giovedì 6 settembre 2007

Phra Aphaimani 05

Grawak era una citta’ governata da re Suriyothai, sua moglie, la regina, si chiamava Chantawadee. I reali avevano una figlia chiamata Saowakon.
Dopo essere arrivato a Garawek l’eremita nudo annuncio’ che era venuto per salvare gli abitanti dalle malattie causate dagli spiriti della foresta, per fare questo avrebbe dato a tutti dell’acqua sacra. Ascoltata la notizia del suo arrivo’ il re ordino’ che fosse portato a palazzo. Il drago ebbe cosi’ la possibilita’ di scappare. Corse sulla cima dell’abisso, annuso’ e capi’ subito che Sudsakorn era ancora li vicino.
Il giovane era rimasto stordito nella caduta, poi era svenuto, quando si riebbe penso’ al suo buon eremita e questi apparve immediatamente cavalcando l’arcobaleno e porto’ Sudsakorn fuori dall’abisso. Lo rimprovero’ leggermente dicendogli che non avrebbe piu’ dovuto credere cosi’ facilmente a qualcuno. Il cuore dell’uomo era profondamente scosso, era anziano e non doveva dargli altri dispiaceri. Sudsakorn guido’ il Drago Nero a cercare l’eremita nudo in modo da riprendersi il suo bastone magico. Arrivato a Garawak seppe che questi era nel palazzo. Lo segui’ e riprese indietro il suo bastone.L’eremita nudo fuggi’ spaventato. Il rumore attrasse pero’ l’attenzione del re che usci’ per vedere cosa succedeva. Sorpreso vide solo un giovane eremita. Volle conoscerlo e Sudsakorn gli racconto’ la sua storia. Quando il ragazzo termino’ il suo racconto il re comando’ l’eremita nudo a morte. Mosso da pieta’ Sudsakorn chiese che gli fosse risparmiata la vita. Il re acconsenti’ ma a una condizione: che il giovane vivesse con lui come un figlio. Sudsakorn declino’ l’invito dicendo che era alla ricerca del padre. Il re decise di aiutarlo nella ricerca cosi’ Sudsakorn decise di restare.
La regina fu felice di avere un figlio e chiese al giovane di abbandonare lo stato di eremita ma questi’ rifiuto’.
In Paleuk Aphaimani e Suwanmali ebbero due sorelle gemelle che chiamarono Soysuwan e Chansuda.
In Lanka Usrane sognava sempre la sua vendetta. Appena si fu rimesso, accompagnato dal padre, guido’ le sue armate contro Romkchak.
Informato si questo Aphaimani si consiglio’ con Vali, fu felice quando seppe che la donna aveva gia’ un piano. Nella battaglia Vali uso’ un’abile tattica militare per sconfiggere le armate di Lanka. Un gran numero di soldati furono uccisi. Verso la fine della battaglia il padre di Usrane fu ferito a una gamba, riusci’ a fuggire. Usrane fu invece ferito a una spalla da una freccia di Vali, fu arrestato.
Aphaimani, ricordando il debito che aveva con lui fu mosso da pieta’ e chiese che fosse lasciato libero di tornare al suo paese.
Vali si oppose e disse:
“Il principe di Lanka e’ seriamente ferito. Sicuramente morira’ in tre giorni. Penso che dovremmo portare il tuo esercito a distruggere completamente Lanka”.
Aphaimani: “Non faro’ mai questo. Ricordo l’aiuto avuto da Usrane”.
Vali si volse verso Usrane e disse:
“Bene, cosi’ potra’ tornare a servire il padre”.
Usrane si ammalo’ gravemente. Il suo orgoglio era ridicolizzato da Vali con parole che gli causarono un grande sconforto. Era terribile essere trattato in quel modo da una donna goffa e brutta. Piu’ ci pensava piu’ si arrabbiava, piu’ la pressione cresceva nel suo cuore. Pianse e singhiozzo’ amaramente. Emise un gran grumo di sangue e mori’.
In breve il principe fu vendicato dal suo fantasma. Lo spirito si presento’ a Vali dicendo che era il principe di Lanka e che voleva ucciderla. Poi attacco’ Vali violentemente, la donna non pote’ scappare. Il fantasma si insedio’ nel suo corpo.
