Tao Maensuang era il re che governava la citta' di Maensuang, sua moglie la regina, si chiamava Nartboonlue, la coppia aveva un figlio molto affascinante chiamato Phra Lawdilokraj o in breve Phra Lo. La fama della bellezza del giovane si diffuse in lungo e in largo e raggiunse la citta' di Song che era governata da re Tao Pichaiwisanukorn. La moglie di questo re si chiamava Phra Darawadee. La coppia aveva due bellissimi figlie chiamate Phra Phuen e Phra Phaeng.Le due principesse vennero a conoscenza della bellezza e del fascino di Phra Lo e desiderarorno conoscerlo. Due serve di palazzo, chiamate Nang Ruen e Nang Roy, capirono il desiderio delle loro padrone e si offrirono come intermediarie per arrangiare un incontro fra le due principesse e Phra Lo. Mandarono dei misicisti a suonare una ballata nella citta' di Maensuang. Mentre suonavano la canzone questi dovevano descrivere la bellezza delle due principesse. Allo stesso tempo le due serve andarono a chiedere a Puchao Samingprai, un grande mago, famoso per le sue arti magiche, di usare tutto il suo potere perche' il principe si innamorasse delle due donne.Sotto l'influenza delle parole magiche Phra Lo provo' un desiderio irresistibile di incontrare le due principesse. Il principe si era infatuato a tal punto che era sempre triste e non poteva mangiare niente.Il suo strano modo di comportarsi fu notato dalla madre, la regina, che penso' che che il figlio fosse sotto l'influenza di uno spirito o fosse tormentato da un fantasma. Dopo aver consultato maghi e astrologhi fu celebrata una cerimonia magica per mandar via lo spirito, non servi' a niente. Il principe continuo' a comportarsi in modo strano.Per vedere la bellezza delle due principesse con i propri occhi Phra Lo chiese alla madre di il permesso di compiere un viaggio di piacere nella foresta, lo scopo e' ovvio era ben altro. Accompagnato da due fedeli servitori Kaeo e Khwan e da pochi soldati il principe si diresse verso la citta' di Song. Il gruppo viaggio' per fitte foreste, scalo' ripide montagne e attraverso' ruscelli fino a che non giunse a un fiume chiamato Kalong.Qui giunti Phra Lo fece un voto e chiese di vedere cosa sarebbe successo nel suo futuro. Pronunciato il voto il fiume si trasformo' e assunse un colore rosso sangue mentre le acque cominciarono a ruotare in cerchio. Phra Lo capi' che tutto quello era un brutto presagio e che un terribile destino pesava sulla sua testa, non si perse pero' di coraggio e ando' all'incontro, con le due donne, che il suo cuore aveva tanto desiderato. Non le aveva mai viste, ma grazie alla magia il suo cuore era pazzamente innamorato.Allo stesso tempo le due principesse stavano aspettando con grande trepidazione l'arrivo del'affascinante giovane. Avevano in verita' un po' di paura che le parole magiche di Puchao Samingprai non avessero un effetto immediato. Cosi' chiesero al mago di usare nuove parole magiche per creare un bellissimo gallo che cantasse in modo meraviglioso. Esse pensarono che sicuramente il gallo avrebbe attratto Phra Lo che ne avrebbe seguito il canto fino alla citta' di Song. Come le due donne avevano pensato Phra Lo segui' il canto del gallo fino al giardino reale e qui incontro' le due principesse. Fu come se Cupido avesse scagliato tutte le sue frecce, come se non bastasse quello che fino allora avevano provato si innamorarono piu' profondamente. Allo stesso tempo anche Kaeo e Khwan si innamorarono di Nang Ruen e Nang Roy che aprirono i loro cuori e accolsero i due uomini senza indugiare. Come conseguenza della storia d'amore il principe e i suoi uomini furono ospitati e cominciarono a vivere nel palazzo interno che apparteneva alle due principesse.La loro storia d'amore non poteva pero' rimanere segreta a lungo. La notizia di quegli uomini che vivevano a palazzo in qualche modo trapelo' e giunse all'orecchio del re che immediatamente mando' i suoi umini a indagare. Quando seppe la verita' sulla storia d'amore fra le figlie e Phra Lo il re si infurio, ma quando capi' che era vero amore arrangio' un matrimonio reale per il trio.Sfortunatamente la storia ebbe una svolta quando la notizia del matrimonio raggiunse la nonna materna delle due principesse. Questa protesto' e fu piena di rabbia nel pensare che il matrimonio era stato celebrato senza che le fosse prentivamente comunicato. Molto tempo prima il padre di Phra Lo aveva ucciso durante una guerra il marito della donna. Essa non aveva mai smesso di pensare alla vendetta contro il re di Maensuang, cio' diversamente da suo figlio che aveva perdonato e aveva permesso al figlio del suo nemico di sposare le sue due figlie..La nonna disapprovo' il matrimonio.Citando un comando reale emesso dal figlio, Thao Pichawisanukorn, la nonna ordino' ai soldati di circondare Phra Lo e i suoi uomini. Mentre questi combattevano per salvare le proprie vite la donna ordino' ai suoi arcieri di colpirli. Un nugolo di frecce si diresse verso Phra Lo e i suoi uomini che furono incapaci di proteggere se stessi. Per salvare la vita degli uomini di cui si erano innamorate le due principesse intervennero e formarono uno scudo umano cercando di difendere gli uomini. Di conseguenza tutti morirono abbracciandosi.Le due citta' si vestirono a lutto capendo che il trio, le serve e i loro uomini aveva sacrificato le proprie vite per sostenere la verita' del loro amore.La storia si svolge nella citta' di Phrae.
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mercoledì 5 settembre 2007
Sang Thong.
C’era una volta una ricca e prospera citta’ chiamata Prommakorn che era governata da re Prommathat. Il re aveva due mogli che si chiamvano Cantrathewee e Suwanchampa.Era, quello, il tempo in cui una Buddhasattva, un candidato a tornare sulla terra per salvare altre persone, era destinato a rinascere nel mondo degli uomini, risiedendo prima nel ventre della prima regina. Prima di concepire il bambino Cantrathewee sogno’ che il sole brillava in modo inusuale e girava per tre volte attorno al monte Sumero, poi si abbassava ed entrava nel suo petto. Al risveglio la regina corse ad informare il re del sogno.La stessa notte la seconda regina sogno’ che il dio Indra era disceso dal paradiso per regalarle un fiore d’oro. Anche lei al risveglio corse ad informare il re del sogno.Il re fu contento nel sapere che le due regine avevano fatto quelli che lui riteneva buoni sogni ma non capendone il significato chiese all’astrologo di corte di interpretarli. Per la prima regina l’astrologo predisse che avrebbe avuto un figlio di grandi virtu’e che sarebbe stato l’uomo piu’ affascinante della terra, mentre alla seconda regina predisse che avrebbe avuto una bellissima figlia.Dopo aver ascoltato la predizione la prima regina ne fu felice ma la seconda fu dispiaciuta perche’ una figlia non poteva accedere al trono, dato che questo era riservato agli eredi maschi. Le due regine tornarono ai loro palazzi con differenti stati d’animo.Quando le regine se ne furono andate, il re disse all’astrologo che anche lui aveva fatto un sogno e ora che erano soli era il momento per fargli capire cosa aveva sognato. Nel suo sogno un sole e una stella brillavano in modo inusuale, molto piu’ del solito. Il cielo si era avvicinato a lui che aveva afferrato il sole con la mano dstra e la stella con la sinistra. L’astrologo predisse che il re avrebbe avuto un figlio di grandi virtu’ e che popoli da vicino e da lontano avrebbero creduto in lui.Pieno di gioia, il re ordino’ la costruzione di due palazzi per le sue regine e, non volendo fare nessun torto a nessuna di loro, i due palazzi dovevano essere uguali.Piena di gelosia Suwanchampa penso’ di tendere un tranello a Cantrathewee in modo da togliersi di mezzo sia lei che il figlio. Fece un dono a un anziano ufficiale perche’ svergognasse Cantrathewee e l’accusasse di avere un rapporto con un giovane ufficiale di palazzo. Allo stesso tempo comincio’ a imparare la magia nera in modo da utilizzare perole magiche per far si che il re si innamorasse sempre piu’ di lei e credesse a tutto cio’ che diceva.Informato dal modo di fare della prima regina il re la espulse dalla reggia senza ascoltare le sue ragioni. La povera Cantrathewee rimase sola e comincio’ a viaggiare senza sapere dove andare. Sebbene fosse una brava donna e tutti la amassero nessuno osava darle aiuto per timore della seconda moglie del re.Dopo aver vagabondato per qualche tempo Cantrathewee incontro’ un’anziana coppia che tornava dal raccogliere legna e verdure nella foresta. Racconto’ loro la sua storia, le due brave persone prontamente la invitarono a vivere, con loro, nella loro capanna alla periferia della citta’. Da quel giorno la regina aiuto’ la coppia a raccogliere legna e verdure che crescevano spontanee nel sottobosco e che essi usavano come cibo.Nello stesso tempo il feto che stava nel suo vente provo’ simpatia per la madre che ogni giorno lavorava cosi’ duramente. Con il potere ottenuto grazie ai suoi meriti precedenti creo’ una conchiglia concava e si rifugio’ in essa, in quel modo rimase nel ventre della madre fino al momento del parto. In conseguenza di tutto questo invece di far nascere un bambino Cantrathewee diede i natali a una conchiglia concava. Nonostante fosse un ben strano figlio la madre amo’ la conchiglia con tutta se stessa, con l’anima e col cuore. Il bambino decise di stare nella conchiglia finche’ non fosse diventato grande. L’anziana coppia si meraviglio’ ovviamente di vedere una conchiglia al posto di un bambino ma non disse niente, mantenne il segreto e condusse una vita normale.Qualche tempo dopo la regina noto’ strani fatti che accadevano nella capanna. Rientrando a casa una sera la trovo’ pulita e il cibo era gia’ stato cotto, pronto da mangiare. Questi fatti continuarono per un po’ si tempo e lei volle capire cosa stava accadendo. Lascio’ la capanna insieme alla coppia e segretamente torno’ per osservare cosa succedeva.Quando la casa rimase disabitata e ci fu silenzio un bel giovane con un chignon usci’ dalla conchiglia e comincio’ a giocare come avrebbe fatto qualsiasi bambino della sua eta’. Puli’ poi la casa e preparo’ il cibo per la madre e per l’anziana coppia, poi rientro’ nella conchiglia. Cantrathewee capi’ che quel bambino non era altri che suo figlio, con lacrime di gioia usci’ dal suo nascondiglio prese un bastone e colpi’ fortemente la conchiglia. Il bambino usci’ dal guscio che lo racchiudeva. Lei lo abbraccio’ deliziata e gli chiese scusa per essere stata crudele con lui. Quando ebbe spiegato il motivo per cui aveva cercato rifugio nella conchiglia al ragazzo fu dato il nome di Phra Sang Thong o “Conchiglia d’Oro”. Da allora Phra Sang Thong spese la sua giovinezza coccolato dalla madre e dall’anziana coppia.Il re nel frattempo fu preso dal desiderio di sapere qualcosa del figlio: “Era nato o no? E se si dov’era?”. Chiese all’astrologo che, dopo aver consultato i suoi testi, informo’ il re che la regina Cantrathewee aveva veramente avuto un bambino che aveva trovato rifugio in una conchiglia concava. Il re fu felice di sapere che la regina e il figlio erano vivi e inizio’ a preoccuparsi per loro. La sua preoccupazione fece infuriare Suwanchampa e ne aumento’ la gelosia, immediatamente recito’ parole magiche per controllare il marito. Disse poi al re che l’altra moglie era una strega e che per questo aveva fatto nascere una conchiglia che era segno di cattiva fortuna. Il re sotto l’effetto della magia le credette. Ordino’ che la madre e il bambino fossero catturati e mando’ militari alla capanna, quando li ebbe nelle sue mani ordino’ che fossero abbandonati in alto mare, cosi’ che potessero morire senza lasciare tracce.Dopo essere stati trascinati lontano dalla riva la loro barca fu investita da una grande onda e affondo’ nel profondo del mare. La madre e il figlio furono separati, portati lontano in direzioni diverse. La madre fu fortunata trovo’ alcuni pezzi di legno galleggianti e su questi attese di essere portata a riva. Soffiava il vento e cio’ le permise di raggiungere il territorio della citta’ di Mattharaj dove incontro’ la governante di un uomo ricco di nome Thananchai. Quando la governante vide la povera donna aggirarsi da sola le chiese la ragione. Ascoltata la sua triste storia la porto’ a conoscere il suo padrone che provo’ simpatia per lei e la invito’ a vivere nella sua dimora come membro della sua famiglia. Chiese alla regina di insegnare etichetta di palazzo alla moglie. Cantrathewee ringrazio’ l’uomo e ricambio’ la sua generosita’ cucinando, anche, cibo per la sua famiglia.
