giovedì 6 settembre 2007

Spiriti e fantasmi.

I thailandesi hanno il loro proprio sistema di credenze rispetto agli spiriti (phi). Ci sono spiriti del cielo (phi faa), spiriti dei campi di riso (phi naa), spiriti delle acque (phi naam), spiriti dei villaggi (phi baan), spiriti delle citta’ (phi muang) e spiriti degli antenati (phi pu-ya o phi pu-ta), tanto per fare solo alcuni esempi.Una leggenda molto diffusa in Thailandia parla di un tempo lontano, quando il Buddha non si era ancora incarnato sulla terra e vivevano un re e di una regina chiamati rispettivamente Tossaraj e Santatuk.E’ la leggenda di Phra Phum Chaoti, Phum significa “terra” quindi Phra Phum significa “spirito guardiano che protegge la terra”.La coppia reale aveva nove figli che quando crebbero furono molto venerati cosi’ il re li mando’ a governare nei seguenti luoghi:- Phra Chaimongkol governo’ su case, palazzi e edifici.- Phra Khonthan governo’ sulle promesse di matrimonio, sulle relative cerimonie e sulle nuove case degli sposi.- Phra Waiyatat governo’ sopra i templi e i luogi sacri.- Phra Nakornraj governo’ sulle porte, sulle fortezze e sulle scale.- Phra Nakornraj governo’ sopra i recinti animali- Phra Chaisop governo’ sopra i magazzini di cibo, sui depositi di riso e simili.- Phra Thammamikkaraj governo’ sul grano e altri cereali, parchi e giardini.- Phra Thammahora governo’ sopra le montagne, le foreste, sui campi di riso e sulle fattorie.- Phra Tasthara governo’ su paludi, canali, torrenti e stagni.Piu’ tardi Buddha venne sulla terra e mostro’ la sua grandezza agli spiriti guardiani. Buddha chiese un pezzo di terra, per diffondere la sua dottrina, e gli spiriti decisero di concedergliene tanta quanta riusciva a coprire in tre passi. Quando il Buddha allungo’ le gambe copri’ con due passi l’intera terra abitata dagli spiriti. A causa di questo gli spiriti furono espulsi dalla terra. Lontani dal mondo trovarono grandi difficolta’ perche’ nessuno gli faceva piu’ offerte. Chiesero allora al Buddha di poter tornare a vivere sulla terra, nella sua grande bonta’ questi non solo acconsenti’ ma anzi li benedisse e dichiaro’ che chiunque volesse celebrare una cerimonia riguardante la terra, come la costruzione di una casa, o l’erezione di una pietra di fondazione doveva venerarli e fare loro offerte se voleva vivere felice. Questa pratica continua ad essere celebrata da allora.Phra Phum e’ uno spirito che ha rapporti quotidiani con le persone, e’ lo spirito della terra. Si crede che Phra Phrum abbia occupato la terra in cui viene costruita una casa per lungo tempo prima dell’arrivo delle persone, quindi anche per lui deve essere costruita una casa in miniatura a forma di tempio o di altra fantastica dimora, inoltre deve essere soddisfatto giornalmente con cibo, bastoncini d’incenso, candele, cibo in modo che stia bene e sia soddisfatto. Se questo viene fatto tutto bene, molto probabilmente aiutera’ ad avere fortuna e se trattato come una persona di famiglia terra lontana la sventura, in caso contrario saranno guai, entrera’ nei sogni, cominciera’ a fare dispetti, a rovinare l’andamento familiare. La casa sebbene piccolissima deve essere piu’ bella e fantastica della casa normale perche’ e’ li che lui dovra’ risiedere. Normalmente poggia su un sostegno ed e’ posta appena sopra il livello degli occhi.L’erezione di queste case degli spiriti richiede una cerimonia brahmina. Qui occorre fare una distinzione, i brahmini in Thailandia non sono una casta come in India ma persone che si sono dedicate allo studio di pratiche, tradizioni e costumi del brahmanesimo, la religione primitiva da cui sono derivati movimenti di riforma come l’hiduismo, il buddhismo e il jainismo. L’erezione della casa degli spiriti deve avvenire in un giorno favorevole calcolato dall’astrologo e deve avvenire prima delle undici del mattino. La costruzione deve essere posta in modo che non vi si proietti sopra l’ombra dell’edificio e viceversa.. Il colore della costruzione sara’ determinato dal colore del giorno della settimana in cui e’ nato il proprietario. La costruzione di case degli spiriti sempre piu’ grandi da parte di una stessa persona e’ ovviamento simbolo di successo, in quanto queste aumenteranno in misura ed eleganza col crescere della casa. Anche le offerte di cibo allo spirito indicano lo stato sociale e la ricchezza di una persona, nelle case piu’ povere oltre ai bastoncini e alle candele un po’ di riso e un po’ d’acqua in quelle piu’ ricche composizioni di fiori, frutta fresca e dolci fino ad arrivare a un pasto completo con whiskey.Sorge spontanea una domanda: “Ma questi spiriti mangiano davvero?”, fu cio’ che mi chiese mio nipote quando gli raccontavo di queste cose, aveva 7/8 anni. No, non mangiano ma si nutrono dell’essenza del cibo. Il cibo e le bibite possono essere dopo l’offerta consumate da persone normali o da uccelli e formiche.Dato che non hanno nessuna relazione col buddhismo queste costruzioni non sono erette con la partecipazione dei monaci di questa religione, che non le tengono in nessuna considerazione quando si recano a benedire la casa.Alcune grandi banche, hotel, corporazioni hanno grandi e bellisime case degli spiriti, del tutto simili a santuari. Fra i piu’ famosi esempi di questo tipo e’ l’Erawan Shrine, di cui si e’ gia’ parlato in divinita’ induiste. Altro santuario inusuale e’ quello dedicato a Chao Mae Tibtim, che sta dietro l’Hilton Hotel, sulla riva del canale Som Saeb. In questo caso offerte allo spirito sono fatte nella forma di immagini falliche e il santuario contiene numerosi di questi oggetti, differenti per colori e dimensioni. Questo luogo e’ molto antico ed e’ popolare fra le persone che lavorano e percorrono i canali.Ancora da ricordare e’ il doppio santuario che si trova presso la sede della Bangkok Bank, una delle importanti banche del Sudest asiatico. Questo santuario e’ doppio in quanto ci sono due altari nella sua area, uno costruito perche’ l’edificio fu sede della polizia segreta giapponese durante la II guerra mondiale e si crede che le vittime degli interrogatori e delle torture siano seppellite nel terreno , l’altro e’ la casa degli spiriti normale destinata a proteggere il personale della banca e i clienti.Nei condomini, nei grattacieli, nei villaggi comuni ci puo’ essere una sola casa degli spiriti che tutti possono onorare. Gli esseri soprannaturale si possono dividere in buoni e benevolenti o cattivi e malevolenti, spiriti maschili e femminili.Gli spiriti maschili sono chiamati Chao Pho, quelli femminili Chao Mae.Fra gli spiriti benevolenti si puo’ ricordare lo spirito delle foreste (Chao Pa), lo spirito delle colline e delle montagne (Chao Khao), lo spirito del riso (Mae Phasop), lo spirito che protegge le varie colonne di fondazione delle diverse citta’, gli spiriti guardiani di un villaggio, i cui nomi cambiano da luogo in luogo, lo spirito che protegge l’area della casa (Phra Phum). Gli spiriti benevolenti comprendono anche gli spiriti del paradisiaci che prendono il nome di Thevada.