Per onorare Usrane, Aphaimani organizzo’ una gran processione che accompagno’ a Lanka il corpo del principe defunto.
Nonostante questo il fantasma di Usrane non voleva andarsene, Vali non pote’ piu’ controllare se stessa e divenne pazza. Furono provati esorcismi ma nessuno poteva cacciare via lo spirito. Vali non poteva cambiare in alcun modo il suo destino. Ando’ a trovare Aphaimani e Suwanmali per l’ultima volta. Verso tutte le sue lacrime. Cadde a terra morta di fronte a loro.
In Lanka il re fu profondamente amareggiato dal tragico destino che aveva colpito il figlio. In breve anche lui mori’ di dolore.
Cosi’ Lawengwanla, la sorella piu’ giovane di Usrane divenne regina e governante di Lanka.
Laweng aveva solo 16 anni e non conosceva niente di guerra e combattimento, aveva pero’ un anello con un sigillo di Rahu, lasciatole dal padre, che poteva proteggerla da qualsiasi pericolo.
Il suo cuore era pieno d’odio, desiderava la vendetta sulle persone che avevano causato la morte del fratello e del padre. Non sapeva pero’ da dove cominciare, chiese aiuto a un prete che le disse che doveva mandare messaggi ai governatori di vari paesi, invitandoli a combattere per lei. La citta’ di Lanka, l’anello col sigillo di Rahu e lei stessa sarebbero stati offerti a chiunque fosse in grado di distruggere Paleuk. Furono spediti molti messaggi accompagnati da un ritratto sul quale era stata posta una parola magica, qualsiasi uomo guardasse l’immagine di Laweng, li’ raffigurata, si sarebbe innamorato di lei e avrebbe fatto qualsiasi cosa per accontentarla.
Laweng non sapeva combattere ma era espertissima di magia nera. Preparo’ una pozione magica e la fece bere a cento belle ragazze. Gli uomini che le avessero guardatate negli occhi si sarebbero immediatamente innamorati di loro.
La regina aveva inoltre un corpo di tremila affascinanti ragazze che erano abili arcieri e sue guardie del corpo.
Laweng ordino’ la costruzione di un nuovo palazzo solo a tre giorni di viaggio dal precedente. Quando’ fu pronto ando’ a vivere li con le sue armate.
Re Laman del Tamil porto’ le sue armate a Lanka quando lesse il messaggio e vide il ritratto. La regina lo accolse calorosamente. Il re promise che avrebbe preso Paleuk il prima possibile.
Quando Aphaimani capi’ che le armate nemiche si stavano avvicinando a Paleuk ordino’ ai suoi soldati e alla popolazione di radunarsi sul retro della citta’ e di tapparsi le orecchie con della cera.
All’arrivo Laman trovo’ Paleuk deserta. Nessun rumore, si udiva solo il suono di un flauto. Da dove proveniva non se ne aveva idea. Lui e i suoi sodati si addormentarono profondamente, sempre piu’ profondamente. I soldati di Aphaimani riuscirono ad arrestare Laman e a imprigionarlo in una gabbia di ferro.
Quandi si sveglio’ il re del Tamil si trovo’ nella gabbia. Comincio’ a lamentarsi con il ritratto di Laweng fra le mani. Era disperato, il suo cuore era spezzato, aveva perso il suo amore. Le guardie diedero un’occhiata al ritratto e si innamorarono della donna li raffigurata appena la guardarono. Aspettarono che Laman si fosse addormentato, rubarono l’immagine, la portarono a Aphaimani.
Aphaimani non pote’ che subire la sorte degli altri: si innamoro’. Fu preso da frenesia: “Chi era, dov’era, dove abitava quella donna meravigliosa?” chiese inutilmente a Laman. Qiesti non disse niente.
Il re del Tamil fu esiliato in un’isola solitaria a nord. Piu’ tardi Laman si accorse di aver perso il ritratto. Pianse e continuo’ a piangere senza ritegno. Divenne pazzo, alla fine mori’ ma il suo fantasma torno’ per rubare il ricordo della donna amata..

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