Dopo essere stato separato dalla madre Phra Sang Thong sarebbe annegato in mare se non fosse stato salvato da un naga che costrui’ per lui una barca d’oro permettendogli di raggiungere la riva sano e salvo. Sulla riva del mare incontro’ un eremita che costrui’ per lui un’altra barca dello stesso materiale e gli diede le istruzioni per raggiungere Benares.L’eremita gli disse anche che sarebbe dovuto passare da una citta’ governata da una femmina gigante che lo avrebbe adottato come figlio.Dopo aver lasciato l’eremita Phra Sang Thong continuo’ il suo viaggio finche’ arrivo’ a una citta’ chiamata Wasi che era abitata da giganti. Questi gli diedero la caccia per mangiarselo. Un forte vento creato dalla sua abilita’ di fare miracoli lo porto’ lontano dalle creature affamate. Sorpresi dal fenomeno gli abitanti andarono a informare la regina che usci’ da palazzo per andare a vedere il giovane. Dato che non aveva figli desiderava averne uno. Gentilmente prese il ragazzo fra le sue braccia e lo porto’ nella sua citta’. Da quel giorno la regina gigante si prese cura del figlio adottivo e diede ordine ai suoi servi di obbedirlo e di non lasciarlo solo a palazzo. Penso’ poi di fare in modo che Phra Sang Thong diventasse il futuro re e governasse la citta’. Phra Sang Thong passo’ giorni felici con lei finche’ non decise di uscire da palazzo.Un giorno la madre lascio’ la citta’ per andare nella foresta a caccia di animali. Phra Sang Thong usci’ a giocare fuori dal palazzo. Sorpreso vide un mucchio di ossa umane lasciate li dai giganti. Capi subito che la madre adottiva era una cannibale e provo’ simpatia per le vittime. Decise di fare un viaggio fuori citta’ e si diresse verso un castello dove trovo’ due stagni, uno pieno di liquido d’argento e uno di liquido d’oro. Vide anche un paio di scarpe dorate, una maschera dei Ngor (Nota: una razza aborigena, alleata ai pigmei negroidi, che si trova nelle foreste jungle della Malesia e del sud Thailandia), e un pugnale a doppia lama con un’elsa fatta di vetro. Mosso da curiosita’ si mise le scarpe, indosso’ la maschera e impugno’ il pugnale. Cosi’ vestito pote’ volare in cielo. Rimise poi tutto nello stesso posto.Immerse le dita nello stagno d’oro e queste divennero color del metallo prezioso. Provo’ a vedere se c’era qualcosa da fare per farle tornare normali, invano.Era giunto il momento di tornare dalla madre adottiva ma cosa poteva fare con quelle dita? Penso’ di bendarle con una stoffa in modo da nascondere cosa era successo.A palazzo, intanto, i servi erano spaventati, avevano scoperto la scomparsa del ragazzo e temevano di essere accusati di negligenza. Corsero ad informare la regina che capi’ che il figlio conosceva il suo segreto. Quando chiese al figlio cosa avesse fatto alle dita, Phra Sang Thong rispose che se le era tagliate con un coltello. Essa unse la stoffa e la friziono’ con la sua saliva. L’oro scompave dalle dita in quel momento.La ragina rassicuro’ il ragazzo che lo amava veramente come fosse suo figlio, non doveva temere o aver paura di lei. Da quel momento la regina dedico’ tutto il suo tempo a Phra Sang Thong e non ando’ piu’ a caccia nella foresta.Giorno dopo giorno la regina perdeva di peso e diventava sempre piu’ debole. Per poter sopravvivere doveva mangiare e quindi andare a caccia di animali nella foresta. Questa volta istrui’ i suoi servi di prendersi cura di Phra Sang Thong, di stargli molto vicino, di non perderlo di vista. In assenza della matrigna Phra Sang Thong uso’ tutti i trucchi per imbrogliare i servi, riusci’ cosi’ a uscire dal castello per la seconda volta. Fece un bagno dello stagno d’oro e subito tutto il suo corpo divenne dorato. Si mise le scarpe, indosso’ la maschera, impugno’ il pugnale. Cosi’ volo’ nella citta’ di Takasila dove si rifugio’ in una capanna abbondonata da un eremita.La sua seconda scomparsa fece si che la regina ordinasse una ricerca a largo raggio, ma tutto fu inutile. La scomparsa dei tre oggetti la convinse che il figlio si era allontanato per sempre. Non poteva fare altro, doveva provare a inseguirlo. Cosi’ si affretto’ e riusci’ a raggiungerlo sulla riva di un fiume che faceva da confine fra la sua citta’ e Takasila. Dato che la sua magia era efficace solo nella sua citta’, fuori dai confini di questa divento’ debole e fiacca. La gigantessa con lo sguardo triste pote’ solo sedersi e piangere supplicando Phra Sang Thong di tornare. Incapace di convircelo penso’ di commettere suicidio trattenendo il respiro fino a morire. Prima di uccidere se stessa chiese a Phra Sang Thong di imparare una formula sacra che lo avrebbe reso capace di richiamare cervi, pesci e altri animali attorno a lui. Sopratutto gli animali che stavano finendo il loro ciclo di vita sarebbero morti alla sua presenza mentre quelli che avevano piu’ tempo da vivere sarebbero potuti andare liberi.Dopo aver imparato la parola magica Phra Sang Thong volo’ in cielo e lascio’ il corpo morto della madre sulla riva del fiume.Sebbene la regina gigante avesse commesso peccati uccidendo gli animali della foresta quando era in vita i suoi meriti nelle vite precedenti le permisero di rinascere in paradiso poco dopo. In piu’ la sua generosita’ verso Phra Sang Thong che era destinato a essere un Buddha la aiuto’ a accumulare maggiori meriti. Spinto da un sentimento di gratitudine verso di lei Phra Sang Thong torno’ per cremare il corpo e per rendere l’ultimo tributo.Al suo arrivo nella citta’ di Benares il giovane trovo’ rifugio presso gli abitanti di un villaggio che lo presero in simpatia per il suo aspetto umile e innocente. Da quel giorno condusse una vita semplice fra quelle semplici persone in un luogo dove tutti, specialmente i bambini, gli volevano bene e giocavano con lui. Insegno’ loro a giocare a klee (Nota: un gioco che richiede che il giocatore guidi un cavallo e colpisca una palla con un bastone, quindi abbastanza simile al polo).Nello stesso tempo il re della citta’ che aveva sette bellissime figlie, di cui la piu’ giovane, di nome Kanthathewee,era la migliore di tutte. Per sposare queste figlie il re ordino’ una cerimonia durante la quale sarebbero stati scelti i rispettivi mariti. Durante la cerimonia tutte le figlie trovarono marito, esclusa Kanthathewee. Gli uomini erano per la maggior parte principi di citta’ vicine. Il re organizzo’ una nuova cerimonia per la figlia piu’ giovane invitando tutti i membri di famiglie reali a prendervi parte. Anche la seconda cerimonia fu un fallimento, alla figlia non piacque nessuno degli invitati.Il re era furioso, non sapeva cosa fare con questa ragazza e cosi’ organizzo’ un altro incontro e invito’ chiunque si voleva candidare. Anche questa volta la principessa li rifiuto’ tutti. Il re si adiro’ del comportamento non normale della figlia e ordino’ che tutti gli uomini della citta’, anche i piu’ umili si dovevano presentare.Fu allora informato che c’era un uomo brutto che viveva fuori della citta’. Per ridicolizzare la figlia, mando’ a chiamare Phra Sang Thong, che era conosciuto fra quelle persone come Ngor e gli ordino’ di presentarsi per la selezione.Al di la delle sue apettative la figlia provo’ simpatia per il giovane, evidentemente erano nati per essere marito e moglie. Lei vide Ngor come un uomo affascinante con un corpo ricoperto d’oro. Si innamorarono a prima vista. Fra il rumore della folla lei mise la ghirlanda di fuiori nelle mani di Ngor. Dispiaciuta dalla scelta della principessa la popolazione comincio’ a parlare di lei in modo sarcastico. Il re quasi soffocato dallo stupore non avrebbe voluto credere a quella storia che comunque stava succedendo di fronte ai suoi occhi. Furioso caccio’ la figlia e il marito da palazzo.
La coppia comincio’ a vivere una vita molto semplice. Ngor consolava la moglie e cercava di cacciare le sue preoccupazioni raccontandole la verita’ su se stesso. Cosi’ trascorrevano una felice vita insieme. Ogni giorno mentre Ngor andava a raccogliere vegetali e legna nella foresta la principessa si prendeva cura della casa e cucinava.Il re tuttavia non poteva dimenticare un comportamento che aveva causato vergogna a lui e all’intera sua famiglia. Per fare uscire Ngor dalla vita della figlia consulto’ i sei generi. Insieme studiarono un piano per uccidere il giovane. I generi consigliarono il re di tenere una prova con la partecipazione di un certo numero di persone, come attendenti. Il re avrebbe dovuto ordinare a tutti i generi di andare nella foresta e cacciare un cervo. Ogni genero doveva portare l’animale, non importa se vivo o morto, alla presenza del re e chi non fosse stato in grado sarebbe stato condannato a morte. I sei principi, disponendo di molta manodopera, pensavano che potevano star tranquilli. Sarebbe stato facile per loro cacciare un cervo, disponendo di un esercitoPartirono per cacciare l’animale ma ci rimasero male; non c’era traccia di un sol cervo in tutta la foresta. Alla fatica per la lunga caccia si aggiungeva la preoccupazione per la promessa fatta al re. Pensando a cio’ che sarebbe accaduto iniziarono un’altra battuta di caccia..Nello stesso tempo, dopo aver detto alla moglie dell’ordine regale Ngor volo’ in paradiso a pregare col dio Indra e al suo ritorno si sedette sotto un grande albero. Dopo aver rimosso l’abbigliamento che lo rendeva umile e brutto sembro’ simile a un dio. Recito’ le parole magiche che avrebbero fatto in modo che tutti i cervi si radunassero vicino a lui. Vedendolo circondato da cervi i sei principi lo scambiarono veramente per una divinita’. Gli resero omaggio e chiesero che ognuno di loro potesse avere un animale. Senza un cervo nelle loro mani sarebbero stati perseguitati dal decreto reale.Promisero di presentare a Phra Sang Thong, travestito da dio, grandi offerte ma questi rifiuto’ di accettarle, voleva semplicemente un pezzetto del loro orecchio in cambio di un cervo. Dopo averlo accontentato i sei generi ebbero il cervo da presentare al re.A questi raccontarono l’intera storia della battuta di caccia dimostrando che erano pronti a sacrificarsi al suo comando. Il re apprezzo’ la loro fedelta’.Dopo aver cambiato il suo abbigliamento ed esser tornato umile e brutto Phra Sang Thong corse a presentare il suo cervo al re che fu molto sorpreso e dispiaciuto.Nel tentativo di coinvolgerlo in un’altro inganno il re emise un altro decreto destinato a causargli danno. Ordino’ che tutti i generi cacciassero un cinghiale per lui. Di nuovo i sei generi non ne trovarono nessuno. Di nuovo dovettero rivolgersi a Phra Sang Thong travestito che domando un dito in cambio dell’animale morto. Anche questo secondo evento fece disperare il re che rimbrotto’ i generi dicendo loro che un’altra volta avevano dovuto perdere un pezzetto del loro corpo mentre invece Ngor non aveva perso niente.Il re non era ancora stanco e disse loro di andare a pesca e di portarglieli i pesci. Ancora una volta i generi dovettero scambiare un pezzetto di naso per avere i pesci. Allo stesso modo si ripete’ la scena precedente, Ngor presento’ i pesci senza aver perso niente.Ma il re era cocciuto e ancora non si diede per vinto, cerco’ un altro modo per eliminare Ngor, Incollerito da tanta insistenza e da tanto odio il dio Indra non riusci’ a sopportare oltre quella vicenda.Per incoraggioare Phra Sang Thon a rimuovere il suo trucco scese dal paradiso e si reco’ nella citta’ di Benares dove sottopose al re due domande:“Qual’e’ la cosa piu’ brillante della terra?”“Qual’e’ la cosa piu’ oscura della terra?”Dopo aver rivelato la sua identita’ disse al re che aveva sette giorni per rispondere. Se la risposta fosse stata giusta avrebbe giocato con lui a klee in paradiso, se non fosse stata soddisfacente avrebbe tagliato la testa del re con la sua ascia di ferro.Avendo paura del dio Indra il re perse il sonno e comincio’ a cercare una persona che lo potesse aiutare. I sei generi non osarono accettare la sfida per la paura del dio. Incapace di trovare aiuto il re si rivolse alla regina che lo consiglio’ di chiedere a Ngor, il genero piu’ umile. Essa vedeva in Ngor un uomo intelligente e capace che aveva catturato gli animali senza perdere niente del proprio corpo, come era invece capitato agli altri mariti delle figlie.Udendo il nome di Ngor i sei principi esplosero in lamentele e pensarono che proprio lui, quel deficente, non sarebbe stato capace di risolvere l’indovinello.Dopo aver ascoltato la richiesta del re, Ngor accetto’ di aiutare. Cio’ gli attiro’ l’ammirazione della popolazione della citta, tutti erano stupefatti dal coraggio che dimostrava accettando la sfida. Vista la situazione favorevole, Phra Sang Thong porto’ la moglie a palazzo e si tolse la maschera rivelandosi alla folla. Il popolo fu sorpreso nel vedere il bell’aspetto dell’uomo. Il giovane rispose poi alle due domande come segue:“La cosa piu’ luminosa della terra sono le persone che onorano i cinque o gli otto precetti e amano con gemtilezza. La cosa piu’ oscura della terra si riferisce alle persone che commettono peccati e che causano danni ad altri individui”.Phra Sang Thong ando’ cosi’ a giocare a klee col dio Indra che pretese di essere sconfitto e scappo’.Il giovane lo segui’, gli rese omaggio e ritorno’ a incontrare il suo re.I generi lo accusarono di circuire il re per appropiarsi del trono ma con astuzia lui disse a tutti loro che erano meno graziosi di lui. Mostrando i pezzi dei loro corpi disse che era lui che aveva dato loro gli animali in cambio di questi.Saputa la verita’ il re si arrabbio’ con i generi e ordino’ che fossero puniti. Phra Sang chiese pieta’ per loro. Il re decise di organizzare una fastosa cerimonia matrimoniale per lui e la figlia e gli diede il suo trono. La coppia reale da allora governo’ la citta’ per la gioia di tutti i sudditi.Dopo qualche tempo Phra Sang Thong comincio’ a pensare alla madre perduta cosi’ chiese permesso al suocero e alla sua regina di andare in cerca di lei. Raggiunse la citta’ di Mattaraj dove incontro’ un uomo ricco di nome Thananchai che affascinato dal suo bell’aspetto lo invito’ a mangiare a casa sua. Appena saputa la vera identita’ del giovane rese omaggio al suo ospite e lo intrattenne con un sontuoso pasto preparato per lui da un membro speciale della sua famiglia.Mentre gustava piatti deliziosi Phra Sang Thong vide che il cherry conteneva pezzetti di zucca scolpiti in modo da rappresentare la storia di lui e sua madre. Chiese allora di vedere il cuoco o la cuoca. Questa pero’ non lo riconobe a causa dei lunghi anni passati lontano.La regina racconto’ la sua storia all’ospite che eruppe in lacrime di felicita’. Il figlio e la madre si abbracciarono fra la felicita’ del ricco uomo e di tutti i presenti.Dopo aver raccontato la sua storia alla madre Phra Sang Thong ringrazio’ l’uomo per la generosita’ dimostrata. Invito’ poi la madre ad andare nella citta’ di Benares dove ricette il titolo di Regina madre.La reputazione di Phra Sang Thong come governante buono e intelligente raggiunse la citta’ di Promnakorn. Quando gli abitanti di questa citta’ seppero che la regina Chantrathewee e suo figlio erano vivi e che quest’ultimo era diventato re di Benares molte persone migrarono per vivere sotto il suo governo.Per fermare questa migrazione, che stava spopolando il regno, gli ufficiali anziani pregarono il re di invitare la regina e il figlio di tornare a Promnakorn, cio’ dato che era evidente ora che non erano persone che avevano portato sfortuna alla citta’ come era stato detto in precedenza. Il re acconsenti’ ad arrangiare una cerimonia di benvenuto per i due.Dopo aver ricevuto il messaggio del padre Phra Sang Thong chiese il permesso al suocero di portare la moglie e la madre a vivere nella citta’ del padre. Il re di Benares non fu contento di perdere un genero cosi’ intelligente ma non volle dispiacere a nessuno e acconsenti’. Organizzo’ una gran cerimonia per la partenza a cui partecipo’ tutto il popolo.In mezzo alla felicita’ di tante persone la regina Suwanchampa era la sola a soffrire vedendo la sua nemica tornare come un’eroina, cosi’ condanno’ la prima regina insistendo che era una donna che portava sfortuna. Per dimostrare la sua innocenza Chantrathewee sfido’ Suwanchampa a camminare sul fuoco creato da una parola magica. La seconda regina accetto’ la sfida. Mentre Chantrathewee camminava sul fuoco creato da carboni ardenti i suoi piedi furono protetti dal crescere di fiori di loto che affioravano dal terreno. Quando fu la volta di Suwanchampa rimase bruciata e il suo corpo fu ridotto in cenere. Rinacque subito all’inferno come conseguenza dei suoi gravi peccati.Nello stesso tempo l’anziano ufficiale di nome Palaka fu preso dal terrore nel vedere andarsene la sua protettrice, oltretutto le persone che lui aveva fatto soffrire tornavano per governare la citta’. Si diede alla fuga e cerco’ aiuto dal re di Panchalathanee. Come risultato le due citta’ sarebbero entrate in guerra se Phra Sang Thong non avesse chiesto aiuto alla matrigna che si trovava in cielo. La crisi fini’ senza spargimento di sangue. L’angelo in cui si era incarnata la regina gigante diede un sacro coltello a doppia lama a Phra Sang Thong, grazie a questo le armate nemiche furono afflite da un forte mal di testa e cessarono di combattere. Mentre l’esercito invasore batteva disperatamente in ritirata, Palaka fu ucciso e seppellito sotto terra, rinacque immediatamente all’inferno a causa dei suoi gravi peccati.La storia finisce con la felicita’ di tutti. Phra Sang Thong incoraggio’ il popolo a fare solo buone azioni e a osservare i precetti.Dopo la loro morte tutti rinacquero in paradiso.
Dopo essere stato separato dalla madre Phra Sang Thong sarebbe annegato in mare se non fosse stato salvato da un naga che costrui’ per lui una barca d’oro permettendogli di raggiungere la riva sano e salvo. Sulla riva del mare incontro’ un eremita che costrui’ per lui un’altra barca dello stesso materiale e gli diede le istruzioni per raggiungere Benares.L’eremita gli disse anche che sarebbe dovuto passare da una citta’ governata da una femmina gigante che lo avrebbe adottato come figlio.Dopo aver lasciato l’eremita Phra Sang Thong continuo’ il suo viaggio finche’ arrivo’ a una citta’ chiamata Wasi che era abitata da giganti. Questi gli diedero la caccia per mangiarselo. Un forte vento creato dalla sua abilita’ di fare miracoli lo porto’ lontano dalle creature affamate. Sorpresi dal fenomeno gli abitanti andarono a informare la regina che usci’ da palazzo per andare a vedere il giovane. Dato che non aveva figli desiderava averne uno. Gentilmente prese il ragazzo fra le sue braccia e lo porto’ nella sua citta’. Da quel giorno la regina gigante si prese cura del figlio adottivo e diede ordine ai suoi servi di obbedirlo e di non lasciarlo solo a palazzo. Penso’ poi di fare in modo che Phra Sang Thong diventasse il futuro re e governasse la citta’. Phra Sang Thong passo’ giorni felici con lei finche’ non decise di uscire da palazzo.Un giorno la madre lascio’ la citta’ per andare nella foresta a caccia di animali. Phra Sang Thong usci’ a giocare fuori dal palazzo. Sorpreso vide un mucchio di ossa umane lasciate li dai giganti. Capi subito che la madre adottiva era una cannibale e provo’ simpatia per le vittime. Decise di fare un viaggio fuori citta’ e si diresse verso un castello dove trovo’ due stagni, uno pieno di liquido d’argento e uno di liquido d’oro. Vide anche un paio di scarpe dorate, una maschera dei Ngor (Nota: una razza aborigena, alleata ai pigmei negroidi, che si trova nelle foreste jungle della Malesia e del sud Thailandia), e un pugnale a doppia lama con un’elsa fatta di vetro. Mosso da curiosita’ si mise le scarpe, indosso’ la maschera e impugno’ il pugnale. Cosi’ vestito pote’ volare in cielo. Rimise poi tutto nello stesso posto.Immerse le dita nello stagno d’oro e queste divennero color del metallo prezioso. Provo’ a vedere se c’era qualcosa da fare per farle tornare normali, invano.Era giunto il momento di tornare dalla madre adottiva ma cosa poteva fare con quelle dita? Penso’ di bendarle con una stoffa in modo da nascondere cosa era successo.A palazzo, intanto, i servi erano spaventati, avevano scoperto la scomparsa del ragazzo e temevano di essere accusati di negligenza. Corsero ad informare la regina che capi’ che il figlio conosceva il suo segreto. Quando chiese al figlio cosa avesse fatto alle dita, Phra Sang Thong rispose che se le era tagliate con un coltello. Essa unse la stoffa e la friziono’ con la sua saliva. L’oro scompave dalle dita in quel momento.La ragina rassicuro’ il ragazzo che lo amava veramente come fosse suo figlio, non doveva temere o aver paura di lei. Da quel momento la regina dedico’ tutto il suo tempo a Phra Sang Thong e non ando’ piu’ a caccia nella foresta.Giorno dopo giorno la regina perdeva di peso e diventava sempre piu’ debole. Per poter sopravvivere doveva mangiare e quindi andare a caccia di animali nella foresta. Questa volta istrui’ i suoi servi di prendersi cura di Phra Sang Thong, di stargli molto vicino, di non perderlo di vista. In assenza della matrigna Phra Sang Thong uso’ tutti i trucchi per imbrogliare i servi, riusci’ cosi’ a uscire dal castello per la seconda volta. Fece un bagno dello stagno d’oro e subito tutto il suo corpo divenne dorato. Si mise le scarpe, indosso’ la maschera, impugno’ il pugnale. Cosi’ volo’ nella citta’ di Takasila dove si rifugio’ in una capanna abbondonata da un eremita.La sua seconda scomparsa fece si che la regina ordinasse una ricerca a largo raggio, ma tutto fu inutile. La scomparsa dei tre oggetti la convinse che il figlio si era allontanato per sempre. Non poteva fare altro, doveva provare a inseguirlo. Cosi’ si affretto’ e riusci’ a raggiungerlo sulla riva di un fiume che faceva da confine fra la sua citta’ e Takasila. Dato che la sua magia era efficace solo nella sua citta’, fuori dai confini di questa divento’ debole e fiacca. La gigantessa con lo sguardo triste pote’ solo sedersi e piangere supplicando Phra Sang Thong di tornare. Incapace di convircelo penso’ di commettere suicidio trattenendo il respiro fino a morire. Prima di uccidere se stessa chiese a Phra Sang Thong di imparare una formula sacra che lo avrebbe reso capace di richiamare cervi, pesci e altri animali attorno a lui. Sopratutto gli animali che stavano finendo il loro ciclo di vita sarebbero morti alla sua presenza mentre quelli che avevano piu’ tempo da vivere sarebbero potuti andare liberi.Dopo aver imparato la parola magica Phra Sang Thong volo’ in cielo e lascio’ il corpo morto della madre sulla riva del fiume.Sebbene la regina gigante avesse commesso peccati uccidendo gli animali della foresta quando era in vita i suoi meriti nelle vite precedenti le permisero di rinascere in paradiso poco dopo. In piu’ la sua generosita’ verso Phra Sang Thong che era destinato a essere un Buddha la aiuto’ a accumulare maggiori meriti. Spinto da un sentimento di gratitudine verso di lei Phra Sang Thong torno’ per cremare il corpo e per rendere l’ultimo tributo.Al suo arrivo nella citta’ di Benares il giovane trovo’ rifugio presso gli abitanti di un villaggio che lo presero in simpatia per il suo aspetto umile e innocente. Da quel giorno condusse una vita semplice fra quelle semplici persone in un luogo dove tutti, specialmente i bambini, gli volevano bene e giocavano con lui. Insegno’ loro a giocare a klee (Nota: un gioco che richiede che il giocatore guidi un cavallo e colpisca una palla con un bastone, quindi abbastanza simile al polo).Nello stesso tempo il re della citta’ che aveva sette bellissime figlie, di cui la piu’ giovane, di nome Kanthathewee,era la migliore di tutte. Per sposare queste figlie il re ordino’ una cerimonia durante la quale sarebbero stati scelti i rispettivi mariti. Durante la cerimonia tutte le figlie trovarono marito, esclusa Kanthathewee. Gli uomini erano per la maggior parte principi di citta’ vicine. Il re organizzo’ una nuova cerimonia per la figlia piu’ giovane invitando tutti i membri di famiglie reali a prendervi parte. Anche la seconda cerimonia fu un fallimento, alla figlia non piacque nessuno degli invitati.Il re era furioso, non sapeva cosa fare con questa ragazza e cosi’ organizzo’ un altro incontro e invito’ chiunque si voleva candidare. Anche questa volta la principessa li rifiuto’ tutti. Il re si adiro’ del comportamento non normale della figlia e ordino’ che tutti gli uomini della citta’, anche i piu’ umili si dovevano presentare.Fu allora informato che c’era un uomo brutto che viveva fuori della citta’. Per ridicolizzare la figlia, mando’ a chiamare Phra Sang Thong, che era conosciuto fra quelle persone come Ngor e gli ordino’ di presentarsi per la selezione.Al di la delle sue apettative la figlia provo’ simpatia per il giovane, evidentemente erano nati per essere marito e moglie. Lei vide Ngor come un uomo affascinante con un corpo ricoperto d’oro. Si innamorarono a prima vista. Fra il rumore della folla lei mise la ghirlanda di fuiori nelle mani di Ngor. Dispiaciuta dalla scelta della principessa la popolazione comincio’ a parlare di lei in modo sarcastico. Il re quasi soffocato dallo stupore non avrebbe voluto credere a quella storia che comunque stava succedendo di fronte ai suoi occhi. Furioso caccio’ la figlia e il marito da palazzo.
La coppia comincio’ a vivere una vita molto semplice. Ngor consolava la moglie e cercava di cacciare le sue preoccupazioni raccontandole la verita’ su se stesso. Cosi’ trascorrevano una felice vita insieme. Ogni giorno mentre Ngor andava a raccogliere vegetali e legna nella foresta la principessa si prendeva cura della casa e cucinava.Il re tuttavia non poteva dimenticare un comportamento che aveva causato vergogna a lui e all’intera sua famiglia. Per fare uscire Ngor dalla vita della figlia consulto’ i sei generi. Insieme studiarono un piano per uccidere il giovane. I generi consigliarono il re di tenere una prova con la partecipazione di un certo numero di persone, come attendenti. Il re avrebbe dovuto ordinare a tutti i generi di andare nella foresta e cacciare un cervo. Ogni genero doveva portare l’animale, non importa se vivo o morto, alla presenza del re e chi non fosse stato in grado sarebbe stato condannato a morte. I sei principi, disponendo di molta manodopera, pensavano che potevano star tranquilli. Sarebbe stato facile per loro cacciare un cervo, disponendo di un esercitoPartirono per cacciare l’animale ma ci rimasero male; non c’era traccia di un sol cervo in tutta la foresta. Alla fatica per la lunga caccia si aggiungeva la preoccupazione per la promessa fatta al re. Pensando a cio’ che sarebbe accaduto iniziarono un’altra battuta di caccia..Nello stesso tempo, dopo aver detto alla moglie dell’ordine regale Ngor volo’ in paradiso a pregare col dio Indra e al suo ritorno si sedette sotto un grande albero. Dopo aver rimosso l’abbigliamento che lo rendeva umile e brutto sembro’ simile a un dio. Recito’ le parole magiche che avrebbero fatto in modo che tutti i cervi si radunassero vicino a lui. Vedendolo circondato da cervi i sei principi lo scambiarono veramente per una divinita’. Gli resero omaggio e chiesero che ognuno di loro potesse avere un animale. Senza un cervo nelle loro mani sarebbero stati perseguitati dal decreto reale.Promisero di presentare a Phra Sang Thong, travestito da dio, grandi offerte ma questi rifiuto’ di accettarle, voleva semplicemente un pezzetto del loro orecchio in cambio di un cervo. Dopo averlo accontentato i sei generi ebbero il cervo da presentare al re.A questi raccontarono l’intera storia della battuta di caccia dimostrando che erano pronti a sacrificarsi al suo comando. Il re apprezzo’ la loro fedelta’.Dopo aver cambiato il suo abbigliamento ed esser tornato umile e brutto Phra Sang Thong corse a presentare il suo cervo al re che fu molto sorpreso e dispiaciuto.Nel tentativo di coinvolgerlo in un’altro inganno il re emise un altro decreto destinato a causargli danno. Ordino’ che tutti i generi cacciassero un cinghiale per lui. Di nuovo i sei generi non ne trovarono nessuno. Di nuovo dovettero rivolgersi a Phra Sang Thong travestito che domando un dito in cambio dell’animale morto. Anche questo secondo evento fece disperare il re che rimbrotto’ i generi dicendo loro che un’altra volta avevano dovuto perdere un pezzetto del loro corpo mentre invece Ngor non aveva perso niente.Il re non era ancora stanco e disse loro di andare a pesca e di portarglieli i pesci. Ancora una volta i generi dovettero scambiare un pezzetto di naso per avere i pesci. Allo stesso modo si ripete’ la scena precedente, Ngor presento’ i pesci senza aver perso niente.Ma il re era cocciuto e ancora non si diede per vinto, cerco’ un altro modo per eliminare Ngor, Incollerito da tanta insistenza e da tanto odio il dio Indra non riusci’ a sopportare oltre quella vicenda.Per incoraggioare Phra Sang Thon a rimuovere il suo trucco scese dal paradiso e si reco’ nella citta’ di Benares dove sottopose al re due domande:“Qual’e’ la cosa piu’ brillante della terra?”“Qual’e’ la cosa piu’ oscura della terra?”Dopo aver rivelato la sua identita’ disse al re che aveva sette giorni per rispondere. Se la risposta fosse stata giusta avrebbe giocato con lui a klee in paradiso, se non fosse stata soddisfacente avrebbe tagliato la testa del re con la sua ascia di ferro.Avendo paura del dio Indra il re perse il sonno e comincio’ a cercare una persona che lo potesse aiutare. I sei generi non osarono accettare la sfida per la paura del dio. Incapace di trovare aiuto il re si rivolse alla regina che lo consiglio’ di chiedere a Ngor, il genero piu’ umile. Essa vedeva in Ngor un uomo intelligente e capace che aveva catturato gli animali senza perdere niente del proprio corpo, come era invece capitato agli altri mariti delle figlie.Udendo il nome di Ngor i sei principi esplosero in lamentele e pensarono che proprio lui, quel deficente, non sarebbe stato capace di risolvere l’indovinello.Dopo aver ascoltato la richiesta del re, Ngor accetto’ di aiutare. Cio’ gli attiro’ l’ammirazione della popolazione della citta, tutti erano stupefatti dal coraggio che dimostrava accettando la sfida. Vista la situazione favorevole, Phra Sang Thong porto’ la moglie a palazzo e si tolse la maschera rivelandosi alla folla. Il popolo fu sorpreso nel vedere il bell’aspetto dell’uomo. Il giovane rispose poi alle due domande come segue:“La cosa piu’ luminosa della terra sono le persone che onorano i cinque o gli otto precetti e amano con gemtilezza. La cosa piu’ oscura della terra si riferisce alle persone che commettono peccati e che causano danni ad altri individui”.Phra Sang Thong ando’ cosi’ a giocare a klee col dio Indra che pretese di essere sconfitto e scappo’.Il giovane lo segui’, gli rese omaggio e ritorno’ a incontrare il suo re.I generi lo accusarono di circuire il re per appropiarsi del trono ma con astuzia lui disse a tutti loro che erano meno graziosi di lui. Mostrando i pezzi dei loro corpi disse che era lui che aveva dato loro gli animali in cambio di questi.Saputa la verita’ il re si arrabbio’ con i generi e ordino’ che fossero puniti. Phra Sang chiese pieta’ per loro. Il re decise di organizzare una fastosa cerimonia matrimoniale per lui e la figlia e gli diede il suo trono. La coppia reale da allora governo’ la citta’ per la gioia di tutti i sudditi.Dopo qualche tempo Phra Sang Thong comincio’ a pensare alla madre perduta cosi’ chiese permesso al suocero e alla sua regina di andare in cerca di lei. Raggiunse la citta’ di Mattaraj dove incontro’ un uomo ricco di nome Thananchai che affascinato dal suo bell’aspetto lo invito’ a mangiare a casa sua. Appena saputa la vera identita’ del giovane rese omaggio al suo ospite e lo intrattenne con un sontuoso pasto preparato per lui da un membro speciale della sua famiglia.Mentre gustava piatti deliziosi Phra Sang Thong vide che il cherry conteneva pezzetti di zucca scolpiti in modo da rappresentare la storia di lui e sua madre. Chiese allora di vedere il cuoco o la cuoca. Questa pero’ non lo riconobe a causa dei lunghi anni passati lontano.La regina racconto’ la sua storia all’ospite che eruppe in lacrime di felicita’. Il figlio e la madre si abbracciarono fra la felicita’ del ricco uomo e di tutti i presenti.Dopo aver raccontato la sua storia alla madre Phra Sang Thong ringrazio’ l’uomo per la generosita’ dimostrata. Invito’ poi la madre ad andare nella citta’ di Benares dove ricette il titolo di Regina madre.La reputazione di Phra Sang Thong come governante buono e intelligente raggiunse la citta’ di Promnakorn. Quando gli abitanti di questa citta’ seppero che la regina Chantrathewee e suo figlio erano vivi e che quest’ultimo era diventato re di Benares molte persone migrarono per vivere sotto il suo governo.Per fermare questa migrazione, che stava spopolando il regno, gli ufficiali anziani pregarono il re di invitare la regina e il figlio di tornare a Promnakorn, cio’ dato che era evidente ora che non erano persone che avevano portato sfortuna alla citta’ come era stato detto in precedenza. Il re acconsenti’ ad arrangiare una cerimonia di benvenuto per i due.Dopo aver ricevuto il messaggio del padre Phra Sang Thong chiese il permesso al suocero di portare la moglie e la madre a vivere nella citta’ del padre. Il re di Benares non fu contento di perdere un genero cosi’ intelligente ma non volle dispiacere a nessuno e acconsenti’. Organizzo’ una gran cerimonia per la partenza a cui partecipo’ tutto il popolo.In mezzo alla felicita’ di tante persone la regina Suwanchampa era la sola a soffrire vedendo la sua nemica tornare come un’eroina, cosi’ condanno’ la prima regina insistendo che era una donna che portava sfortuna. Per dimostrare la sua innocenza Chantrathewee sfido’ Suwanchampa a camminare sul fuoco creato da una parola magica. La seconda regina accetto’ la sfida. Mentre Chantrathewee camminava sul fuoco creato da carboni ardenti i suoi piedi furono protetti dal crescere di fiori di loto che affioravano dal terreno. Quando fu la volta di Suwanchampa rimase bruciata e il suo corpo fu ridotto in cenere. Rinacque subito all’inferno come conseguenza dei suoi gravi peccati.Nello stesso tempo l’anziano ufficiale di nome Palaka fu preso dal terrore nel vedere andarsene la sua protettrice, oltretutto le persone che lui aveva fatto soffrire tornavano per governare la citta’. Si diede alla fuga e cerco’ aiuto dal re di Panchalathanee. Come risultato le due citta’ sarebbero entrate in guerra se Phra Sang Thong non avesse chiesto aiuto alla matrigna che si trovava in cielo. La crisi fini’ senza spargimento di sangue. L’angelo in cui si era incarnata la regina gigante diede un sacro coltello a doppia lama a Phra Sang Thong, grazie a questo le armate nemiche furono afflite da un forte mal di testa e cessarono di combattere. Mentre l’esercito invasore batteva disperatamente in ritirata, Palaka fu ucciso e seppellito sotto terra, rinacque immediatamente all’inferno a causa dei suoi gravi peccati.La storia finisce con la felicita’ di tutti. Phra Sang Thong incoraggio’ il popolo a fare solo buone azioni e a osservare i precetti.Dopo la loro morte tutti rinacquero in paradiso.
Krai Thong.
Sunto di un poema di re Rama II.Krai Thong e’ uno dei piu’ conosciuti drammi folcloristici thailandesi ed e’ stato utilizzato per il teatro danzato, tipicamente il Lakhon Nok (ne vedremo col tempo il vero significato). Recentemente, 2001, Suthas Intranutrakom ha trasformato il “Krai Thong” (che si puo’ scrivere anche tutto attaccato “Kraithong”) in un film epico. Questo e’ appunto il titolo del film che ha ricevuto ottimo successo sia della critica che al botteghino.C’era una volta una grotta in riva a un fiume, si diceva che nella grotta ci fosse una magica palla di vetro che illuminava l’intera area come fosse giorno. La grotta apparteneva a un coccodrillo. Quando vivevano al suo interno gli animali si trasformavano in esseri umani e per il potere magico di quella palla non avevano bisogno di mangiare e non avevano fame.Nella grotta viveva un vecchio coccodrillo chiamato Tao Rampai, era il re di quegli animali. Era un coccodrillo di quelli bravi, non mangiava creature umane e aveva sempre rispettato i precetti. Aveva un figlio chiamato Tao Chochorn che a sua volta aveva un figlio chiamato Chalawan. Abbastanza regolarmente Thao Chochorn aveva problemi con altri due coccodrilli anziani che si chiamavano Thao Phanta e Phraya Phanwang. Il trio si combatteva a vicenda per la supremazia nella grotta, tutti e tre i coccodrilli riportavano gravi ferite, cosi’ nel tempo combattimento dopo combattimento morirono tutti e tre. Chalawan prese il controllo della grotta senza combattere. In seguito si sposo’ con due coccodrilli femmina i cui nomi erano Wimala e Luemlaiwan. Sebbene si potesse trasformare in un uomo, Chalawan era un carnivoro e aveva un comportamento crudele, era indifferente per lui cibarsi di esseri umani e inoltre, al contrario del padre, non rispettava i precetti. Un giorno Chalawan usci’ dalla sua grotta a caccia di carne umana. Nuoto’ lungo il fiume, giu’ fino al molo della citta’ di Pichit. In quel momento due sorelle, Tapaokaeo e Tapaothong, stavano facendo il bagno nel fiume, divertendosi a nuotare tranquillamente di fronte alle loro case. Erano le figlie del governatore di Pichit e tutti i loro servi erano attorno a loro.La bellezza di Tapaothong attrasse Chulawan, si innamoro’ della domma al primo sguardo. La creatura sposto’ il suo pensiero dal desiderio di mangiare la sua preda a quello di farne l’oggetto del suo amore. Cosi’ nuoto’ rapidamente verso la giovane donna e la prese nella sua bocca. Se ne ando’ fra le urla di paura dei servi e porto’ l’innocente ragazza nella grotta.Terrorizzata da dove si trovava Tapaothong perse conoscenza. Chulawan uso’ tutti gli unguenti che conosceva fino a che lei riprese i sensi. Aperti gli occhi rimase stupita e nello stesso tempo fu assalita da terrore di fronte alla meravigliosa grotta. Quando vide Chulawan, che nel frattempo si era travestito da essere umane rimase affascinata dalla bellezza di quell’uomo. Lui la corteggio’ fino a che lei non si innamoro’ e divenne la sua terza moglie. Da allora in poi ci furono frequenti liti e dissapori fra le tre donne di Chulawan.Nello stesso tempo dopo essere stato informato della scioccante notizia il governatore di Pichit si preoccupo’ per la salute della figlia e si arrabbio’ contro la creatura che l’aveva rapita. Per catturare il coccodrillo annuncio’ che chiunque avesse ucciso l’animale e portato indietro la figlia avrebbe potuto sposarla e avrebbe avuto come premio ulteriore, per la sua impresa, una parte della sua ricchezza.Viveva in quel tempo un giovane uomo di diciotto anni, era nativo della provincia di Nonthaburi e si chiamava Krai Thong. Era proprietario del suo battello e commerciava con la citta’ di Pichit. Seppur giovane aveva avuto il tempo di studiare parole magiche, era diventato un esperto nella caccia ai coccodrilli, abile nelle immersioni era capace di camminare sott’acqua. Era proprietario del suo battello e commerciava con la citta’ di Pichit. Quando ebbe notizia della ricompensa non ebbe bisogno di pensarci due volte, si offri’ volontario per sopprimere la terriile creatura.Prima di tutto ando’ a trovare il suo maestro e gli disse della sua avventura.Questi predisse che Krai Thong avrebbe ucciso il re dei coccodrilli in combattimento, ma che comunque sarebbe dovuto stare attento la bestia aveva denti di diamante e nessun'arma poteva penetrare la sua pelle. Il maestro diede a Krai Thong tre sacri oggetti: una candela da accendere sott'acqua, un coltello, una lancia chiamata sattaloha benedetta per la sua vittoria.Dopo aver preso Tapaothong come terza moglie, una volta Chulawan sogno’ che un muro di fuoco si apriva e un potente dio del paradiso usava un doppio coltello per tagliargli la gola. Dopo essersi svegliato per lo spavento’ ando’ a consultare il nonno che immediatamente capi’ che la vita del nipote era in grave pericolo. Questi ordino’ a Chulawan di stare nella grotta perche’ se fosse uscito si sarebbe trovato in una situazione pericolosa. Chulawan ebbe paura e ordino’ a tutti i coccodrilli di sigillare l’entrata della grotta con grandi pietre, lui all’interno avrebbe iniziato a osservare i precetti come era stato suggerito dal nonno.Allo stesso tempo dopo aver detto addio al suo maestro, Krai Thong costrui’ una zattera e celebro’ una cerimonia per trovare il re dei coccodrilli.Avendo udito la notizia della caccia al coccodrillo gli abitanti dei villaggi vicini e lontani andarono sulla riva del fiume a osservare l’evento.Amche se Chulawan fece tutto il suo meglio per salvare la sua vita non pote’ scappare al suo destino. Un’altra cerimonia celebrata da Krai Thong fece in modo che la creatura si sentisse male, con la sensazione di essere bruciata da un forte fuoco. La sensazione divenne cosi’ intollerabile che Chulawan scordo’ le parole del nonno. Distrusse il muro di pietre e usci’ nell’acqua emergendo col corpo di un grande coccodrillo.La calma del fiume fu turbata dal mostro.Appena Krai Thong e Chulawan si incontrarono cominciarono a combattere. Alla fine Krai Thong colpi’ la creatura sotto la bocca con la sacra lancia. L’intero fiume divenne immediatamente rosso e l’aria si riempi’ con l’odore del sangue. Per salvarsi la vita il coccodrillo scappo’ a nascondersi nella grotta sotto le acque. Krai Thong non si fermo’. Segui’ il suo rivale, accese la sacra candela che gli insegno’ la strada sotto il fiume.Appena entrato nella grotta Krai Thong vide Wimala, moglie di Krai Thong, provo’ a molestarla in modo da creare rumore e la rabbia della creaura ferita. Nel frattempo Chulawan si era recato a trovare il nonno per vedere se e’ poteva trovare qualche rimedio per lui. Il vecchio coccodrillo non pote’ far niente dato che il nipote aveva rotto la sua promessa. Vedendo la sua vita finire cosi’ Chulawan usci’ dalla grotta solo per andare incontro alla morte. Krai Thong libero’ Tapaothong e la porto’ verso la superficie del fiume fra il forte rumore causato dalla gioia della gente.Al massimo della gioia anche il governatore di Pichit consegno’ la ricompensa a Krai Thong come promesso e gli diede in moglie anche l’altra figlia. Cosi’ il fortunato giovane ebbe due sorelle come mogli e una grande ricchezza. E come nelle piu’ belle favole tutti vissero insieme felici e contenti.
Singhakraiphob.
C’era una volta un re chiamato Innumart che governava la citta’ di Konja, il re eveva una moglie che si chiamava Chanthorn. La coppia non aveva figli.Nello stesso tempo nel mare, fuori citta’, c’era un gruppo di pirati che attaccava e saccheggiava le navi, si nascondevano poi in un’isola poco lontano. Non c’era nessuno che fosse in grado di annientarli cosi’ la popolazione viveva sotto costante terrore. Un giorno i pirati depredarono una nave mercantile. Il loro capo prese la moglie del comandante della nave come propria moglie ed insieme ebbero un bambino. Fin dalla sua nascita i pirati cominciarono ad avere successo in tutte le loro scorrerie, trovavano carichi sempre piu’ ricchi. La popolazione della citta’ di Konja viveva miseramente, piu’ accumulava ricchezze piu’ le venivano portate via e quindi a ogni nuovo attacco timore, paura, terrore aumentavano. Si penso’ di fare una supplica al re; doveva mandare i suoi soldati a sopprimere il pirata e i suoi seguaci. In quel momento il figlio del pirata aveva sette anni. Tutti i pirati furono uccisi, i soldati catturarono il figlio del leader e lo portarono dal re, questi lo prese in simpatia e lo adotto’ come figlio. Vane furono le proteste dei consiglieri e degli ufficiali anziani contro la sua decisione. Essi dicevano che il figlio aveva lo stesso sangue del padre e si sarebbe comportato allo stesso modo, il re protestava e portava a giustificazione l’innocenza del ragazzo. Al giovane fu dato il nome di Kongkapralai che significa “venuto dal mare”. Quando il ragazzo raggiunse l’eta’ adulta lo nomino’ vicere’ e costrui’ un palazzo per lui, cio’ senza minimamente pensare che il figlio adottivo in futuro avrebbe potuto portare sfortuna a lui e ai suoi sudditi.Sfortunatamente piu’ che il principe cresceva piu’ che diventava crudele. Si comportava in modo da dare una conferma al proverbio thai che dice:“E’ molto difficile domare la discendenza di una tigre o di un coccodrillo”.Spesso, di notte, il giovane principe si travestiva da uomo comune e guidava i suoi uomini a terrorizzare la popolazione innocente.Giunse il momento per la coppia di avere un proprio figlio e una divinita’ maschile venne per incarnarsi nel futuro bambino. Una notte la regina sogno’ che il sole cadeva, lei lo afferrava e lo inghiottiva. Sopraggiungeva pero’ un Witthayathorn (Fuori testo: un tipo di divinita’ il cui stato e’ inferiore a quella degli dei che vivono sulle montagne dell’Himalaya e il cui compito e’ accudire il dio Shiva) che apri’ il suo petto e porto’ il sole lontano da lei.Fu consultato l’astrologo di corte che predisse che la regina avrebbe avuto un figlio con grandi meriti ma che la coppia reale sarebbe stata perseguitata dalla sfortuna nei tre mesi a venire, cio’ a causa del figlio adottivo che avrebbe procurato loro grandi problemi fino a obligarli a lasciare la capitale. Alla nascita del proprio figlio sarebbero stati separati da lui ma alla fine si sarebbero riuniti felicemente.Dopo aver ascoltato questa predizione il re fu sopraffato dal terrore, chiese se ci fosse una soluzione, l’astrologo disse che non c’era niente da fare dovevano seguire il proprio destino. Tutti furono felici della predizione, eccetto il figlio adottivo la cui gelosia aumentava di giorno in giorno. La regina in seguito rimase in stato interessante. Kongkapralai giunse al punto di portare i suoi uomini a cingere d’assedio la capitale, cio’ dato che pensava che con la nuova nascita sarebbe diventato insignificante agli occhi di tutti. Lo spinsero, inoltre, altre due ragioni: lui non era il figlio della coppia e voleva vendetta sul re per l’esecuzione del padre. Con la capitale in mezzo alla confusione il re disse a tutti di fuggire e mettersi in salvo, Cerco’ di raggiungere un compromesso con Kongkapralai, ma questi rifiuto’. In quelle condizioni stressanti la coppia reale cadde a terra svenuta.Preso da compassione il dio Indra ando’ a liberare i due e li porto’ nella foresta, lontano dalla capitale. Qui li affido’ alle cure di altre divinita’.A sera, il principe maledetto fu in grado di prendere il controllo dell’intera capitale.. La sua rabbia si trasformo’ in una furia quando non trovo’ la coppia reale su cui voleva vendicarsi. Si proclamo’ nuovo governatore di Rojana e gli innocenti sudditi da allora furono governati da regole ferree.Mentre camminava nella foresta con la moglie il re pensava al suo disgraziato figlio adottivo e ai suggerimenti offertigli dai consiglieri e dagli ufficiali anziani di corte che si erano opposti al suo piano di adottare il discendente di un pirata. Era pieno di amarezza vedendo che il suo regno era caduto nelle mani di un tiranno ma nello stesso tempo era felice di essere rimasto in vita.Il re e la regina si tolsero tutti i loro gioielli e li misero in una borsa, indossarono poi gli abiti di semplici cittadini e si diressero verso il villaggio. Per la strada incontrarono dei cacciatori. Quando questi domandarono da dove venivano la coppia rispose che erano arrivati li dalla citta’ di Mathila e che si erano persi nella foresta. Trovando la coppia molto simpatica un cacciatore di nome Perg li invito’ a stare con la sua famiglia. Vivendo con quella gente la coppia aiuto’ svolgendo lavori che non aveva mai fatto prima, dato che erano svolti dai loro servi.Venne il tempo per la regina di di partorire il suo bambino. Quando ci fu il momento del parto ci fu un terribile tuono e la terra fu scossa come ci fosse stato un gran terremotoIl grande fenomeno fu udito da un brahmino di nome Wirunchai che era un grande studioso e viveva nella citta’ di Mathila. In quel periodo egli era gravemente malato, ma riusci’ ad alzarsi per consultare i suoi testi e seppe immediatamente la causa di quel fenomeno. Chiamo’ il figlio di nome Thepchinda, che aveva 12 anni, accanto al suo letto. Gli disse di andare a nordest a cercare un ragazzo che possedeva grandi meriti, dato che questi sarebbe stato il suo rifugio nel futuro. Diede al figlio i suoi testi con cui avrebbe potuto capire il carattere del giovane e mori’ pacificamente.Dopo la cremazione del padre, Thepchinda lascio’ la casa alla cura dei servi e cerco’ il giovane di cui gli aveva parlato il genitore. Dopo dieci giorni di viaggio raggiunse la capanna del cacciatore, la coppia reale era a lavorare nei campi e aveva lasciato il bambino solo a casa. Dopo aver sentito piangere, Thepchinda cerco’ da dove veniva quel suono e finalmente trovo’ il neonato. Ne studio’ il carattere e seppe che questo corrispondeva con quello scritto nei libri del padre. Calmo’ il bambino, lo prese fra le braccia e si diresse di nuovo verso la citta’ di Mathila.Mentre viaggiava nella foresta, con il bambino in braccio, Thepichinda si perse ed entro’ nell’area controllata da un gigante di nome Phinthumarn. Il gigante era stato assegnato dal dio Indra a controllare una grotta in cui cresceva una certa varieta’ di erbe sacre. Il gigante possedeva magici poteri che potevano essere usati solo nell’area da lui controllata, fuori di questa li perdeva e diventava debole.Appena vide il giagante il bambino comincio a piangere e a lamentarsi. Thepchinda si nascose fra l’erba. Il gigante pero’ li vide ed ordino’ loro di uscire. Dopo averli osservati provo’ simpatia per loro e decise di adottarli come figli. Disse che li avrebbe mangiati se avessero accettato. Thepchinda non ebbe alternativa, accetto’. Il gigante ne fu felice e porto’ il bambino ad essere allattato da una leonessa che era sua amica. In questo modo il bambino guadagno’ la forza di un leone In seguito i due ragazzi vissero col gigante che si prese cura di loro e insegno’ loro ogni tipo di conoscenza che possedeva. Il giovane principe fu chiamato Singhakraiphob che significa “coraggioso come un leone”.
Un giorno, quando Singhakraiphob raggiunse i 14 anni. il gigante disse ai due giovani di sorvegliare la grotta dato che lui come al solito doveva sorvegliare la foresta. Ordino’ ai due giovani di non entrare dentro nella grotta e parti’. Le istruzioni del gigante stimolarono la curiosita’ di Singhakraiphob che persuase il riluttante Thepchinda a entrare. All’interno trovarono una stanza molto bella e ampia. In mezzo alla stanza c’era uno strano albero con foglie di vari colori.Senza dare ascolto agli avvertimenti di Thepchinda, Singhakraiphob raccolse una foglia rossa e la mangio’, l’altro giovane esito’ ma in seguito anche lui mangio’ una foglia. In breve tempo i due ragazzi si trasformarono in due naga. Ebbero paura e non seppero cosa fare. Si abbracciarono e cominciarono a piangere. Tornando dalla foresta il gigante non vide i figli adottivi. Li cerco’ e trovo’ i due naga che piangevano. Capi’ la situzione e li brontolo’ per non aver ascoltato le sue parole. Con le palme unite prese l’acqua di una depressione, la verso’ sui naga e diede loro da bere. I naga si trasformarono nei due ragazzi.Da quel momento Singhakraiphob fu ossessionato dal miracolo del sacro albero e decise di provare di nuovo, questa volta pero’ si approvvigiono’ dell’acqua magica della depressione e la tenne vicino in modo da usarla per i suoi esperimenti.Accompagnato da Thepchinda entro’ nella stanza e prese una foglia bianca dall’albero, la mangio’, questa volta si trasformo’ in una scimmia. Dopo aver bevuto l’acqua sacra torno’ ad essere uomo. Provo’ con una foglia gialla e il suo corpo si trasformo’ in oro., dopo che ebbe bevuto l’acqua l’oro disparve.Qualche tempo dopo Thepchinda racconto’ a Singhakraiphob l’intera storia su come erano andati a vivere col gigante ma menti’ dicendo che loro erano fratelli e che i genitori erano morti da molto tempo. Saputa la verita’ Singhakraiphob propose a Thepchinda di scappare dal gigante. Alla notte, mentre questi dormiva, i ragazzi mangiarono le foglie e si trasformarono in due pappagalli, come tali volarono fuori della grotta e si diressero verso la citta’ di Mathila.Al risveglio il gigante non trovo’ i ragazzi ma si accorse che alcune foglie erano state staccate dall’albero. Capi’ e si affretto’ ad inseguirli, con la sua potente forza li raggiunse e li trovo’ trasformati in uccelli. Li prego’ di tornare alla grotta ma i ragazzi insistettero che volevano andarsene. Con le lacrime agli occhi il gigante ebbe un attacco di cuore e mori’. Provando simpatia verso il gigante i due ragazzi lo cremarono, gli resero l’ultimo omaggio e proseguirono per la loro strada.Thepchinda porto’ Singhakraiphob nella sua casa e disse a tutti di non rivelargli che non era suo fratello. Un giorno un amico di suo padre, come lui brahmino, senza sapere della morte di questo ando’ a fargli visita. Il brahmino fu sorpreso di vedere Singhakraiphob e chiese chi fosse. Thepchinda disse che era suo fratello ma l’altro non gli credette e lo brontolo’ per aver detto una bugia, quel comportamento era contrario all’etica dei brahmini.Singhakraiphob udi’ quello che i due uomini si erano detti cosi’ domando’ la verita’ a Thepchinda che si dimostro’ ancora riluttante a dirgliela.Un giorno mentre Thepchinda era lontano, Singhakraiphob pago’ un servo che disse di non sapere molto ma che era certo, il figlio del brahmino Wirunchai, che lui conosceva da molto tempo, era figlio unico.Dopo aver raccolto informazioni sui suoi genitori Singhakraiphob decise di andarli a cercare. Lascio’ segretamente la casa, travestito da brahmino, in seguito mangio’ una foglia dell’albero sacro, si trasformo’ in pappagallo e volo’ in cielo.Era tempo per lui di trovare moglie e una divinita’ gli suggeri’ di volare verso la citta’ dei demoni, chiamata Maran. Questa citta’ era governata da un re chiamato Chaturapak. Il pappagallo volo’ sopra i giardini reali proprio nel momento in cui il re con la moglie Monthawadi e la figlia adottiva, Sroisuda, stavano facendo una passeggiata. Vide la bellissima principessa e si innamoro’ di lei. Le si avvicino’ e la pote’ osservare meglio in tutta la sua bellezza. Il pappagallo parlante fece colpo sulla principessa che lo invito’ a vivere con lei a palazzo.Con l’aiuto delle foglie Singhakraiphob si trasformava di giorno in pappagallo e di notte tornava ad essere il bellissimo uomo che era. La principessa si innamoro’ di lui. Vissero insieme finche’ la donna si accorse di apsettare un bambino. Lui, pensando che il re dei demoni li avrebbe puniti entrambi, la convinse a scappare. Dopo il tramonto mangio’ una foglia magica e si trasformo’ in una scimmia, recito’ poche parole magiche che gli permisero di volare tenendo la principessa fra le braccia. Il re dei demoni mando’ i suoi uomini a catturare la coppia ma tutti furono sconfitti da Singhakraiphob. Mentre la coppia dormiva nella foresta un Witthayathorn vide la principessa e si innamoro’ di lei. Provo’ a rapirla ma lei riusci’ a fuggire. La coppia continuo’ il suo viaggio fino a che incontro’ il padre della principessa. Il re, furibondo, fu capace di riportare a casa la figlia ma non pote’ catturare Singhakraiphob.Quando Thepchinda torno’ a casa non trovo’ piu’ l’amico, ando’ a cercarlo ma tutto fu inutile, cosi’ decise di provare a cercare i genitori di lui. Giro’ di luogo in luogo chiedendo di loro ma nessuno li conosceva. Un giorno incontro’ la moglie del cacciatore che aveva dato loro rifugio, era l’unica a sapere della coppia reale. Thepchinda riusci’ a convincere la donna a parlare. Questa gli disse che il re e la regina erano tornati a governare la citta’ di Konja, dato che il principe crudele era stato eliminato da persone fedeli ai precedenti governanti.Thepchinda si reco’ nella citta’ e incontro’ la coppia reale, li informo’ dell’intera storia e mostro’ l’anello che apparteneva a Singhakraiphob.La coppia reale fu contenta di sapere che il figlio era vivo e invito’ Thepchinda a stare nella capitale. Lui rifiuto’ voleva partire alla ricerca del principe.Thepchinda spese tre mesi nella ricerca, trovo’ Singhakraiphob e gli racconto’ la verita’ sui genitori. Stavano aspettando il suo ritorno. Prima di incontrarli pero’ Singhakraiphob voleva riprendersi la moglie. Thepchinda insistette: “Hai forse dimenticato il tuo debito di gratitudine verso di loro?”.Cosi Singhakraiphob acconsenti’ ad incontrarli. La coppia reale gli diede un caloroso bentornato e gli mostro’ tutto il suo amore affidandogli il trono, Thepchinda fu nominato vicere’.Seppur circondato da servi e bellissime donne il nuovo re non poteva dimenticare la moglie, era infelice, spasimava per il suo amore. I genitori, preoccupati per lui, mandarono un messaggio al re dei demoni chiedendogli che il loro figlio potesse sposare sua figlia. Tornata a casa la principessa Sroisuda aveva avuto un bel bambino che era stato chiamato Ramwong, in quel tempo il bambino aveva un anno.Il re dei demoni respinse la proposta di matrimonio e si arrabbio’ moltissimo perche’ gli aveva fatto perdere la faccia. Guido’ i suoi soldati contro quelli di Singhakraiphob che provo’ a calmare il re dei demoni, ma senza successo. Decise cosi’ di ucciderlo, intervenne pero’ la regina dei demoni che riusci’ a portare pace fra le parti, disse che era felice di aver avuto un nipotino e che si doveva scordare il passato.Dopo che le relazioni fra le due parti si furono normalizzate Singhakraiphob disse a suo figlio di stare con la suocera nella citta’ di Maran mentre lui e la moglie sarebbero tornati a governare il loro regno. La storia finisce fra la gioia e la felicita’ di tutte le persone, gioia e felicita’ che sarebbero durate per sempre.
Un giorno, quando Singhakraiphob raggiunse i 14 anni. il gigante disse ai due giovani di sorvegliare la grotta dato che lui come al solito doveva sorvegliare la foresta. Ordino’ ai due giovani di non entrare dentro nella grotta e parti’. Le istruzioni del gigante stimolarono la curiosita’ di Singhakraiphob che persuase il riluttante Thepchinda a entrare. All’interno trovarono una stanza molto bella e ampia. In mezzo alla stanza c’era uno strano albero con foglie di vari colori.Senza dare ascolto agli avvertimenti di Thepchinda, Singhakraiphob raccolse una foglia rossa e la mangio’, l’altro giovane esito’ ma in seguito anche lui mangio’ una foglia. In breve tempo i due ragazzi si trasformarono in due naga. Ebbero paura e non seppero cosa fare. Si abbracciarono e cominciarono a piangere. Tornando dalla foresta il gigante non vide i figli adottivi. Li cerco’ e trovo’ i due naga che piangevano. Capi’ la situzione e li brontolo’ per non aver ascoltato le sue parole. Con le palme unite prese l’acqua di una depressione, la verso’ sui naga e diede loro da bere. I naga si trasformarono nei due ragazzi.Da quel momento Singhakraiphob fu ossessionato dal miracolo del sacro albero e decise di provare di nuovo, questa volta pero’ si approvvigiono’ dell’acqua magica della depressione e la tenne vicino in modo da usarla per i suoi esperimenti.Accompagnato da Thepchinda entro’ nella stanza e prese una foglia bianca dall’albero, la mangio’, questa volta si trasformo’ in una scimmia. Dopo aver bevuto l’acqua sacra torno’ ad essere uomo. Provo’ con una foglia gialla e il suo corpo si trasformo’ in oro., dopo che ebbe bevuto l’acqua l’oro disparve.Qualche tempo dopo Thepchinda racconto’ a Singhakraiphob l’intera storia su come erano andati a vivere col gigante ma menti’ dicendo che loro erano fratelli e che i genitori erano morti da molto tempo. Saputa la verita’ Singhakraiphob propose a Thepchinda di scappare dal gigante. Alla notte, mentre questi dormiva, i ragazzi mangiarono le foglie e si trasformarono in due pappagalli, come tali volarono fuori della grotta e si diressero verso la citta’ di Mathila.Al risveglio il gigante non trovo’ i ragazzi ma si accorse che alcune foglie erano state staccate dall’albero. Capi’ e si affretto’ ad inseguirli, con la sua potente forza li raggiunse e li trovo’ trasformati in uccelli. Li prego’ di tornare alla grotta ma i ragazzi insistettero che volevano andarsene. Con le lacrime agli occhi il gigante ebbe un attacco di cuore e mori’. Provando simpatia verso il gigante i due ragazzi lo cremarono, gli resero l’ultimo omaggio e proseguirono per la loro strada.Thepchinda porto’ Singhakraiphob nella sua casa e disse a tutti di non rivelargli che non era suo fratello. Un giorno un amico di suo padre, come lui brahmino, senza sapere della morte di questo ando’ a fargli visita. Il brahmino fu sorpreso di vedere Singhakraiphob e chiese chi fosse. Thepchinda disse che era suo fratello ma l’altro non gli credette e lo brontolo’ per aver detto una bugia, quel comportamento era contrario all’etica dei brahmini.Singhakraiphob udi’ quello che i due uomini si erano detti cosi’ domando’ la verita’ a Thepchinda che si dimostro’ ancora riluttante a dirgliela.Un giorno mentre Thepchinda era lontano, Singhakraiphob pago’ un servo che disse di non sapere molto ma che era certo, il figlio del brahmino Wirunchai, che lui conosceva da molto tempo, era figlio unico.Dopo aver raccolto informazioni sui suoi genitori Singhakraiphob decise di andarli a cercare. Lascio’ segretamente la casa, travestito da brahmino, in seguito mangio’ una foglia dell’albero sacro, si trasformo’ in pappagallo e volo’ in cielo.Era tempo per lui di trovare moglie e una divinita’ gli suggeri’ di volare verso la citta’ dei demoni, chiamata Maran. Questa citta’ era governata da un re chiamato Chaturapak. Il pappagallo volo’ sopra i giardini reali proprio nel momento in cui il re con la moglie Monthawadi e la figlia adottiva, Sroisuda, stavano facendo una passeggiata. Vide la bellissima principessa e si innamoro’ di lei. Le si avvicino’ e la pote’ osservare meglio in tutta la sua bellezza. Il pappagallo parlante fece colpo sulla principessa che lo invito’ a vivere con lei a palazzo.Con l’aiuto delle foglie Singhakraiphob si trasformava di giorno in pappagallo e di notte tornava ad essere il bellissimo uomo che era. La principessa si innamoro’ di lui. Vissero insieme finche’ la donna si accorse di apsettare un bambino. Lui, pensando che il re dei demoni li avrebbe puniti entrambi, la convinse a scappare. Dopo il tramonto mangio’ una foglia magica e si trasformo’ in una scimmia, recito’ poche parole magiche che gli permisero di volare tenendo la principessa fra le braccia. Il re dei demoni mando’ i suoi uomini a catturare la coppia ma tutti furono sconfitti da Singhakraiphob. Mentre la coppia dormiva nella foresta un Witthayathorn vide la principessa e si innamoro’ di lei. Provo’ a rapirla ma lei riusci’ a fuggire. La coppia continuo’ il suo viaggio fino a che incontro’ il padre della principessa. Il re, furibondo, fu capace di riportare a casa la figlia ma non pote’ catturare Singhakraiphob.Quando Thepchinda torno’ a casa non trovo’ piu’ l’amico, ando’ a cercarlo ma tutto fu inutile, cosi’ decise di provare a cercare i genitori di lui. Giro’ di luogo in luogo chiedendo di loro ma nessuno li conosceva. Un giorno incontro’ la moglie del cacciatore che aveva dato loro rifugio, era l’unica a sapere della coppia reale. Thepchinda riusci’ a convincere la donna a parlare. Questa gli disse che il re e la regina erano tornati a governare la citta’ di Konja, dato che il principe crudele era stato eliminato da persone fedeli ai precedenti governanti.Thepchinda si reco’ nella citta’ e incontro’ la coppia reale, li informo’ dell’intera storia e mostro’ l’anello che apparteneva a Singhakraiphob.La coppia reale fu contenta di sapere che il figlio era vivo e invito’ Thepchinda a stare nella capitale. Lui rifiuto’ voleva partire alla ricerca del principe.Thepchinda spese tre mesi nella ricerca, trovo’ Singhakraiphob e gli racconto’ la verita’ sui genitori. Stavano aspettando il suo ritorno. Prima di incontrarli pero’ Singhakraiphob voleva riprendersi la moglie. Thepchinda insistette: “Hai forse dimenticato il tuo debito di gratitudine verso di loro?”.Cosi Singhakraiphob acconsenti’ ad incontrarli. La coppia reale gli diede un caloroso bentornato e gli mostro’ tutto il suo amore affidandogli il trono, Thepchinda fu nominato vicere’.Seppur circondato da servi e bellissime donne il nuovo re non poteva dimenticare la moglie, era infelice, spasimava per il suo amore. I genitori, preoccupati per lui, mandarono un messaggio al re dei demoni chiedendogli che il loro figlio potesse sposare sua figlia. Tornata a casa la principessa Sroisuda aveva avuto un bel bambino che era stato chiamato Ramwong, in quel tempo il bambino aveva un anno.Il re dei demoni respinse la proposta di matrimonio e si arrabbio’ moltissimo perche’ gli aveva fatto perdere la faccia. Guido’ i suoi soldati contro quelli di Singhakraiphob che provo’ a calmare il re dei demoni, ma senza successo. Decise cosi’ di ucciderlo, intervenne pero’ la regina dei demoni che riusci’ a portare pace fra le parti, disse che era felice di aver avuto un nipotino e che si doveva scordare il passato.Dopo che le relazioni fra le due parti si furono normalizzate Singhakraiphob disse a suo figlio di stare con la suocera nella citta’ di Maran mentre lui e la moglie sarebbero tornati a governare il loro regno. La storia finisce fra la gioia e la felicita’ di tutte le persone, gioia e felicita’ che sarebbero durate per sempre.
Phikul Thong.
C’era una volta una bellissima donna chiamata Phikul. Era non soltanto bella aveva buone maniere e era buona di animo. Era orfana, sua madre mori’ quando era molto giovane. Cosi’ fu cresciuta dalla sua matrigna che aveva una figlia chiamata Mali. In cio’ Phikul fu molto sfortunata dato che entrambe le donne erano malvagie. Era una specie di Cenerentola, obligata a lavorare ogni giorno per la matrigna e la figlia senza che queste la aiutassero e come se non bastasse la schernivano.Un giorno dopo aver finito di immagazzinare il riso, Phikul si reco’ a prendere acqua a un ruscello che scorreva non molto lontano da casa. Al ritorno, apparve sulla sua strada una vecchia donna che le chiese dell’acqua da bere. Phikul, piena di rispetto, si mostro’ felice di aiutare una donna cosi’ anziana. Le diede l’acqua da bere e le consiglio’ di prendere piu’ acqua in modo da lavare la sua faccia e il suo corpo e in quel modo rinfrescarsi. Le disse anche di non preoccuparsi se l’acqua non fosse stata abbastanza sarebbe andata a prenderne ancora.La vecchia donna sorrise e disse:“Sei bella e gentile di cuore. Anche se sono povera e ho un aspetto trasandato mi hai trattata gentilmente”.Dopo aver apprezzato Phikul con dolci parole l’anziana donna le concesse un dono: fiori d’oro, conosciuti in thai come Phikul, propri dell’albero Tanjong, sarebbero usciti dalla sua bocca quando avesse provato simpatia per qualcuno o per qualcosa.Immediatamente dopo aver concesso questo dono a Phikul l’anziana donna scomparve di fronte agli occhi della giovane.Phikul penso’ che l’anziana donna doveva essere un angelo travestito che era sceso sulla terra per concederle quel dono.A causa di tutto questo, torno’ a casa molto tardi e fu aspramente rimproverata dalla matrigna che penso’ che la figliastra era andata a passeggiare per evitare cosi’ i lavori del giorno. Phikul racconto’ l’intera storia e provo’ simpatia per l’anziana donna. Molti fiori d’oro uscirono dalla sua bocca.I modi della matrigna nel vedere quel miracolo cambiarono profondamente se questi prima mostravano una persona arrabbiata ora mostravano avidita’ e ingordigia. Frettolosamente afferro’ tutti i fiori e fece pressione su Phikul perche’ parlasse ancora in modo da soddisfare la sua ingordigia.Da quel giorno in poi la matrigna raccolse tanti fiori d’oro quanto piu’ le fu possibile, li ando’ a vendere al mercato e fece un sacco di soldi. Tutti ora vivevano contenti. Phikul non aveva bisogno di lavorare cosi’ duramente come prima fu pero’ obligata a parlare l’intero giorno cosi’ che molti fiori d’oro potessero uscire dalla sua bocca.Esausta dalle avide domande della madre Phikul prese un mal di gola e perse la voce.Non poteva dire piu’ una parola. La situazione degenero’ a un punto tale che la matrigna comincio’ a battere Phikul in modo da forzarla a dire qualcosa. Non ci fu niente da fare.Per soddisfare la sua avarizia la madre decise di mandare la propria figlia, Mali, a fare la stessa cosa che Phikul aveva fatto. Mali si reco’ sul posto ma invece di incontrare una donna anziana incontro’ una bellissima donna che indossava un elegante vestito ed era sdraiata sotto l’ombra di un grande albero. La donna chiese a Mali l’acqua da bere. Col cuore pieno di gelosia Mali si arrabbio’ e penso’ che quella donna non poteva essere l’angelo cosi’ le rifiuto’ qualsiasi cosa e uso’ rudi parole per bestemmiare contro l’angelo travestito.Cosi’ l’angelo pose una maledizione su Mali, da quel momento ogniqualvolta si fosse arrabbiata e avesse pronunciato parole vermi sarebbero usciti dalla sua bocca. Appena tornata a casa Mali racconto’ l’intera storia alla madre. La rabbia di dover raccontare la verita’ riempi’ la casa di vermi. La madre penso’ che Phikul era gelosa della propria figlia cosi’ aveva distorto la storia e quello era il vero motivo per cui Mali non aveva incontrato l’anziana donna. Prima picchio’ Phikul poi la caccio’ di casa.Piena di tristezza Phikul vagabondo’ nella foresta da sola. Fortunatamente cammino’ nella direzione di un giovane principe che si stava godendo una passeggiata a cavallo con i suoi soldati.Appena vide la giovane donna piangere, il principe le chiese di raccontargli l’intera storia. Alla fine del racconto l’intera area era piena di fiori d’oro. Il principe fu molto contento e chiese la sua mano. Dopo la cerimonia la coppia ascese al trono e governo’ la citta dove tutti, compresi loro, vissero felici e contenti.
Il coniglio e il coccodrillo.
Una favola alla Esopo.C’e’ stato un tempo in cui il coniglio aveva una lunga e bellissima coda simile a quella di uno scoiattolo e nello stesso periodo il coccodrilli aveva una lunga lingua simile a quella di molti altri animali sulla terra.Sfortunatamente un giorno, mentre il coniglio stava bevendo acqua sulle rive di un fiume senza avvertire nessun possibile pericolo, un grande coccodrillo lento e calmo gli si avvicino’. Prese il povero coniglio nella bocca con l’intenzione di gustarselo lentamente. Tuttavia prima di inghiottire la sua preda il coccodrillo minaccio’ il coniglio emettendo un forte suono senza aprire la bocca. Pauroso com’era il coccodrillo pretese di vincere il timore dell’approssimarsi della morte ed urlo’ ad alta voce:“Povero coccodrillo!!! Sebbene tu sia cosi’ grosso non ho paura di te in quest’ultimo momento. Tu mi minacci con un rumore ma non cosi’ forte da mettermi paura, perche’ non apri di piu’ la tua bocca e rendi il rumore piu’ forte”.Non sospettando l’inganno del coniglio, il coccodrillo divenne furioso apri’ la sua bocca al massimo ed emise un rumore fortissimo. Appena il coccodrillo apri’ la bocca ed emise il rumore il coniglio salto’ fuori in fretta e tento’ di allontanarsi dalla bocca e dalle zanne del coccodrillo. La bocca si richiuse e la conclusione fu che il coniglio che ne era uscito in parte perse la sua bellissima coda mentre il coccodrillo chiudendo la bocca in fretta per azzannare il boccone si taglio’ invece la lingua.Da allora il coniglio e’ rimasto senza coda mentre il coccodrillo non ha lingua come tutti gli altri animali. Per timore del pericolo del coccodrillo mai piu’ il coniglio beve acqua sulla riva di fiumi e canali ha invece scelto e preferito di bere la ruggiada sulle foglie e sull’erba verdi.
Luang Por Sothorn.
Non c’e’ nessuna prova che indichi il nome della persona che ha costruito la sacra statua di Buddha chiamata Luang Por Sothorn e anche il periodo in cui fu costruita rimane oscuro. La leggenda di Luang Por Sothorn risale tuttavia al periodo di Ayutthaya. Si dice che l’immagine fosse ospitata in un tempio di Ayutthaya ma quando la capitale fu saccheggiata dai birmani nel 1767, molte residenze e templi furono completamente rasi al suolo.Le persone scapparono dalla citta’ in guerra prendendo con loro solo gli oggetti di maggior valore e seppellendo gli altri sotto il terreno. Alcuni gettarono le loro ricchezze nel fiume in modo che non cadessero in mano dei birmani.Per proteggere se stessi dal pericolo cheavevano di fronte i thai portarono con loro la grande statua di Buddha. Solo quando videro che I birmani erano ormai vicini decisero di porre la statua sul letto del fiume con la speranza di recuperarla in seguito. Si ritiene possibile che queste perssone siano state uccise dall’invasore prima di avere la possibilita’ di riportare la statua a riva. Questa potrebbe essere la parte vera della storia, ed ora la leggenda.Questa dice che molto tempo fa nella Thailandia del nord c’erano tre monaci buddhisti che erano fratelli. Tutti e tre studiavano le arti magiche e arrivarono a un punto di conoscenza che permise loro di trasformarsi in tutto cio’ che desideravano, prendendo qualsiasi forma. In quel tempo c’erano guerre nel nord quindi i monaci pensarono di andare a sud. Per fare questo si trasformarono in statue e cominciarono a navigare lungo il fiume Chao Phraya.La statua piu’ grande navigo’ fino al Golfo di Thailandia, seguendo la costa arrivo’ a Samut Songkram dove le persone la invitarono a stare nei loro templi. La atstua pero’ non si fermo’, continuo’ a navigare lungo il canale Samrong e si diresse verso Bang Phli. Un primo gruppo di persone tento’ di persuaderla a stare nel lro tempio ma la statua non si fermo’. Quando raggiunse il tempio successivo in Bang Phli, le persone prima la venerarono poi usarono il bianco e sacro filo sai sin ( N.B. sempre presente in molte cerimonie buddhiste) per trascinarla a riva. La cosa funziono’.La seconda statua fu felicemente recuperata in Samut Prakan.La terza statua navigo’ lungo il fiume Bang Pakong fino a Chachoengsao. Il primo tentativo di alcune persone per fermare la statua falli’. Poi qualcuno suggeri’ che prima che la statua accettasse l’invito doveva essere costruito un santuario per lei. Cosa che fu fatta, poi sempre utilizzando il sai sin la statua fu portata a riva. Il tempio di Wat Sothorn in Chachoengsao fu costruito nello stesso posto dove si recupero’ la statua. Oggi il tempio richiama miglia di pellegrini che vengono qui a pregare e a chiedere che i loro desideri diventino realta’. Questa statua di Buddha e’ chiamata Luang Por Sothorn ed e’ una delle piu’ venerate statue in Thailandia.
La sacra Impronta di Buddha.
Durante il regno di re Songhtham del periodo di Ayutthaya un gruppo di monaci thailandesi si reco’ in pellegrinaggio a Sri Lanka, il primo paese fuori dall’India dove il buddhismo aveva messo radici ed era diventata la religione piu’ importante, dopo la morte di Buddha. Il loro proposito era visitare l’Impronta di Buddha che sapevano esisteva su una delle piu’ alte montagne dell’isola, il picco di Adamo.I monaci del paese chiesero loro: “Perche’ siete venuti qui? In base ai sacri libri c’e’ un’Impronta di Buddha proprio nel vostro Paese”.Al ritorno in Thailandia i monaci si recarono a visitare re Songhtham e riportaro la notizia che prontamente ordino’ una vasta ricerca nella nazione.Era l’anno 1623 e il governatore della provincia di Saraburi mando’ un messaggio al re. Diceva che un cacciatore di nome Bun aveva scoperto una grande impronta su una roccia vicino ai piedi di una collina conosciuta come la Collina d’Oro. Bun aveva colpito e ferito usando l’arco un cervo, che era corso via ed era scomparso nella fitta foresta. Dopo poco il cervo era riapparso, apparentemente completamente guarito.Il cacciatore rimase attonito: “Cosa era successo a quel cervo? Come era possibile: normalmente un animale colpito a poche possibilita’ di sopravvivere...”.Per poter capire un fatto che sembrava essere soprannaturale Bum decise di esplorare l’area e si addentro’ nella fitta boscaglia. Trovo’ un buco in una roccia pieno d’acqua pura e limpida. Bevve l’acqua e le macchie, che aveva sempre avuto sul corpo e che a volte gli creavano dolore, miracolosamente scomparvero. Lentamente e a fatica Bun svuoto’ di tutta l’acqua il buco nella roccia e trovo’ quella che aveva la forma di una grande impronta. Capi’ cosi’ che era stata quell’acqua benedetta dal tocco dell’impronta sacra che aveva permesso al cervo di sopravvivere. Sapendo del deisderio del re di trovare l’Impronta di Buddha, Bun riporto’ la notizia della scoperta al governatore di Saraburi. Questi si reco’ sul luogo a ispezionare e capi’ che quanto Bun aveva detto era vero: l'Impronta di Buddha era stata trovata.Quando il re ricevette il messaggio del governatore fu felice. I miracolosi poteri dell’impronta sulla collina provavano senza ombra di dubbio che apparteneva a Buddha ed era quella di cui i monaci di Sri Lanka avvevano parlato.Il re decise di lasciare subito Ayutthaya per poter vedere l’impronta. Fece la prima parte del viaggio su un fiume, approdando in un luogo conosciuto come Tha Reua o “approdo delle barche”. Da li continuo’ via terra, con Bun come guida.Il re rimase affascinato di fronte al sacro luogo, accese molte candele e bastoncini si incenso e onoro’ la sacra reliquia piu’ e piu’ volte. Diede poi ordine di dedicare alla reliquia l’area circostante per un raggio di venti chilometri, di costruire un tempio nel luogo e una strada larga venti metri che andasse da Tha Reau alla Collina d’Oro, una distanza di 26/27 chilometri. Sulla riva del fiume fu anche costruito un padiglione reale e il luogo fu chiamato Tha Chao Sanuk o “l’approdo del piacere reale”.Dopo la morte di Songhtham, molti successivi re di Ayutthaya periodicamente visitarono l’impronta. Queste visite avvenivano nel periodo dopo la fine del raccolto.Il Tempio dell’ Impronta di Buddha divenne sempre piu’ ricco e carico di tesori, ma durante la presa di Ayutthaya da parte dei Birmani, nel 1767, la citta fu saccheggiata e rasa al suolo e cosi’ successe anche per il tempio e le sue ricchezze che furono depredate.Re Rama I, fondatore della dinastia Chakri, ordino’ che il tempio fosse ricostruito ma di Phra Phuttha Bat si parlera’ in altra parte.
La storia di Chanthakorop o Mora.