Ci sono poi spiriti che risiedono in particolari tipi di piante e animali, generalmente piante e animali molto grandi, fra questi si possono ricordare Phra Sai che e’ lo spirito che risiede nalle piante banyan (genere ficus, famiglia Moraceae) e Phrase Pho lo spirito che risiede nelle piante pipal (una pianta simile alla precedente), altri due famosi spiriti che vivono nelle piante sono Nang Tani, spirito femminile della pianta del banano, e Nang Takian, che altro spirito femminile che vive nelle piante del genere hopea, una pianta della famiglia delle Dipterocarpaceae. Molti alberi della foresta contengono uno spirito chiamato Nang Mai che e’ generalmente considerato uno spirito benevolente. Molto spesso Nang Mai occupa un posto importante anche nelle case thai e la fortuna dei proprietari dipende dal compiacerla.I thai chiamano gli spiriti che abitano nei grandi alberi theparak.Il piu’ famoso di questi theparak e’ Chao Pho Lak Meuang che e’ lo spirito che risiede nella colonna di fondazione di una citta’. Il lak mueang e’ infatti il centro della citta’, definito da un altare dedicato a questo spirito, che e’ lo spirito guardiano della citta’.Tutte le citta’ thailandesi hanno un lak mueang ma quello di Bangkok si ritiene il piu’ importante dato che lo spirito che vi risiede ha salvato non solo la citta’ ma l’intera nazione thailandese dal pericolo dei birmani.La storia dei lak mueang e’ molto antica e affonda le sue radici in guerre e vittorie. Come molti paesi al mondo la storia della Thailandia e’ segnata da guerre con i paesi confinanti, specialmente la Birmania. Per poter assicurare la vittoria occorreva seguire determinate strategie e cerimonie che servivano a tener alto il morale delle truppe. Queste cerimonie comprendevano quella conosciuta come mai khom nan, cioe’ “far vergognare o disonorare l’immagine del nemico per poter incoraggiare il morale delle proprie truppe”.Per far questo occorreva trovare un alto albero laburnum (genus Cassia), il nome thai per questa pianta e’ chaiyapruek o “albero del successo”. Questo tipo di albero e’ abbastanza raro in Thailandia, quindi trovarne uno abbastanza alto e’ molto difficile. Ma una ricerca che avesse successo era decisiva prima di qualsiasi battaglia, solo trovare questa pianta poteva portare alla vittoria le truppe thai. Attraverso una serie di riti animisti si credeva infatti che lo spirito uscisse dal tronco e andasse in aiuto dell’esercito. Dopo il saccheggio di Ayutthaya del 1767, il generale Chakri mise in fuga le truppe birmane in una serie di battaglie, arrivando a fondare la presente capitale: Bangkok. Il chaiyapruek che assicuro’ la vittoria finale thai era alto 4.7 metri, oggi affonda per due metri nel pavimento.. Questo tronco e lo spirito che esso contiene, Phra Sayam Thewathirat e’ diventato la colonna e la pietra di fondazione di Bangkok nel 1782. Il suo santuario si trova nell’amgolo suderst di Sanam Luang, molto vicino al muro esterno del Grand Palace. E’ da qui che si misurano le distanze nella nazione.I thai si recano vengono qui a chiedere favori allo spirito della citta’, magari chiedono una grazia per un parente che sta male, soldi, vincere a una lotteria, guadagnare onori. Il miglior periodo per chiedere una grazia e’ prima delle undici del mattino dato che si crede che dopo quell’ora Chao Pho Lak Muang si ritiri in paradiso.Qui si recano anche le persone le cui preghiere sono state esaudite, portano cibo e magari ingaggiano una troupe di danza che si esibisca per lo spirito.Molto spesso si possono vedere alberi avvolti in stoffe color zafferano e con una linea di bastoncini di incenzo insieme a statue di Buddha e case degli spiriti si trovano alla loro base. Cio’ accade perche’ si crede che un albero e’ fatto non solo di materia ma e’ abitato da angeli, ninfe e altri spiriti. Al tempo in cui la Thailandia fece scempio delle sue foreste, facendole diminuire dell’ottanta per cento molte piante furono ordinate nel monacato da monaci e abitanti dei villaggi riuniti insieme. Come puo’ accedere per certe persone si cercava di far loro scudo con l’abito zafferano.Questi spiriti che vivono nelle piante possono essere gentili, avere buone intenzioni od essere addirittura pericolosi. Quando un albero viene tagliato lo spirito emigra in un altro o rimane all’interno del tronco come nel caso del Lak Mueang.Nei tempi antichi prima del taglio era importante chiedere il permesso allo spirito che abita nella pianta. Cio’ si faceva offrendo doni allo spirito e mettendo l’ascia che sarebbe stata usata per il taglio appoggiata al tronco, se dopo due giorni questa era ancora nello stesso posto voleva dire che lo spirito aveva concesso il permesso, ma se era caduta lo spirito lo aveva rifiutato e l’albero doveva essere lasciato intatto.Sara’ per per questa credenza animistica che collega i thai con gli spiriti delle piante che l’unica festa cristiana generalmente accettata da tutti in Thailandia e’ il Natale, una festa che nella tradizione include un albero, il pino.
Tra gli spiriti piu’ conosciuti che vivono fra le piante c’e’ Mae Phosop, e’ questa la dea del riso e visto quanto e’ importante questo alimento per i thai, questi la distinguono dagli altri spiriti chiamandola madre (Mae). Ci sono molte leggende su questa dea che si differenziano un po’ in tutta la Thailandia, qui e’ riportata quella che si racconta nell’Isaan, il nordest.Nel giardino di Phraya Wirupphaka (nota: una divinita’ hindu/buddhista guardiana del mondo) il riso cresceva da solo, non c’era bisogno di lavorarlo e i chicchi di riso erano sette volte piu’ grandi del pugno di un uomo. Il riso fu usato per alimentare anche Phra Chao Kukusantho, il primo Buddha, cio’ per 4,000 anni. Piu’ tardi venne l’era di Phra Gonagamano, il secondo Buddha, il riso divenne piu’ piccolo, quattro volte piu’ grande del pugno di un uomo. A quel tempo c’era una vecchia vedova che si era sposata sette volte, decise di costruire un granaio e il riso cresceva sotto il granaio. Un giorno la vedova si arrabbio’ con il riso, voleva che crescesse piu’ in fretta, cosi’ lo colpi’ con un bastone. I cicchi si ruppero in tanti pezzetti e si sparsero all’intorno. Alcuni pezzi divennero khao doi o riso di montagna, altri caddero nell’acqua e furono chiamati Nang Phra Pho Sop. A causa della vedova il riso si arrabbio’ con le persone e non volle piu’ crescere. Le popolazioni furono afflitte da una carestia che duro’ mille anni.Passato questo tempo nacque un bambino nella famiglia di un uomo ricco, quando il bambino divenne giovane perse la strada mentre era nella foresta. Si rattristo’ e comincio’ a piangere. Un pesce udi’ il lamento e disse al giovane che sarebbe andato a cercare Nang Phra Pho Sop in modo che potesse mangiare. Il bel giovane provo’ a convincere lo spirito a tornare sulla terra ad alimentare gli esseri umani, ma questa rifiuto’. Intervennero allora due thewada (angeli) che si trasformaro uno in un cervo dorato l’altro in un pappagallo. Usarono dolci parole e le chiesero di alimentare sia la vita che la religione. Quando lo spirito capi’ che la richiesta proveniva da angeli non pote’ ulteriormente rifiutare, cosi’ accompagno’ il giovane e torno’ sulla terra, ovunque si trovava da allora emise un odore fragrante e come richiesto sostenne sia la vita che la religione.Arrivo’ poi il tempo di Phra Chao Kassapo, il terzo Buddha, il riso diminui’ in dimensione, tre volte il pugno di un uomo. Phra Chao Kassapo visse 4,000 anni poi entro’ nel nirvana. Arrivo’ il tempo di Phra Sakkayamuni Godhom, il quarto Buddha. Il riso’ continuo’ a ridurre le dimemsioni, una volta e mezzo il pugno di un uomo. Mille anni dopo che Phra Sakkayamuni Godhom entro’ nel nirvana, viveva un uomo di alto rango il cui cuore era pieno di avidita’ e gelosia. Questi ordino’ ai suoi uomini di costruire un magazzino dove poter conservare grandi quantita’ di riso, apettando il tempo migliore per venderlo sul mercato. Nang Phra Pho Sop si senti’ umiliata nell’essere venduta in quel modo cosi’ si arrabbio’ di nuovo. Come conseguenza ci fu una grande carestia e le persone morirono di fame per 320 anni.Dopo questo periodo visse un’anziana coppia che si era sempre comportata bene ma che come tutti gli altri soffriva la fame. Mossi da compossassione i thewada diedero loro alcuni sacri versi. Quando questi li pronunciarono di fronte a Nang Phra Pho Sop questa senti’ che il suo desidero era andare con la coppia. Si divise cosi’ in varie forme di riso: khao kam, il riso scuro, khao Khao, il riso bianco, khao niow, il riso glutinoso. Fatto questo emise il suo ultimo respiro e svani’. L’anziana coppia coltivo’ tutti i differenti tipi di riso e li divise fra la popolazione. Da quel tempo il metodo di far crescere il riso e’ stato conosciuto fra la gente.Qualunque sia versione di una certa zona una cosa e’ certa Mea Pho Sop in questa nazione e’ venerata ovunque. Mae Pho Sop puo’ apparire nella sua forma naturale o assumere altre forme a seconda dei differenti tipi di riso si ha cosi’ Mae Khua Nak, per i tipi di riso che si raccolgono in ritardo, generalmente un mese dopo gli altri, Mae Khua Bao, per i tipi di riso che crescono piu’ in fretta, Mae Inthanil e Mae Maha Manpu, per due particolari qualita’ di riso. Comunque sia e’ sempre rappresentata come una bellissima donna con capelli lunghi che indossa uno scialle avvolto su una spalla e passato dietro in modo da coprire la testa, questo tipo di scialle e’ chiamato sabai chieng. Essa siede normalmente con le gambe piegate all’indietro, nella mano destra porta gambi di riso e nella sinistra una borsa con chicchi dello stesso. Si pensa che sia un essere fragile e molto suscettibile, cosi’ i contadini celebrano cerimonie per calmarla e invitarla a stare nei campi di riso. Come le leggende queste cerimonie differiscono nelle diverse parti della Thailandia. Nelle grandi fattorie della zone di Ayutthaya e Phetchaburi queste cerimonie si celebrano tre volte durante il ciclo di vita del riso. La prima quando il riso si sviluppa e serve a dare il benvenuto alla pianta e a fare offerte allo spirito della dea del riso per ringraziarla della prosperita’ che porta ai campi. Gli agricoltori credono che lo spirito di Mae Pho Sop in questo periodo sia in cinta.Il riso deve essere poi raccolto e gli agricoltori celebrano un’altra cerimonia per avvertire lo spirito che stanno andando a prendere le falci. Durante questa cerimonia l’immagine della dea e’ portata dall’altare che si trova in casa nei campi.Dopo il raccolto il riso deve essere posto a seccare al sole per tre giorni e questo richiede un’altra cerimonia.Mae Pho Sop ha paura delle falci e dei bufali cosi’ gli agricoltori devono parlarle, tranquillizzarla su quello che stanno per fare. Queste cerimonie possono essere celebrate in qualsiasi giorno eccetto il sabato che e’ considerato il compleanno di Mae Phro Sop.Le offerte variano da regione a regione e possono comprendere banane, canna da zucchero, uova bollite, betel, polvere profumata, olii, candele, bastoncini di incenso, fiori, stoffe rosse, una giovane noce di cocco.Mae Pho Sop fa parte delle “5 Madri” o spiriti o divinita’ che rappresentano i cinque elementi naturali:- Mae Phra Thoranee o Thoranih, Madre Terra. Apparve come testimone dei meriti accumulati da Buddha nelle vite precedenti, pochi momenti prima dell’Illuminazione. Nell’arte e’ usualmente rappresentata con l’acqua che esce dai suoi capelli, mentre aiuta il Buddha a resistere a Mara, respingendo con la forza delle acque gli spiriti demoniaci, salvandolo dalle tentazioni dei desideri.- Mae Phra Phai la divinita’ o lo spirito del vento.- Mae Phra Phai spirito o divinita’ dei venti.- Mae Pho Sop, appunto, lo spirito o la divinita’ del riso e del cibo.- Mae Khongkha o Madre Acqua, lo spirito o la divinita’ di tutte le acque. In realta’ Khongkha identifica il fiume Gange ma in Thailandia la parola ha assunto un significato piu’ generale. Il Loi Krathong e’ l’annuale festa di ringraziamento a Mae Khongkha per l’abbondanza con cui fornisce le acque e ed e’ anche una richiesta di perdono per aver provocato inquinamento. Sua cavalcatura e’ il makara, mitica creatura acquatica che simbolizza acqua e abbondanza..
