso’ come cibo.La giovane sirena si mosse nel mare rapidamente e riusci’ a portare Phra Aphaimani all’Isola Meravigliosa. Li incontrarono un uomo anziano che era un riverito eremita. Quando questi udi’ l’intera storia diede loro il permesso di fermarsi. All’arrivo’ la donna gigante chiese ad Aphaimani perche’ era fuggito lontano da lei. Questi replico’:“Tu sei un gigante io un essere umano. Non possiamo vivere insieme, e’ un abominio. Per piacere torna indietro e lasciami qui”.La donna gigante maledisse sia l’eremita che la sirena. L’eremita perse la calma, si arrabbio’. Pronuncio’ una parola magica e creo’ della sabbia sacra che getto’ verso la gigantessa. Il mostro fu colpito gravemente, non pote’ sopportare il dolore e corse via.Dopo la morte dei genitori la giovane sirena non aveva dove andare, doveva vivere sull’isola. L’eremita le disse di sistemarsi vicino alla collina poi le regalo’ un filo sacro.Di notte Aphaimani ando’ a visitarla e le chiese di diventare sua moglie. La sirena rifiuto’ dicendo:“Sono solo una sirena, non adatta a un principe come te. Per favore non abbassare te stesso amandomi”.Aphaimani le sussurro’ dolci parole e riusci’ a entrare nel suo cuore. Vissero insieme per sette mesi.

Nessun commento: