giovedì 6 settembre 2007

Fonti di ispirazione: intro a divinita' induiste.

La parola indu' per indicare l’insieme delle differenti credenze religiose e’ storicamente abbastanza recente e risale al periodo in cui l’India era colonia Britannica. In precedenza con questo termine, che e’ di origine persiana, si faceva riferimento alle popolazioni che abitavano dall’altra parte del fiume Indo, l’Iinduismo e’ comunque una delle piu’ antiche religioni al mondo. Conta piu’ di 900 milioni di fedeli ed e’ la terza piu’ diffusa dopo la Cristiana e l’Islamica. E’ una religione enoteista il che significa una forma di culto intermedia fra monoteisamo e politeismo: viene venerata in modo particolare una singola divinita’ permettendo pero’ l’esistenza di altri dei di grado inferiore accanto ad essa. In altre parole tutte le diverse divinita’ induiste sono considerate diverse forme del Dio Supremo o Bhraman che questi adotta per essere piu’ comprensibile all’uomo.
La domanda nasce spontanea: “Ma perche’ sono cosi’ importanti divinita’ come Brahma, Shiva, Vishnu e tante altre in un paese come la Thailandia che di religione e‘ principalmente buddhista?”. Occorre ricordare che il buddhismo, come e’ per l’induismo e il jainismo, e’ un movimento di riforma del brahmanesimo Tutte e quattro queste religioni condividono quindi elementi in comune cosi’ come la chiesa cattolica romana li condivide con il protestantesimo e con la chiesa cattolica ortodossa o meglio col giudaismo che ne fu il predecessore. Secondo accanto al Buddha i thai venerano, in via secondaria, spiriti guardiani, fantasmi e spiriti minori, oggetti vari il che da’ origine a vastissima gamma di credenze e tra queste al primo posto non possono non rientrare per quanto detto sopra le divinita’ induiste. Come queste siano arrivate in Thailandia e l’importanza che rivestono e’ facilmente comprensibile se si da’ un’occhiata alla situazione della Thailandia dalla la meta’ dell’XI fino al XIII secolo, la civilta’ khmer, e a due santuari che si trovano abbastanza vicini ai confini con l’odierna Cambogia, nel nordest della Thailandia: Prasat Hin Phimai e Prasat Phanom Rung (nota: saranno trattati approfonditamente quando verra’ aperta la sezione: “Monumenti e opere d’arte”). A parte la planimetria delle ricostruzioni che raffigurano la summenzionta cosmologia buddhista/induista questi luoghi raccolgono pedimenti, lintelli, colonne e porte che contengono un’infinita’ di preziose e meravigliose decorazioni. A Phanom Rung il pedimento principale del ponte a est ha disegni di ballerini celesti che rappesentano Shiva, anche il padimento dell’anticamera che introduce al prang principale mostra Shiva Nantaraja il ballerino cosmico impegnato in una danza, ai suoi piedi Ganesa o Ganesh, il dio dalla testa di elefante, sotto questo pedimento c’e’ un lintello che rappresenta Vishnu reclinato su un naga. Brahma si erge da un fior di loto e Lakshmi sta ai piedi di Shiva. In un’entrata della galleria si puo’ anche vedere Rama, l’eroe del Ramakian . Sono state nominate solo alcune divinita’ fra quelle rappresentate in questo santuario che gia’ si fa pressante il desiderio di domandarsi: “Ma chi sono?”. Lo stesso discorso vale per Prasat Hin Phimai e per altri luoghi della zona. Spostandoci invece piu’ a nord, vicino a Nong Khai, cinque chilometri a sudest della citta’, qui troviamo un wat con un interessante giardino dove e’ bello passare alcune ore, e’: Wat Khaek, conosciuto anche come Sala Kaew Ku. Non e’ un monumento antico, l’inizio della sua costruzione risale solo 1978 ad opera di un monaco vietnamita Luang Pu Bunleua che mori’ nel 1978 e rappresenta un’immersione nella tematica buddhista/induista. Tornando verso Bangkok, a parte le rappresentazioni del Ramakien, echi di divinita’ induiste si possono trovare nell’area di Wat Phra Kaeo. Andando a visitare il Museo Nazionale, basta ricordare una sola opera fra le molte che vi sono in esposizione la famosa statua di Vishnu che si trova al piano superiore dell’ala nord. Sempre nella capitale si trova il famoso Erawan Shrine, meno conosciuto col nome di santuario di Phra Phrom o santuario di Brahma che vede l’afflusso di numerossimi fedeli tanto da essere diventato un luogo particolare, apprezzato dai turisti. L’interesse di voler conoscere chi sono tutte queste divinita’ si fa pressante ma fermiamoci per un momento visto che la storia di questo santuario e’ interessante. Fu costruito nel 1976, dalla proprieta’ dell’Hotel Erawan che si trova li vicino. Al centro del santuario, aperto dai quattro lati siede Phra Phrom o Brahma ai suoi lati varie divinita’ induiste fra cui Indra e Vishnu. Il motivo della costruzione fu che si verificavano diversi incidenti durante la costruzione dell’hotel, un contrattempo seguiva l’altro, muratori feriti e morti in incidenti, il culmine fu quando naufrago’ una nave che portava marmo per l’albergo. Questo fu veramente troppo per i lavoratori che entrarono in sciopero dichiarando che non avrebbero ripreso a lavorare se non fosse stato fatto qualcosa. Fu consultato un brahmino esperto che disse che il nome Erawan, scelto per l’albergo, era anche il nome dell’elefante a tre teste, cavalcatura di Brahma. Erawan quindi non doveva essere lontano e se li c’era Erawan era certo che c’era anche il dio. Cosi’ fu costruito l’altare per Brahma e non ci furono piu’ incidenti.
Andare a visitare questio luogo e’ uno spettacolo. Tutti i tipi di persone dai manager dell’albergo al personale, al publico in generale, fanno frequenti donazioni e offerte. L’orario corretto per l’adorazione va dalle sette alle otto del mattino e dalle diciannove alle venti di sera. Richieste e preghiere da esaudire da parte della divinita’ devono essere rivolte nel tardo pomeriggio e qui la zona si puo’ trasformare in un’area di spettacolo con ballerini che danzano per offrire divertimento a Brahma, pagati da qualcuno che ha ottenuto la grazia di un importante favore.
Pur avendo tralasciato molto, moltissimo e in confronto a quello che esiste avendo scritto quasi niente, si puo’ capire da quanto sopra che le credenze induiste hanno una grande influenza sulla cultura thailandese anche se queste credenze, a cui sono collegate opere d’arte e riti, sono qualche volta adattati alle credenze buddhiste.

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