Altro spirito da propiziare ma questa volta da parte dei commercianti e’ Nang Kwang, chiamata anche “La donna che fa cenno (di richiamo)”. Questa e’ rappresentata da una statuetta posta su un piccolo altarino in tutti i negozi, puo’ essere costituita d’avorio, di legno o di bronzo. Questa rappresenta una giovane e bella donna che porta I capelli in modo tradizionale ed e’ ben vestita. La posizione e’ seduta sul pavimento, con la mano destra alzata, con la palma rivolta verso l’esterno e le dita leggermente incurvate in segno di richiamo, la mano sinistra e’ posta sulla coscia o sul pavimento.Ogni giorno i commercianti le fanno offerte e ne evocano lo spirito usando parole magiche. Le persone pensano che essa aiuti aiuti a incrementare le vendite e I lorom affari.Uno dei piu’ benevolenti spiriti in Thailandia e’ il ragazzo d’oro, kuman thawng, chiamato phi nong (piccolo spirito), nonostante sia uno spirito favorevole e che porta felicita’ ha origini da film del terrore. E’ creato dal feto estratto da una donna morta in stato interessante. Questo viene mescolato con erbe speciali e arrostito mentre si pronunciano e cantano parole magiche, il tutto finche’ non assume un colore dorato. Questo metodo di creare questo spirito si trova un buona parte della letteratura thailandese tra cui anche nel Khun Chang Khun Phaen. Il ragazzo d’oro si crede abbia l’abilita’ di rendere il suo maestro invisibile, cio’ oltre a preteggerlo e a vegliare su di lui per evitare che gli accadano disgrazie.Tutti gli spiriti menzionati sopra sono benevolenti ma attenzione questo non significa che lo siano in ogni caso, per averli dalla propria parte occorre propiziarli promettendo offerte e parlandogli quasi cone fosse un familiare. A questo tipo di spiriti si puo chiedere qualsiasi cosa da una vincita alla lotteria alla speranza che nasca un bambino, si possono pregare per la salute di una persona cara e si si vedere di farsi aiutare in un numero infinito di grazie. Lo spirito da’ assistenza e protezione agli esseri umani e ne riceve in cambio sacrifici e offerte, una sorta di reciproca promessa.Altri spiriti sono quelli che risiedono nel corpo di una persona, si dice ci siano 33 spiriti di questo tipo, quando uno si allontana o gli capita qualcosa di nuovo c’e’ l’usanza di legare ai polsi piccoli sai sin, questi servono a non fare allontanare gli spiriti . Gli spiriti del corpo infatti sono suscettibili, qualsiasi piccolo cambiamento crea loro frustazioni e c’e’ il pericolo che possano allontanarsi, lasciandoci soli e quindi in cattiva salute. I piccoli fili bianchi hanno il potere di trattenere questi spiriti.Uno degli spiriti del corpo piu’ suscettibili e‘ quello della testa, e’ uno spirito vitale che conferisce forza e salute. Se questo spirito viene offeso lascia la sua dimora e va a vivere nella foresta. Nel tempo che lo spirito e’ assente il suo padrone soffre di debolezza seguita da cattiva fortuna e malattie. Questa idea e’ stata tramandata in Thailandia per generazioni e questo spiega la sacralita’ della testa. Nessuno puo’ taccare la testa di un’altra persona, se questo accade inavvertitamente occorre subito chiedere scusa. Cio’ specialmente se la testa di un’uomo e’ toccata da una donna, dato che lo spirito e’ fortemente avverso a questo sesso. Interessante ricordare che il principale scopo della cremazione e’ liberare lo spirito vitale dal corpo in modo che possa andare dove vuole. A causa dello spirito vitale non bisogna piangere a un funerale. Se questo viene fatto lo spirito dovra’ trovare la sua via d’uscita attraverso le lacrime.Gli spiriti possono anche entrare nel corpo di una persona e qui qualcosa di personale, a cui ho assistito recemente. C’e’ stato un certo periodo nell’anno passato in cui mia moglie si sentiva male, fra gli altri sintimo si sentiva debole, spossata. Il dottore fgra le altre cose le consiglio’ di camminare, poco ma camminare. Decidemmo che dato che il wat era a qualche centinaio di metri potevamo andare a trovare la madre. Nei wat i resti delle persone cremate si trovano in un’angolo nell’area di questo. Preparo’ alcune offerte: bastoncini di incenso, candele, una bibita e qualcosa da mangiare. Quando tornammo a casa ci fu la sorpresa. Accese la televisione, si mise sul divano e comincio’ il tutto. “Chieu mak, chieu mak…”. Cos’era questo, non lo aveva mai chiesto. “Vuoi il ben (un’estratto di pollo da bere)?” Solitamente lo prendeva a quell’ora. “Chieu mak, chieu mak…” e aveva cominciato ad agitarsi, a tremare. “E’ una medicina? La vado a prendere”. Cambiamento di voce… il viso mi sembra si trasformi… “Chieu mak, chieu mak…”. Insomma, cosa sta’ succedendo? Sta morendo??? Non voglio!!!Esco, i miei vicini, che sono cari amici, non ci sono. C’e’ il figlio di 15/16 anni gli chiedo: “Cos’e’ chieu mak?”. Non lo sa’. Passa una giovane ragazza, lui lo chiede a lei. Niente. Rientro in casa e penso a come la posso aiutare. All’interno tutto continua con quella richiesta che non capisco. Cominciano a radunarsi persone e un’amica di mia moglie dice che sa’ dove trovarlo. Mi dice di star calmo ed aspettare. Quando torna capisco che il chieu mak non e’ altro che il betel, un miscuglio di una droga con forti proprieta’ astringenti estratta dal legno dell’areca che viene aggiunta ai semi della pianta stessa e avvolta in una sua foglia. Il composto lascia la bocca rossa. Nei primi tempi in cui arrivai in Thailandia ricordo che persone anziane usavano ancora questo composto, ma sono anni che non ne vedo e i giovani probabilmente non lo conoscono. Mia moglie non ha mai masticato betel, infatti lo mette in bocca, lo mastica per un secondo, lo sputa e torna normale. Chi masticava betel era la madre di mia moglie, morta una quindicina di anni fa. La voce che mi sembrava di ricordare era la sua voce. Pensate come volete io non credo agli spiriti e ai fantasmi, chiedo scusa a Phra Phum, tuttavia ho accettato quello che i thai mi hanno spiegato. Mia moglie aveva preparato molte cose da offrire alla madre, non aveva pensato al betel, che sua madre consumava ogni giorno. Questa ci aveva seguito fino a casa, era entrata nel suo corpo e aveva ottenuto quello che voleva. La mia reazione? Scettiscimo, ma perche’ mia moglie doveva comportarsi in quel modo? Ancora oggi non lo capisco, non ne vedo una ragione. Ripeto non credo a queste cose ma se mia moglie mi dice: “Andiamo a vedere la mamma?” la risposta e’ ovvia: “Si cara, vengo, ma ti sei procurata il chieu mak”. Da allora non e’ successo piu’ niente.