Chanthakorop fu figlio, molto amato, di Re Prommathat . Il principe era circondato ogni momento da molti servi. Dato che nel futuro avrebbe dovuto governare la citta’ gli fu richiesto di imparare tutti i tipi di arte che potessero rivelarsi utili per questo scopo futuro. Un giorno mentre passeggiava felicemente nel giardino reale il giovane principe fu convocato dal re che gli suggeri’ di andare a studiare con i saggi nella foresta. Il principe acconsenti’ ed ando’ a vivere con gli eremiti.Dopo aver completato gli studi il principe saluto’ il suo insegnante che gli diede un cofanetto con la cima a forma di cono e un’istruzione: “Tienilo con te, ma ricorda: aprilo solo quando raggiungi la tua citta’. Non aprirlo per la strada, altrimenti ti troverai in pericolo”.Il principe assicuro’:“Si, maestro! Lo apriro’ solo quando saro’ a casa, nella mia citta’”.Dopodiche’ Chanthakorop si diresse verso il regno del padre. Quando arrivo’ il momento del pranzo si sedette all’ombra di un albero e apri’ un pacchetto di cibo secco preparato prima della sua partenza. Dopo il pasto fece un sonnellino e sogno’ che il cofanetto datogli dal saggio era scivolato nel fiume. Questo sogno stimolo’ la curiosita’ di aprire il cofanetto ma si freno’ preoccupato dall’avviso datogli dal suo maestro. Mentre continuava per la sua strada il giovane principe penso’ per tutto il tempo al cofanetto e a che cosa lo attendeva li dentro.Piu’ che ci pensava piu’ grande la curiosita’ diventava. Alla fine non ne pote’ piu’: al diavolo la promessa, voleva aprire quel cofanetto. Rimosse quindi il coperchio del cofanetto e ne usci’ una bellissima donna. Essa rivolse un dolce sorriso al principe che rimase stordito nel cuore e nel corpo, poi si presento’:“Signore, io sono Mora. Il saggio mi ha messo dentro questo cofanetto. Sono felice che tu mi abbia liberata”.Appena vide la giovane donna il principe si innamoro’ di lei immediatamente e le chiese di diventare sua moglie. La coppia viaggio’ insieme nella foresta. Chanthakorop era felice di avere una simile compagna ma meravigliato che il saggio gli avesse dato quell’avviso. Consolo’ se stosso pensando che il saggio forse voleva provare se in lui la curiosita’ fosse scomparsa del tutto.Tuttavia il saggio aveva dato un consiglio giusto. C’era un bandito nascosto nei cespugli li vicino e quando vide la bellezza di Mora inizio’ a desiderarla e la volle avere come moglie. Allo stesso tempo, Mora fu assalita dalla sete, la sua gola era secca ma non c’era una singola goccia d’acqua disponibile. Cosi’ Chanthakorop si feri’ per dare sangue da bere a Mora e uccidere cosi’ la sua sete. In quel momento il bandito usci’ dai cespugli e si pose di fronte a loro. Il bandito accuso’ la coppia di aver oltrepassato il divieto di accesso della sua roccaforte. Il principe rispose che la foresta non apparteneva a nessuno e I due uomini ingaggiarono un’animata discussione.Senza tante parole il bandito usando i pugni fece ruzzolare Chanthakorop sul terreno prima che questi avesse la possibilita’ di estrarre il proprio pugnale. Essi si azzuffarono per qualche tempo; prima il bandito era in vantaggio, ma il principe era piu’ abile e combatteva meglio grazie agli insegnamenti datigli dai saggi. Fece in mondo di spingere il bandito lontano e chiamo’ la moglie affinche’ gli portasse il pugnale.Mora prese il pugnale ma esitava a darlo al marito, dato che non voleva che uccidesse il bandito, di cui in quel breve lasso di tempo si era innamorata. Incapace di decidere in questa situazione critica, infatuata di entrambi gli uomini, si pose fra i due uomini con il pomo del pugnale puntata verso il bandito e la punta verso il marito. I due afferrarono il pugnale allo stesso tempo. Chanthakorop fu tagliato dalla lama, cosi’ dovette lasciare. Il bandito ebbe una migliore occasione dato che pote’ afferrare il pomo del pugnale, questo vantaggio gli permise di uccidere il principe e di lasciare il suo corpo in una pozza di sangue.Ora Mora era addolorata nel vedere il corpo morto del marito, era pero’ troppo tardi per salvarlo. Segui’ quindi il bandito che la teneva ormai in mano. Dopo aver preso Mora per moglie, il bandito capi’ che quella era una donna malvagia che aveva tradito suo marito. Come aveva fatto col principe poteva fare con qualunque uomo anche se tanto generoso da sacrificare il suo sangue per lei in modo di darle qualcosa da bere al posto dell’acqua. Nel futuro avrebbe potuto fare lo stesso a lui. Mentre Mora era profondamente addormentata il bandito la abbandono’ sola nella foresta.Svegliandosi e non vedendo il nuovo marito col cuore pieno di disperazione Mora si perse nella foresta. Nel tempo senti’ una gran fame, ma non sapeva come procurarsi cibo, cosi’ si sedette e pianse.Il dio Indra conobbe tutto di quegli eventi, cosi’ scese sulla terra per dare una lezione a Mora e aiutare il principe Chanthakorop a tornare di nuovo in vita. Si trasformo’ quindi in un’aquila con un pezzo di carne nel becco.Appena Mora vide l’uccello col pezzo di carne chiamo’ perche’ si dividesse quel cibo’. Ma l’aquila pretese di sapere cosa Mora avrebbe dato in cambio del cibo. Mora non esito’ ad offrire se stessa come moglie all’aquila. Appena udi’ questo l’aquila si arrabbio’ e cambio’ la sua forma in quella originale del dio Indra. Il dio punto’ il dito verso Mora e disse:“Tu sei una donna simile a un demonio. Sebbene tu abbia avuto un buon marito hai dato il tuo cuore a un altro uomo che non avevi mai conosciuto prima. Il bandito e’ scappato da te tuttavia tu offri te stessa in moglie a un’aquila giusto in cambio di un pezzo di carne. Tu saresti veramente capace di fare all’amore con gli animali piu’ umili senza vergogna”.Alla fine di queste parole il corpo di Mora fu trasformato in un gibbone a cui uscivano lacrime dagli occhi, mentre col cuore chiamava il suo amore: “pua, pua, pua; marito, marito, marito”. Il triste gibbone scomparve poi nella foresta. Da quel giorno il gibbone chiama per il marito: “pua, pua, pua” tutto il tempo.Il dio Indra uso’ allora una parola magica per riportare il principe Chanthakorop in vita e gli disse:“Sono il dio Indra. Le tue cattive azioni nella vita precedente ti hanno fatto soffrire. Mora e’ una donna simile a un demonio, non adatta per essere tua sposa. La donna che e’ nata per ricoprire questo ruolo e’ l’attuale figlia del Naga. Vai a incontrarla”. Poi il dio Indra scomparve.Si racconta’ che Chanthakorop incontro’ sua moglie che si chiamava Mujjalin e che viveva in una grotta d’oro. Suo padre la amava cosi’ tanto che la teneva in questa grotta, circondata dalla massima sicurezza. . Tuttavia Chanthakorop riusci’ a scivolare all’interno e a fare all’amore con lei finche’ la donna non si innamoro’ di lui. La coppia visse insieme finche’ la donna non rimase in stato interessante, poi Chanthakorop decise di chiedere perdono al Naga. La coppia parti’ per la citta’ di re Prommathat dove il padre del principe aspettava il suo ritorno. La storia racconta che per tornare a casa incontrarono nemici e molti ostacoli, ma la coppia rimase unita e governo’ sulla citta’ fino a vecchia eta’, vissero insieme felici e contenti e morirono in pace.
Manora.
C’era una volta un regno molto prospero chiamato Panchalanakorn. Era governato da un re giusto chiamato Arthittawong. Il re aveva una moglie, chiamata regina Chanthatevi, che piu’ tardi diede i natali a un bambino chiamato Suthon. Il ragazzo crebbe fino a diventare un prestante e affascinate principe non comparabile con i principi dei regni vicini.Il re dei naga, una creatura mitica simile a un serpente, associato con le forze dell’acqua e quindi con la distribuzione di queste sulla terra, possedeva il mitico potere di portare benessere e prosperita’ a qualsiasi regno. Capendo che re Arthittawong era un giusto benedisse il suo regno che divenne prospero grazie al dono di abbondanti piogge.Il regno di Nakorn Mahapanchala condivideva il confine col regno di re Arthittawong ed era governato da un re cattivo, il cui nome era Nantharaj. A causa del suo governo oppressivo il suo regno soffriva di siccita’ e carestia.. Per sfuggire ai patimenti e alle tribolazioni i suoi cittadini migravano e trovavano rifugio nel regno di Panchalanakorn. Ovviamente re Nantharaj diventava sempre piu’ geloso di Arthittawong e sempre piu’ arrabbiato con il Naga che accusava di pregiudizi nella distribuzione delle piogge sulla terra.Per vendicarsi del Naga, il re conulto’ il suo consigliere che si offri’ di trovare una persona capace di uccidere il Naga. Fece quindi il possibile per ingaggiare un vecchio brahmino che aveva poteri superiori al Naga. Dopo aver ricevuto istruzioni dal re, il Brahmino si diresse verso la larga palude dove viveva il Naga. Qui recito’ parole magiche che rimescolarono le acque e crearono una grande onda che agito’ l’intera palude. Nel celebrare la cerimonia il brahmino doveva recarsi nella foresta a trovare tre radici che dovevano essere usate per catturare il Naga.Sotto l’influenza delle parole magiche recitate dal brahmino, il Naga comincio’ a star male, era come se fosse bruciato dal fuoco. Emerse dalla palude e capendo il pericolo si stava avvicinando si trasformo’ in un giovano brahmino. Anche il Naga possedeva poteri magici ma quelli del brahmino erano superiori, occorreva agire d’astuzia. Cosi’ penso’ a un piano per interrompere la cerimonia ed eliminare il brahmino.Mentre camminava nella foresta, il Naga travestito incontro’ un cacciatore, chiamato Bun, che cercava animali selvatici. Saluto’ il cacciatore e gli chiese di dove fosse. Il cacciatore rispose che era cittadino del regno di Panchalanakorn che era un regno prospero e che era stato benedetto dal re dei naga. Quindi il Naga travestito chiese al cacciatore cosa avrebbe fatto se qualcuno avesse voluto fare del male al Naga. Il cacciatore giuro’ che avrebbe ucciso quella persona senza pensarci due volte.Il Naga fu felice nel sentire questo, rivelo’ la sua identita’ al cacciatore e gli disse del pericolo in cui si trovava. Per interrompere la cerimonia il cacciatore uccise il brahmino col suo arco. Il Naga felice ringrazio’ il cacciatore per il suo aiuto, lo invito’ nella sua citta’ sotto la palude, gli dono’ oggetti di grande valore e promise che lo avrebbe aiutato ad ottenere qualiasi cosa avesse chiesto.Bun saluto’ il Naga e visse una vita confortevole, continuando a cacciare. Un giorno che si avventuro’ piu’ profondamente nella foresta incontro’ un eremita di nome Kassapa che gli racconto’ la storia delle kinnari, una creatura mitologica, meta’ cigno e meta’ umana. Un gruppo di kinnari dal monte Klaisas andava a nuotare allo stagno Bokkharani ogni settimana. Quando Bun vide la bellezza delle kinnari, penso’ di catturarne una da presentare al principe Suthon come regalo. Ma l’eremita gli disse che sarebbe stato impossibile catturare una kinnara senza l’uso di un lasso che apparteneva al re dei naga, questo perche’ la kinnara sarebbe potuta scappare velocemente.Il cacciatore si reco’ allora dal re dei Naga e si fece prestare il lasso, il naga non voleva darlo al cacciatore in quanto agire in quel modo era peccato ma Bun gli aveva salvato la vita e c’era una profezia che diceva che la kinnara Manora e il principe Suthon erano nati per appartenere uno all’altro, a causa di tutto questo il naga acconsenti’ alla richiesta.Ottenuto il lasso Bun riusci’ a catturare Manora che era una delle sette figlie di Thao Thummaraj. Questi era il re che governava il monte Klailas, Manora era la piu’ giovane delle sette figlie, la kinnara che non era riuscita a scappare dal lasso tirato da Bun. Questi la porto’ con lui nel regno di Panchalanakorn e la presento’ al principe Suthon. Appena si incontrarono i due si innamorarono, questo successe cosi’ rapidamente perche’ i due giovani erano gia’ stati marito e moglie in vite precedenti. Anche al re e alla regina piacque la kinnara, era bellissima e aveva buone maniere. Cosi’ si tenne una grande cerimonia e il cacciatore Bun ricette una forte ricompensa.Nello stesso tempo il ciambellano del re divenne furioso con Manora dato che aveva sempre desiderato che sua figlia sposasse il giovane principe ma ora Manora sconvolgeva i suoi piani. Cosi’ decise che col tempo si sarebbe vendicato. Cospiro’ con il re di di un paese vicino facendo in modo che questi lanciasse un attacco al proprio regno. Per respingere l’avversario il ciambellano consiglio’ che le armate fossero guidate dal principe Suthon. In questo modo mentre il principe sarebbe stato lontano avrebbe avuto buone possibilita’ di eliminare Manora.Una notte re Arthittayawong sogno’ che un gigante era entrato nel palazzo e tentava di rubargli il cuore, di colpo il re si sveglio’. Il re chiese l’aiuto del ciambellano per interpretare il suo sogno. Questi vide la possibilita’ di eliminare Manora e di aprire la strada alla propria figlia. Predisse allora che il nemico sarebbe entrato nel palazzo e avrebbe ucciso il re, i cittadini avrebbero sofferto e la citta’ sarebbe stata rasa al suolo. Il re divenne preoccupato e chiese una soluzione.“Maesta! Il regno ha una cattiva fortuna. Animali con due e quattro gambe devono essere bruciati in una cerimonia sacrificale. Solo allora il nostro regno sara’ salvo”, disse il ciambellano..In quel momento un aiuto alle parole del ciambellano arrivo’ dall’informazione che il principe Suthon era stato sconfitto in battaglia. Per sconfiggere questa cattiva sfortuna il ciambellano raccomando’ che per rendere la cerimonia piu’ sacra una creatura meta’ donna meta’ uccello come Manora sarebbe stata la miglior offerta sacrificale. Manora doveva essere bruciata. Il re e la regina tentarono di convincere il ciambellano ad usare altri animali, ma questi insistette. La coppia reale provava una grande simpatia per Manora e non riuscivano a immaginare come avrebbe reagito il principe ritornando dalla guerra e non trovando l’adorata moglie.Al momento della cerimonia il re ordino’ che fosse preparata una pira fatta come il ciambellano aveva raccomandato e invito’ Manora a sacrificare se stessa nel fuoco. L’innocente Manora stava piangendo per i suoi genitori e il principe Suthon, l’atmosfera era piena di tristezza e amarezza. Ma in quel momento Manora ideo’ un piano per scappare. Chiese al re di poter ballare un’ultima volta, era una kinnara e amava la danza, il re non poteva rifiutare un’ultima richiesta e Manora chiese ali e coda. Si esibi’ poi di fronte a quella grande folla.Mentre tutti erano attratti dalla bella creatura che danzava meravigliosamente, Manora approfitto’ di un attimo di distrazione per scappare. Volo’ in cielo e si diresse verso il monte Klailas fra lo stupore della folla.Dopo aver vinto la sua guerra, il principe Suthon ritorno’ alla capitale ma seppe che l’amata moglie non era piu’ nel regno. Ne rimase estremamente amareggiato e dopo aver saputo la verita’ dichiaro’ che il ciambellano fosse considerato un traditore che doveva essere perseguito a norma di legge. Il principe saluto’ poi i genitori e si preparo’ a un lungo viaggio in cerca di Manora. La coppia reale cerco’ di convincerlo a desistere, ma il principe dichiaro’ che non poteva vivere senza la presenza della moglie. Accompagnato dal cacciatore Bun il principe si reco’ allo stagno Bokkharami e trovo’ l’eremita che gli disse che Manora si era fermata alla sua capanna e gli aveva detto di dire al principe di non seguirla dato che il viaggio era estremamente difficile e pericoloso. L’eremita diede poi al principe un mantello di crini e un anello, come gli aveva chiesto di fare Manora. Dopo aver visto i due oggetti il principe cadde in uno stato di amarezza. L’eremita provo’ simpatia per Suthon, gli disse che era a causa delle sue azioni nelle vite precedenti che per il momento dovevano stare separati e gli regalo’ una santa polvere medicinale che il principe avrebbe usato durante il lungo viaggio.Lasciato il cacciatore Bun, Suthon inizio’ il lungo viaggio addentrandosi in una fitta foresta che era inaccessibile alle creature umane. Il luogo era pieno di frutta per lo piu’ velenosa, comunque con l’aiuto di piccole scimmie, pote’ mangiare anche se era il cibo di cui si cibavano gli animali. Passo’ attraverso una foresta di rattan che era inaccessibile a tutte le creature, dato che le spine di quegli alberi erano piene di veleno, il principe uso’ il mantello per coprire il suo corpo e fu guardingo. Una volta fu preda di un hasadeelink, mitico uccello con la bocca simile a alla zanna di un elefante, che lo porto’ al suo nido su un alto albero, dirigendosi poi da qualche parte in cerca di piu’ cibo. Il principe approfitto’ dell’occasione per scappare.Dopo un certo tempo il principe no pote’ piu’ andare avanti era bloccato da due montagne magiche che si muovevano per colpirsi una con l’altra. Recito’ qui la formula magica che gli era stata data dall’eremita riuscendo cosi’ facilmente a passare.Arrivo’ ad un’altra foresta che era piena di piante e animali velenosi. Qui uso’ la santa magica polvere cospargendosela su tutto il corpo. Passata felicemente anche questa foresta arrivo’ a un santuario dove si trovavano uccelli giganti. Si nascose nel buco di un grande albero e aspetto’ fino all’alba. Quella notte una coppia di uccelli parlo’ dell’invito ricevuto a partecipare a una cerimonia che si sarebbe tenuta il giorno dopo per Manora, si trattava i rimuovere gli odori umani dal suo corpo. La cerimonia si sarebbe tenuta tenuta per festeggiare il ritorno di Manora.Dopo aver ascoltato gli uccelli, il principe si arrampico’ al loro nido e si nascose fra le piume dell’uccello aspettando di essere portato al monte Kailas. Quando l’uccello raggiunse il giardino e si poso’ su un albero Suthon scivolo’ fuori e si nascose in un cespuglio. Vide un gruppo di kinnari caricare acqua dallo stagno Anodata per portarla al bagno preparato per Manora. Segretamente il principe, senza essere visto, pose l’anello in una giara utilizzata per portare l’acqua. Mentre faceva il bagno Manora vide l’anello e lo riconobbe, immediatamente capi’ che il principe Suthon era arrivato a Klailas. Usci’ per cercarlo e finalmente i due si incontarono. Manora porto’ l’amato al suo castello.Subito dopo l’arrivo di Suthon, re Thammaraj era stato informato che questi si trovava in citta’ sapeva e aveva capito che il principe provava profondo amore verso la figlia, altrimenti non avrebbe affrontato tutti quei pericoli per raggiungerla. Se li aveva superati doveva trattarsi di persona capace e intelligente. Anche cosi’ pero’ il re volle sapere quanto Suthon amava sua figlia. Decise che si doveva fare un test.Qando arrivo’ il giorno, il re ordino’ alle sette figlie che erano tutte belle e identiche come gocce d’acqua di esibirsi in una danza. Il principe Suthon si senti’ il cuore pesante, non era possibile distinguerle. L’aiuto al principe per riunirsi col suo amore arrivo’ dal dio Indra che gli bisbiglio’ in un orecchio che un insetto sarebbe volato sul viso di una delle sette ragazze e quella ragazza sarebbe stata sicuramente sua moglie. Il principe vide l’insetto sul volto di Manora e la indico’ con la mano. Il re e tutti i presenti furono felici nel vedere la coppia innamorata abbracciarsi. Si celebro’ cosi’ la cerimonia matrimoniale. Dopo il matrimonio il principe Suthon chiese al suocero il permesso per recarsi con la moglie a visitare il suo regno. Il re acconsenti’ ed anzi si reco’ con loro in visita a Panchalanakorn. Re Thummaraj incontro’ il padre del principe Suthon, entrambi i due re si scambiarono regali e divennero amici. Dopo sette giorni di soggiorno re Thummaraj disse arrivederci alla figlia e ritorno’ nel suo regno. Tempo dopo il principe Suthon successe al trono, spese l’intera vita con Manora e come nelle migliori favole europee, vissero a lungo felici e contenti.Questa e’ una leggenda famosissima in Thailandia, sen’altro una delle piu’ amate dal popolo Thailandese. Sia nelle danze classiche che nel teatro delle ombre Mahora rivaleggia con il Ramakian quanto a rappresentazione.