Fra gli spiriti maschili chiamati Chao Pho si puo’ ricordare Chao Pho Prakan, lo spirito della Morte, che ha il suo santuario in Lop Buri. L’emissario di questo spirito e’ il gufo. Questo uccello va osservato bene quando vola sopra la propria casa se va verso est va tutto bene, qualsiasi altra direzione non porta niente di nuovo, ma attenzione il sole nascente significa la morte, quindi se vola ad ovest il messaggero viene per qualche persona che si trova in casa.E’ stato detto in precedenza che il nome per gli spiriti femminili in Thailandia e’ Chao Mae, ci sono tre famose Chao Mae in Thailandia Chao Mae Sao Hai, Chao Mae Sammuk, Chao Mae Naak.Chao Mae Sao Hai e’ uno spirito apparso nella provincia di Saraburi nel villaggio che porta lo stesso nome, Sao Hai.. La leggenda racconta di un tronco che arrivo’ galleggiando lungo il canale e che si fermo’ vicino al villaggio. All’inizio nessuno ci fece caso ma nella notte gli abitanti udirono una voce femminile gridare: “Aiuto!”. La voce sembrava provenire dalla direzione del tronco. Il giorno seguente un gruppo formato dagli uomini piu’ forti del villaggio tento’ di portare il tronco a riva ma senza riuscirvi. Dopo alcuni giorni un abitante del villaggio sogno’ che una donna era venuta a trovarlo chiedondogli aiuto. L’apparizzione gli disse di essere imprigionata in un tronco e che voleva uscirne, se l’avesse aiutata l’avrebbe fatto diventare ricco.Il mattino successivo l’uomo dopo essersi inchinato ed aver venerato il tronco provo’ a legarlo con la bianca e sacra corda bianca chiamata sai sin e a tirarlo a riva, riusci’ a farlo senza nessuno sforzo. Lo spirito che viveva nel tronco mantenne la promessa e in breve tempo l’uomo divenne ricco.Chao Mae Sao Hai e’ ancora venerato nel villaggio che porta lo stesso nome.A nord di Bangkok, vicino al villaggio di Bang Saen, lungo la strada che porta a Pattaya, passata la citta’ provinciale di Chonburi c’e’ una collina chiamata Khao Sammuk. E’ tuffandosi da una lastra di pietra che sovrasta il mare da questa collina che la povera Sammuk si diede la morte.Sammuk era di umili origini e si innamoro’ di un giovane di ricca famiglia. I genitori di lui rifiutarono di concedere il permesso per il matrimonio I due giovani non pensarono di scappare e la povera ragazza si getto’ dalla scogliera. Il suo corpo invece di essere trasportato lontano dalle onde del mare, come sarebbe normale, rimase attaccato alla base del precipizio. La popolazione locale recupero’ il corpo e lo depose in una grotta vicino. La grotta immediatamente e miracolosamente si riempi’ con una gran quantita’ di coltelli, forchette, cucchiai, piatti e altri utensili di puro oro. Quando le popolazioni dei vicini villaggi di Bang Saen e Angsila udirono del miracolo si recarono a investigare e si accorsero che erano capaci di portar fuori e prendere a prestito questi oggetti senza che vi fossero brutte conseguenze causate da spiriti demoniaci. Ma tutti conoscono com’e’ la natura umana di fronte al nobile metallo e alcuni di questi oggetti d’oro andarono irrimediabilmente persi e non furono mai riportati alla grotta. Lo spirito di Chao Mae Sammuk si adiro’ di tanta disonesta’ e mostro’ il suo discontento abbandonando prontamente la grotta e sigillandone l’entrata dopo che era uscita, il che pose fine alla passione per l’oro.Capendo di aver profondamente offeso Chao Mae Sammuk la popolazione locale fu presa da rimorso e per placare lo spirito le costruirono un santuario ai piedi del precipizio. Il santuario oltre a Mae Sammuk e’ dedicato all’amore e le persone che hanno bisogno di aiuto vengono a supplicarla.Ed ora uno dei piu’ popolari e famosi fantasmi thailandesi che e’ sicuramente quello di Nang Naak. Dai popolari spettacoli di likai ai tempi di Rama VI (R. 1910-1925) al piu’ recente film Nang Naak del 1999 per la regia di Nonsree Nimibutr la storia e’ stata raccontata milioni di volte. Quella di questo fantasma e’ la sola storia del genere rappresentata nel likay. La storia fu eliminata da questo repertorio nel 1940 perche’ scatenava il terrore negli spettatori e si diceva portasse sfortuna. Il cinema invece ha continuato la tradizione e la storia di Mae Naak Phra Khanong e’ stata filmata piu’ di venti volte e tutte le volte e’ stato un successo di botteghino.Non c’e’ thai che non conosca Mae Naak. La sua vita appare avvolta fra storia e leggenda. C’e’ chi dice che sia vissuta realmente, in quale periodo le idee si confondono magari al tempo di Ayutthaya o nel regno di Rama III (R. 1824-1851), o in quello di Rama IV (R. 1851-1868) o di Rana V (R. 1868-1910). Anche la storia di Nang Naak varia da una versione all’altra, rimanendo pero’ la trama sostanzialmente la stessa. La storia piu’ conosciuta parla di due giovani che cominciarono ad amarsi fin dalla piu’ tenera eta’. La loro storia e’ ostacola dalla famiglia di lei, che e’ ricca, mentre quella di Nai Maak e’ povera. In tutti i modi riescono a stare insieme e a sposarsi. Poco dopo il matrimonio Nai Maak deve partire per il servizio militare, deve cosi’ senza volerlo lasciare la moglie in stato interessante immersa nelle lacrime e nella paura. La giovane donna aspetto’ il ritorno del marito ma sfortunatamente mori’ mentre era al lavoro con il figlio non ancora nato. Sebbene fossero subito seppelliti in base alla tradizione locale, il suo forte spirito rifiuto’ di morire. Quando Nai Maak torno’ dalla guerra, il fantasma di Nang Naak trasformo’ se stessa e il figlio in esseri umani, la loro sorprendente riunione fu dolce ma breve. A dispetto di tutti gli sforzi del fantasma per nascondere a Nai Mak la verita’, lo spirito non riusci’ a impedire al marito di imparare la verita’ sulla sua morte. La rivelazione stessa offre una delle piu’ memorabili scene dei film, quando Maak vede la moglie estendere un braccio per prendere una lima o un coltello che era caduto sul terreno, dalla loro casa sopraelevata. E qui comincia la vera storia dell’orrore. Il marito corre lontano spaventato, i fantasmi lo inseguono. Ci sono molti terribili racconti di come Nang Naak insegui’, terrorizzo’ e uccise chiunque si frapponesse fra lei e Maak. Per catturare il terribile spirito gli abitanti del villaggio ricorsero a tutti I mezzi compresi esorcisti e stregoni woodo, ma tutto fu inutile.Altra storia racconta che Maak si risposo’ dopo la morte di Nang Naak e lo spirito geloso inizio’ a terrorizzare la nuova coppia e tutto il villaggio. Alla fine Maak trova rifugio in un wat e Naak comincia a terrorizzare i monaci finche’ arriva un giovane novizio, che alcuni identificano con il venerato Somdej Phra Puttajan da Thonburi che riesce a imprigionare il fantasma in un vaso di ceramica e a gettare questo nel fiume.
In alcune versioni della storia Maak diventa monaco, in altre si risposo’ felicemente. Il santuario di Naang Naak, che si suppone sia anche il luogo dove e’ sepolta, si trova in un’amgolo dell’area di Wat Mahabute in On Nut, Sukhumvit 77, Bangkok. Questo santuario attira persone da vicino e lontano. Qui oltre a bastoncini d’incenso, foglie d’oro, candele vengono offerti a Naak frutta fresca, dolci ed altro cibo, collane d’orchidee e profumi. Stoffe colorate, prodotti cosmetici e vari accessori riempiono il santuario. Ci sono anche giocattoli, pannolini, bottiglie di latte offerte per il figlio. I suoi fedeli credono che lo spirito di Nang Naak porti fortuna e protegga la comunita’ locale, oltre a dare i numeri per la lotteria. Venditori di biglietti, indovini, ambulanti che vendono pesci e uccelli da liberare per ottenere meriti, oltre al publico di fedeli affollano la zona.Nella storia di Naang si puo’ ricordare cosa successe in Pattani molto tempo fa. In una sala cinematografica si proiettava una delle tante pellicole dedicate a questa storia, dato pero’ che il proprietario di quel cinema non aveva fatto nessuna offerta allo spirito questa usci’ dallo schermo e si diresse verso il publico di spettatori spaventato. Le persone fuggirono e si rifiutarono di entrare nuovamente in quella sala che in breve dovette chiudere.Sebbene i militari in Thailandia sembrino usare sempre meno il servizio militare obligatorio per riempire il loro esercito c’e’ una specie di lotteria che si svolge ogni anno nelle diverse citta’ di questo paese. Normalmente nel mese di aprile, tutti i maschi che hanno compiuto i 21 anni devono recarsi nel distretto militare dove hanno la residenza e sostenere un esame fisico, in cambio possono vincere un tagliando della lotteria che puo’ essere rosso o nero. Il tagliando nero significa: “Torna a casa”, il rosso: “sei arruolato, sei dentro”, cioe’ “Sei abile per due anni di servizio militare”. Chi vuole entrare spontaneamente nel servizio senza prendere parte alla lotteria puo’ farlo.Quando arrivai per la prima volta in Thailandia, molti anni fa un italiano mi disse: “Ricordati, la differenza fra Thailandia e Italia e’ una sola: se paghi in Thailandia hai, in Italia forse hai”. Anche in questo caso alcuni giovani uomini possono comprare il biglietto vincente alla lotteria in cio’ che e’ un’aperta e diretta forma di corruzione. L’importo varia di anno in anno sulla base di quanti coscritti sono necessari. Sebbene illegale il sistema e’ istituzionalizzato. Per chi ha la mia eta’ so’ che non e’ una meraviglia: “Non e’ quanto succedeva in Italia negli anni ‘50/70?”. Magari non soldi ma borse piene di prosciutti, forme di formaggio grana, capponi o tacchini, si diceva al mio paese.E’ facile capire cosa c’entra tutto questo con Nang Naak, alla donna l’adorato Maak fu strappato dal servizio militare obligatorio. Ecco allora che il suo spirito diventa il protettore di coloro che vogliono uscire felicemente dalla lotteria e non hanno soldi per pagare. Al contrario, e sempre per ovvie ragioni, le future madri in stato interessante devono astenersi dal visitare il santuario.E’ stato gia’ accennato al femminino sacro paralando di Uma o Kali. Negli ultimi anni anche in Italia sulla scia del “Codice da Vinci” di Dan Brown sono usciti libri su questo argomento. Questo concetto e’ esistito non solo in Europa ma anche nell’Asia di 40.000/30.000 anni fa, e’ un concetto che si puo’ definire universale. Era il concetto che stava alla base della vita dei nostri antenati di quel periodo che erano meravigliati dal processo di procreazione sia che questo avvenisse fra uomini e donne che in natura. Questo processo li affascinava ed aveva alla sua base la donna o comunque la parte femminile della natura e allora le dee erano le massime protagoniste del pantheon divino, esse le madri, costruivano e facevano vivere, morire, rinascere tutto cio’ che esiste. Non erano le divinita’ maschili ma quelle femminili le divinita’ principali dei tempi preistorici. Era al femminino sacro che rappresentava la Vergine, la Madre, la Morte e con questa la rinascita che si facevano sacrifici umani. Questi culti si svolgevano prima dell’arrivo del buddhismo e di altre religioni non solo in Thailandia ma in molte parti del mondo.Da noi questo culto si era gia’ in parte estinto prima dell’arrivo dei romani che terminarono l’opera cancellando il culto di Iside, la Grande Madre. Non solo Mae Pho Sop ma tutti gli spiriti che rappresentano i cinque elementi sono femminili e tutti sono onorati col titolo di Mae (Madre).Il nome Naak e’ strettamente correlato con il nome naga, il serpente che una volta era la dea della terra. Come tale il serpente ha sempre richiesto sangue e sacrifici, in modo da rinvigorire, ringiovanire la terra. In questo modo pero’ il naga diventa anche il simbolo della fertilita’ e come tale era adorato negli antichi tempi.Nell’induismo dei tempi antichi e’ da Durga che derivano tutti gli dei. E’ lei la grande dea della vita e della morte, dell’amore e della giustizia. E’ lei il cuore dell’energia che domina l’universo ed e’ la piu’ forte, la piu’ importante fra tutti gli dei. Era normalmente rappresentata come la valorosa guerriera che combatte i demoni con l’aiuto di altre valorose dee, fra cui Kali che e’ considerata la sua manifestazione demoniaca. Kali e’ pero’ anche la dea della vita, della morte, della rinascita, la Madre Nera che uccide ogni cosa cui ha dato vita. E’ la dea assetata di sangue che si adorna di teschi. E’ la madre ma e’ anche la piu’ terribile divinita’ del pantheon induista. Ovviamente nella successiva versione maschile del mito Durga e’ un’emanazione degli altri dei.In questo senso Nang Naak e’ madre ed essere sanguinario. E’ la moglie fedele e affettuosa che attende il marito ma e’ anche l’essere vendicativo che uccide, e’ buona e cattiva a un tempo, debole e forte, amata e temuta.Tutte queste divinita’ femminili ovviamente diventano secondarie con l’introduzione di religioni dominate in senso maschile come sono il brahmanesimo, l’induismo e il buddhismo e il primitivo serpente, il naga femminile si trasforma e diventa Naak, poi un fantasma e infine uno spirito ed e’ come tale che puo’ continuare ad essere venerato. La dimostrazione di tutto questo si trova nella stessa storia, e’ un monaco buddhista che intrappola Naak in un vaso che viene fatto sparire dalle acque di un fiume che scorre come scorre la vita, come scorre la storia.E’ da notare che sebbene la storia di Naak abbia differenti versioni la fine e’ sempre questa, e’ sempre uguale. Inoltre in alcune versioni col teschio di Naak viene fatta una fibia per una cintura da parte del monaco, questa passa poi in possesso del principe di Chumpon e poi misteriosamente sparisce. Vi si puo’ leggere un significato? E’ alla sparizione del femminino sacro che questa parte si riferisce? In ogni caso, in ogni modo sembra che il buddhismo riconosca la credenza della dea ma la trasformi in una piccola parte dell’ortodossia religiosa.Da questo momento la parte femminile e’ posta in secondo piano sia nei miti che nei racconti, in letteratura quando questa appare e’ rappresentata in personaggi secondari come mogli di eroi o belle principesse, oppure in odiosi e vendicativi giganti. Alle dee non rimane per sopravvire altra strada che trasformarsi in spiriti.Sono rimaste poche occasioni oggi in cui continuano a celebrarsi questi riti della fertilita’, da ricordare le feste del Bung Bang Fai in cui il predominio femminile e’ perso temporaneamente in favore delle donne. Ma di queste si parlera’ quando vedremo le feste. Cio’ che e’ importante mettere in evidenza e’ che forse sta proprio in ricordi ancentrali della psiche collettiva thai che si spiega il successo di questa storia.