Kaki.
C’era una volta un re chiamato Prommathat che governava sulla citta’ di Benares. Il re aveva una bellissima moglie chiamata Kaki, il cui corpo emanava profumo di fiori di magnolia. Se qualsiasi uomo toccava questa donna il profumo rimaneva su di lui per una settimana. Sebbene il re avesse migliaia di mogli, la regina Kaki era la piu’ amata.. Oltre ad avere una bella moglie il re aveva un kontan, essere meta’ umano e meta’ dio, abilissimo nel cantare e suonare strumenti musicali, come intrattenitore e consigliere allo stesso tempo.Durante il tempo libero il re era solito giocare a sakah, un gioco da tavolo thai simile agli scacchi, con i suoi ufficiali anziani, mentre era intrattenuto dalla musica suonata dal kontan, il cui nome era Nartkuwen.Un giorno alla settimana, normalmente, il re aveva un appuntamento per giocare a sakah con il Garuda, un uccello mitico con il corpo e le braccia di un uomo.Il Garuda scedeva dalla sua dimora in paradiso, attraversava la foresta e l’oceano e arrivava a Benares. Ogni volta prima di entrare nel palazzo il Garuda si trasformava in un uomo affascinante in modo da nascondere la sua vera identita’ perche’ le sue sembianze avrebbero spaventato la popolazione della citta’.La sera tardi il re era ancora preso dal suo divertimento e dall’abilita’ del Garuda che non dava nessun segno di stanchezza.. Cio’ mentre Kaki aspettava nel suo palazzo. Alla fine, stanca, chiese ai servi notizie del marito che la informarono che stava ancora giocando a sakah con un bellissimo uomo. Eppena senti’ questo la regina fu spinta dalla curiosita’ e volle vedere come era quell’uomo che tutti definivano affascinante. Cosi’ chiese ai servi di portarla nella sala dove questi e il marito giocavano il gioco. La regina si nascose dietro una tenda che scosto’ per vedere chi era quell’uomo. L’uomo in quel momento guardo’ verso di lei e i loro occhi si incontrarono. Appena successe queste entrambi si desiderarono. Il Garuda fu colpito dalla bellezza di quella donna e questa provo’ lo stesso sentimento. Il gioco ando’ avanti per qualche tempo, quando finirono l’uomo parti’ mentre il re si ritiro’ nel suo palazzo.Fuori dal palazzo il Garuda riprese la sua vera identita’ e volo’ rapidamente in cielo. Spiego’ le sue ali che emisero un forte vento creando un temporale che copri’ Benares, la citta’ si riempi’ immediatamente di caos. Il Garuda rapidamente ridiscese, si avvicinano’ alla spaventata regina e la prese fra le sue braccia. Kaki tento’ di fuggire ma la creatura meta’ uomo e meta’ uccello la consolo’, consigliandole di rimanere calma. Le bisbiglio’ che lui era l’affasciante uomo che lei aveva visto e desiderato a palazzo, che il suo nome era Wentai, il re dei Garuda e che aveva poteri magici.Dopo aver convinto la regina Kaki il garuda la porto’ alla sua dimora in paradiso sulla cima della Montagna Klaisas, un altro nome per le montagne dell’Himalaya. Mentre si trovavano nel loro palazzo Re Wentai apparve sempre alla donna come un uomo prestante, come un dio bellissimo. Cosi’ Kaki che abitualmente amava le belle cose di innamoro’ di lui e acconsenti’ a diventare sua moglie.Nello stesso tempo re Prommathat era caduto in grande depressione per la scomparsa dell’amata moglie. Consulto’ Nartkuwen su come trovare la sua perduta regina, il suo perduto amore. Nartkuwen aveva dei sospetti, chi era quell’uomo prestante che regolarmente visitava il re? Cosi’ si presto’ a ritrovare la regina per il suo re. Non dovette aspettare a lungo, dopo sette giorni Re Wentai in forma di bellissimo uomo venne giu’ dal paradiso per giocare a sakah con il re come se niente fosse successo.Quando vide l’uomo Nartkuwen trasformo’ se stesso in un pidocchio e si nascose nel suo corpo aspettando il momento in cui sarebbe stato portato alla dimora dell’uomo. Alla fine del gioco questi saluto’ il re e si diresse fuori dalla citta’. Qui si trasformo’ in Garuda e volo’ in paradiso con il pidocchio ancora attaccato al corpo. Appena entrato nel palazzo il Garuda si trasformo’ di nuovo in un bellissimo uomo e spese l’intera notte con la regina Kaki. Nartkuwen vide la sua regina gioire di questa nuova vita che divideva con il suo nuovo amore, provo’ quindi simpatia per il suo padrone che era disperato aspettando il ritorno della moglie.Allo spuntare del giorno il Garuda lasciava sempre Kaki nel palazzo da sola e trascorreva l’intero giorno nella foresta Himmapahn, portando al ritorno una gran varieta’ di frutta per Kaki. Durante l’assenza del re Garuda, Nartkuwen si rivelo’ a Kaki e la coccolo’, le parlo’ dolcemente, uso’ le piu’ dolci carezze fino a che Kaki accetto’ di diventare sua moglie. Da quel momento ogni giorno Nartkuwen usciva dal suo nascondiglio per fare all’amore con Kaki durante il giorno, tornando a nascondersi alla notte. Cio’ accadde per un’intera settimana.Quando arrivo’ il momento di tornare a giocare con il re di Benares, il Garuda volo’ giu’ dal cielo col pidocchio nascosto nel suo corpo. Si trasformo nel bellissimo uomo, gioco’ a sakah col re fino a tardi nel pomeriggio e poi lascio’ la citta’. Nartkuwen allora si rivelo’ al re e lo informo’ che a Kaki ormai non importava niente di lui e che essa viveva felice una nuova vita con il re Garuda. Essa non era degna di essere la sua regina dato che aveva molti amanti. Anche lui era diventato uno degli amanti della regina per questo chiese scusa al re dato che forse aveva agito in modo non corretto ma in questo modo aveva ottenuto la prova che la regina era infedele anche al Garuda. Il re capi’ la situazione e apprezzo’ l’intelligenza e la furbizia di Nartkuwen utilizzate contro il Garuda.Sette giorni dopo arrivo’ di nuovo il tempo per il re Garuda di giocare con re Prommathat e questa volta di Nartkuwen canto’ una canzone in cui esponeva la sua vicenda d’amore con Kaki in assenza del re Garuda. Sebbene il Garuda avesse capito l’intero contenuto della canzone egli non si mostro’ arrabbiato ma deliziato da quella storia. Tuttavia quando torno’ a casa era furioso e chiese tutta la verita’ a Kaki. Questa insistette a mentire sulla sua innocenza. Infuriato da tutti quegli sporchi affari, il Garuda non la volle piu’ a lungo e la porto’ giu’ dal paradiso, lasciandola in un cortile di fronte alla sua precedente citta’Abbandonata dal suo nuovo amore, la disgraziata regina pianse terribilmente per l’intera notte. Alla sera re Prommathat fu molto sorpreso nel vedere la sua precedente regina versare lacrime come un salice piangente di fronte al palazzo. Il re la sgrido’ per la sua infedelta’ mentre Kaki insisteva sulla sua innocenza trovando varie scuse. Il re non le credette e diede ordine che la disgraziata regina fosse portata lontano dalla citta’ e lasciata su una zattera in riva al mare. Sola in mezzo a un turbolento mare Kaki sentiva i groppi della solitudine nel suo cuore. Navigo’ su quel mare per lungo tempo finche’ la sua zattera raggiunse una giuncha commerciale. Il proprietario la prese a bordo. Attratto dalla sua bellezza il commerciante la prese in moglie e un giorno arrivarono a riva. Dopo aver parcheggiato l;a sua giunca, il commerciante porto’ la nuova moglie a visitare molti luoghi interessanti e a pregare nei luoghi santi. Fino alla sera. Disgraziatamente un bandito e i suoi seguaci incontrarono la coppia. Il leader dei banditi si innamoro’ di Kaki e la volle come moglie. Uso’ quindi una pozione che fece addormentyare la coppia, carico’ Kaki e la porto’ nella sua roccaforte. Quando si sveglio’ Kaki non ebbe altra scelta che diventare la moglie del bandito.Dopo qualche tempo la bellezza di Kaki porto’ a una ribellione nella banda dei banditi contro il loro capo, questi erano diventati gelosi del loro leader che provava piacere solo con la bellissima moglie. Dopo aver ucciso il loro capo, i banditi cominciarono a litigare fra loro per chi avrebbe dovuto sposare Kaki. In mezzo alla confusione Kaki scappo’ nella foresta e corse, fuggi’ per guadagnarsi la vita.Allo stesso tempo Re Tosawong che governava la citta’ di Phaisalee e aveva da poco perso la moglie, morta per parto, mentre gli stava dando un figlio, era diretto nella stessa direzione di Kaki. Il triste re aveva deciso di viaggiare nella foresta per dimenticare gli amari ricordi. In questo vagabondare incontro’ Kaki che piangeva da sola. La bellezza della donna fece in modo che il re si innamoro’ a prima vista. Dopo aver ascoltato la sua triste storia, il re la porto’ in citta’ e la fece sua regina.Nello stesso tempo dopo la partenza di Kaki, re Prommathat era stato colpito da dolore. La sua salute deteriorava e piu’ tardi mori’. Poiche’ il re non aveva eredi al trono, gli ufficiali anziani e i nobili del regno invitarono Nartkuwen a diventare nuovo re della citta’ di Benares. Il nuovo re governo’ la citta’ con gioia, era felice e rendeva il suo popolo felice, non poteva tuttavia dimenticare Kaki e la desiderava ardentemente tutto il tempo. Pensava che Kaki aveva sofferto grandi dolori e miseria a causa del suo falso rapporto a re Prommathat. Si biasimo’ per le pene che le aveva dato a lei e al defunto re. Re Nartkuwen amava Kaki sinceramente e non gli importava delle sue storie d’amore precedenti.Un giorno re Nartkuwen ricevette buone nuove da un suo ufficiale anziano queste dicevano che Kaki era diventata moglie del re della citta’ di Phaisalee, che aveva cambiato il suo nome in Tep Absorn e che era felice della nuova vita. Il re colmo di gioia mando un messaggio al re di Phaisalee per informarlo della verita’ e chiedere che la regina Kaki facesse ritorno alla citta’ di Benares. Dopo aver letto il messaggio Re Tosawong penso’ che anche lui amava Kaki non meno di re Nartkuwen, cosi’ non la mando’ indietro e una guerra fra le due citta’ fu inevitabile.Incapaci di porre termine alla disputa amichevolmente, I due re ingaggiarono una violenta e feroce battaglia, e in ogni combattimento re Tosawong usciva vincente perche’ usava un magico elefante creato con parole magiche. Conosciuta la verita’ re Nartkuwen creo’ nello stesso modo un topo magico e lo mando mando’ a mangiare il sacro filo che si trovava all’interno dell’elefante magico. Come risultato questi collasso’ sul terreno e lascio il suo maestro senza difesa in battaglia. Re Nartkuwen riusci’ allora a prendere Kaki, a potyarla nella sua citta’ e ad averla in moglie, rendendola la sua amata regina. La coppia reale da allora governo’ sulla citta e come nelle migliori favole tutti vissero felici e contenti.
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