Prima di passare a parlare dei fantasmi rimangono da vedere quegli spiriti che prendono origine da personaggi storici. E’ il caso dei defunti re della dinastia Chakri. Tutti i thai hanno nelle loro case almeno un ritratto di uno di questi re, fra i piu’ probabili Rama III o Rama V, c’e’ chi ha piu’ di un dipinto, la funzione rimane sempre quella comunque venerarne e propiziarne lo spirito. A parte questo vengono venerati spiriti di personaggi famosi in appositi santuari e luoghi.Uno di questi spiriti, molto venerato nella citta’ di Lamphun e’ quello della regina Chamadevi. La storia di questa regina si trova nelle Cronache del Lanna dove si dice che fu figlia del governante mon di Lop Buri. A questi fu chiesto da parte di un gruppo di monaci che avevano fondato il regno a nord di Haripunchai (oggi, appunto, Lamphun) di dar loro la figlia come regina. Chamadevi fondo’ cosi’ una dinastia che duro’ dal IX alla meta’ dell’XI secolo. In base alla leggenda Chamadevi fu una bella donna con un forte carattere. Lascio’ Lop Buri in stato interessante mentre suo marito era entrato nel monacato. Appena arrivata a Lamphun la sua bellezza attiro’ l’attenzione di re Luang Viranga, il capo dei Lawa. Il re si innamoro’ di lei e mando’ emissari a chiederla in moglie. Secondo quanto si racconta i Lawa erano una fiera nazione di cacciatori di teste. Chamadevi, la bella regina rappresentava la civilta’ mon ed era profondamente buddhista, non poteva quindi accettare un matrimonio con una capo Lawa. Fortunatamente in quel momento essa era in stato interessante e pote’ mandare un messaggio a Viranga spiegando che avrebbe potuto accettare la sua proposta solo dopo che il bambino fosse nato e cresciuto.Quando fu il momento Chamadevi diede vita a due fratelli gemelli che furono chiamati Anantayot e Mahantayot. Quando questi raggiunsero gli otto anni ci fu una nuova proposta di matrimonio da parte di Viranga che la fiera regina rifiuto’ dicendo che non poteva lasciare i figli cosi’ giovani.. L’uomo perse la pazienza raduno’ i suoi sudditi e cinse d’assedio Lamphun. Le forze Lawa superarono i fossati difensivi e cominciarono a scalare le alte mura della citta’. A questo punto apparvero i due figli di Chamadevi, guidavano uno straordinario elefante con pelle nero porpora e grandi zanne verdi, il cui nome era appunto “Nero Porpora”. Al comando dei due gemelli la prodigiosa bestia respinse l’elefante di Viringa spingendo l’enorme animale contro il ponte a nord. Durante il combattimento Viringa rimase schiacciato fra il suo elefante e le mura della citta’ e a causa di questo si ruppe le gambe. Da quel giorno la porta a nord della citta’ di Lamphun e’ fu chiamata Pratu Chang Si o “Porta dell’Elefante Schiacciato”.Sfortunatamente di li a poco Nero Porpora mori’e quando la notizia raggiunse Viranga questi decise di rinnovare l’assalto di Lamphun. Nel tentativo di fermare Viranga Chamadevi richiese una prova, se il re fosse riuscito a superarla lo avrebbe sposato. Per superare la prova Viranga doveva lanciare il giavellotto dalla cima di Doi Pui in qualsiasi punto all’interno della citta’. La distanza era circa 30 chilometri. L’uomo si senti’ aumentare la forza tanto era il suo desiderio di avere la bella regina, accetto’. Invoco’ tutti i suoi poteri soprannaturali e scalo’ la cima di Doi Pui per superare la prova.Nell’accordo a Viranga erano stati accordati tre tentativi. Al primo di questi il capo dei Lawa miro’ al centro della citta’ ma arrivo’ a poca distanza dalle mura, creando un gran cratere che si riempi’ d’acqua ed e’ oggi conosciuto come Nong Saonao o “Palude del Giavellotto”. Qesto terrorizzo’ la regina che decise di diminuire la forza di Viranga con un imbroglio prima che potesse fare nuovi tentativi.In base all’accordo Viranga doveva restare su Doi Pui mentre aspettava il tempo propizio per tentare le rimanenti prove. Chamadevi gli mando’ un regalo un cappello che aveva fatto con le proprie mani. Ma la dignita’ e il potere spirituale di un uomo e’, per i thai, particolarmente concentrato nella testa, e’ qui che si trova lo spirito vitale. Appena Viringa vide il dono ne fu orgoglioso e pose il cappello, fatto dalle mani di una donna, sulla testa. Subito il suo spirito vitale scappo’ via e immediatamente Viranga perse i suoi poteri.Battuto dall’astuzia di Chamadevi, Viranga fu condannato a rimanere sulla sommita’ del monte con la faccia rivolta verso Lamphun in modo che anche in punto di morte potesse guardare verso il suo amore. Con lui mori’ lo spirito d’indipendenza dei Lawa.Oggi i resti di Chamadevi sono conservati in Wat Phra That Hariphunchai e in Wat Chamadevi ed e’ in questi due tempi che la regina continua ad essere venerata. Le e’ stata inoltre dedicata una statua.Non basta, santuari sono stati dedicati agli spiriti di Nero Porpora, a quello del cavallo preferito da Chamadevi, a quello del suo gatto e a quello del suo gallo, che aveva la particolare di cantare cosi’ bene e cosi’ forte che la sua voce si sentiva fino a Lop Buri.Questi santuari si trovano vicino alla stazione ferroviaria di Lamphun. Mentre il santuario del gatto e del gallo sono quasi completamente in rovina quello dedicato allo spirito di Nero Porpora, chiamato Ku Chang e’ in buone condizioni e continua ad essere oggetto anche ai nostri giorni di venerazione. Vi vengono offerti elefanti di tutti i tipi di legno, di plastica, di pietra e di tutte le dimensioni. Banane fresche e canna da zucchero sono portati allo spirito di Nero Porpora ogni mattina mentre diverse persone gli offrono lao chao, un liquore bianco a base di riso, teste di maiale, candele, incenso, ghirlande di crisantemi gialli.A breve distanza dal santuario dedicato all’elefante c’e’ quello di Ku Ma, il cavallo preferito della reagina Chamadevi. E’ un po’ piu’ piccolo ed e’ meno venerato, tuttavia la base del monumento e’ piena di cavalli di legno e ceramica offerti dalla popolazione locale.
Alcuni di questi personaggi arrivano a diventare gli spiriti protettori di un'intera citta', e' quanto e' successo con Thao Thep Kasatri e Thao Sri Sunthorn e la citta' di Phuket. Subito dopo che re Rama I stabili' che Bangkok doveva essere la nuova capitale della Thailandia, i birmani decisero che forse era possibile approfittare di questo cambiamento e mandarono 100,000 uomini divisi in cinque armate ad invadere la Thailandia. Una di queste armate fu mandata contro il sud. Nel febbraio e nel marzo 1785 le truppe birmane presero Takua Thung e Takua Pa incontrando poca resistenza, dove trovarono persone disposte a resistere e a dargli problemi fu a Thalang, l'odierna provincia di Phuket.A quel tempo il governatore di Thalang era deceduto da poco. Inizialmente la popolazione incontro' grandi problemi a resistere ai birmani il cui numero superava di molto quello dei difensori locali. Tuittavia la moglie del governatore, Chan, e sua sorella, Muk, on si persero di coraggio, presero il comando e persuasero la popolazione a difendere la citta' a denti stretti. Per ingannare i birmani sul numero reale dei difensori fu ordinato a tutte le ragazze e le donne di vestire da uomini e di fare un costante rumore, come se stessero marciando delle truppe. Le truppe birmane pensando di essere in numero molto minore si ritirarono e furono in breve sconfitte da una forza navale arrivata da Bangkok e guidata da Krom Phra Rajawang Bovorn.In riconoscimento del loro eroismo, Re Rama I concesse a Chan e Muk i titoli reali di Thao Thep Kasatri e Thao Sri Sunthorn e al giorno d'oggi, come detto, esse sono onorate come gli spiriti guardiani della citta' di Phuket e la loro statua rappresenta un segno caratteristico della provincia.Fininiamo cosi' con gli spiriti e passiamo ai fantasmi: il mondo thai e' pieno di fantasmi alcuni possono anche essere d'aiuto, alcuni sono buoni, altri possono creare problemi altri sono apertamente pericolosi. Ecco alcuni fra i piu' interessanti. - Phi Am un fantasma che siede sul petto o sul fegato delle persone che dormono, causando dolori e malattie e' relativamente inoffensivo. - Phi Blade un fantasma gigantesco, maschio o femmina, con una bocca succhiante che uccide i genitori.- Phi Chamob un fantasma che abita nei luoghi dove donne sono morte nella foresta. Non reca nessuna offesa.- Phi Ha il fantasma di una donna che e' morta in stato interessante. Questo fantasma e' considerato molto pericoloso e violento. in "Description of the Kingdom of Siam" di Jeremias van Vliet viene descritto il rituale per seppellire una donna morta in stato interessante con la pancia rivolta verso l'alto, nel libro egli scrive: "la popolazione che e' molto superstiziosa, crede che queste donne tornino dopo morte trasformate in orribili mostri o demoni, che difendono non solo il posto dove sono state seppellite ma l'intera casa contro la sfortuna". Jeremias van Vliet fu a capo della Compagnia delle Indie Olandesi dal 1629 al 1634 e vice della fattoria olandese in Ayutthaya dal 1633 al 1636. Si dice anche che sotto le porte e sotto le mura di Ayutthaya fossero seppellite donne in stato interessante in modo che i loro fantasmi potessero aiutare a difendere la citta'.- Phi Hai un fantasma arrabbiato e amorale associato con luoghi dove persone sono morte di morte innaturale o violenta. I Phi Hai si offendono facilmente e sfruttano tutte le opportunita' possibili per per possedere le persone. Normalmente se sono fatte opportune offerte possono essere indotti a lasciare il corpo di posseduti, un esorcista puo' farli uscire. In questi casi quando incantesimi e acqua lustrale si rivelano insufficienti puo' essere utilizzata una frusta. - Phi Ka questi spariti abitano nelle donne e possono diffondersi andando ad abitare nuovi corpi. Il Phi Ka se non propriamente trattato, offrendogli uova crude, si dice che attacchi e possieda le persone senza che queste se ne accorgano.- Phi Khamod un fantasma con la forma di una stella rossa che fa perdere la strada ai viandanti.- Phi Krahang appare nelle sembianze di un uomo ma con piume e coda come un uccello. Si nutre di sporcizia e di notte brilla. Uno spirito poco piacevole e spaventoso.- Phi Krasay questo fantasma vive nel corpo di una strega e lascia il corpo quando questa dorme, fuggendo attraverso la sua bocca. Ha il colore del fuoco, la testa delle dimensioni di una lampadina elettrica e una coda bluastra lunga mezzo metro. Gli piace la sporcizia e generalmente non reca danno agli esseri umani tuttavia tuttavia quando ne consuma le viscere puo' causarne la morte. Le streghe che sono possedute da questo fantasma hanno un'apparenza addormentata durante il giorno, i loro occhi non hanno alcuna vivacita' e hanno timore di guardare nella faccia qualcuno. Se si guardano in uno specchio questi non riflette nessuna immagine.Prima che la strega posseduta da un Phi Krasay possa morire deve trovare qualcuno che ospiti il fantasma consumando un po' del loro sputo.- Phi Lok un fantasma che caccia in varie localita' terrorizzando e mettendo in fuga le persone.- Phi Nang Thani un fantasma degli alberi femminile che e' essenzialmente benefico e che puo' riempire la ciotola di monaci itineranti.- Phi Pa un fantasma della foresta. I cacciatori normalmente gli lasciano pezzetti di cibo, labbra, lingua, occhi di animali uccisi in modo da rendergli omaggio.- Phi Phrai lo spirito di una donna che e' morta in stato interessante e il cui corpo e' stato usato per fare una lozione phi hong. Un mago deve tenere una candela sotto il mento e dal risultante misacuglio puo' fare un'essenza d'olio che fa diventare gli uomini pazzi e attrae le donne.- Phi Poang Ka un fantasma che si manifesta nella forma di una scimmia nera cui piace succhiare l'alluce delle persone che si addormentano nella giungla. Si dice che la zona leccata rimane salata.- Phi Pob un fantasma malizioso e molto pericoloso che si manifesta come una bellissima donna. Phi Pob fluttua nell'aria dato che non ha gambe o parte inferiore del corpo. la parte inferiore appare come organi interni e intestino sospesi a un viso amabile, quindi occorre prestare bene attenzione a donne bellissime vestite con abiti lunghi. Questo tipo di fantasma e' probabilmente il piu' temuto fra tutti quelli che esistono in Thailandia. Si ciba di corpi di persone morte e di escrementi umani, in certi casi di persone meno fortunate.- Phi Preta e' il piu' affamato dei fantasmi tutti quelli che sono attaccati ad oggetti materiali si trasformano in questo tipo di fantasmi. Hanno uno stomaco enorme e una bocca molto piccola, quindi non puo' mai soddisfare il suo appetito. Questo sppetito puo' essere per cibo, potere, soldi, sesso, ecc... Questo tipo di fantasma puo' qualche volta essere sentito lamentarsi di notte cercando persone che vogliano ottenere meriti. E' riconosciuto dal buddhismo in quanto il Reame dei Fantasmi Affamati e' uno dei sei reami dell'esistenza buddhista. Evidentemente i thai credono che questo tipo di fantasma possa passare nel reame dell'uomo. E' inoffensivo.- Phi Tai Ha il fantasma di una donna che e' morta di malaria. Questo fantasma diffonde anche questa malattia.- Phi Tuk Khun la sostanza di una persona vivente che deve essere mandata in un viaggio astrale ogni settimana o danni possono derivarne al propretario.I fantasmi sono presi seriamente in Thailandia e questa credenza e' cosi' ben radicata che le case vicino ai cimiteri hanno un prezzo molto minore rispetto al mercato normale.

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