Chanthakorop fu figlio, molto amato, di Re Prommathat . Il principe era circondato ogni momento da molti servi. Dato che nel futuro avrebbe dovuto governare la citta’ gli fu richiesto di imparare tutti i tipi di arte che potessero rivelarsi utili per questo scopo futuro. Un giorno mentre passeggiava felicemente nel giardino reale il giovane principe fu convocato dal re che gli suggeri’ di andare a studiare con i saggi nella foresta. Il principe acconsenti’ ed ando’ a vivere con gli eremiti.Dopo aver completato gli studi il principe saluto’ il suo insegnante che gli diede un cofanetto con la cima a forma di cono e un’istruzione: “Tienilo con te, ma ricorda: aprilo solo quando raggiungi la tua citta’. Non aprirlo per la strada, altrimenti ti troverai in pericolo”.Il principe assicuro’:“Si, maestro! Lo apriro’ solo quando saro’ a casa, nella mia citta’”.Dopodiche’ Chanthakorop si diresse verso il regno del padre. Quando arrivo’ il momento del pranzo si sedette all’ombra di un albero e apri’ un pacchetto di cibo secco preparato prima della sua partenza. Dopo il pasto fece un sonnellino e sogno’ che il cofanetto datogli dal saggio era scivolato nel fiume. Questo sogno stimolo’ la curiosita’ di aprire il cofanetto ma si freno’ preoccupato dall’avviso datogli dal suo maestro. Mentre continuava per la sua strada il giovane principe penso’ per tutto il tempo al cofanetto e a che cosa lo attendeva li dentro.Piu’ che ci pensava piu’ grande la curiosita’ diventava. Alla fine non ne pote’ piu’: al diavolo la promessa, voleva aprire quel cofanetto. Rimosse quindi il coperchio del cofanetto e ne usci’ una bellissima donna. Essa rivolse un dolce sorriso al principe che rimase stordito nel cuore e nel corpo, poi si presento’:“Signore, io sono Mora. Il saggio mi ha messo dentro questo cofanetto. Sono felice che tu mi abbia liberata”.Appena vide la giovane donna il principe si innamoro’ di lei immediatamente e le chiese di diventare sua moglie. La coppia viaggio’ insieme nella foresta. Chanthakorop era felice di avere una simile compagna ma meravigliato che il saggio gli avesse dato quell’avviso. Consolo’ se stosso pensando che il saggio forse voleva provare se in lui la curiosita’ fosse scomparsa del tutto.Tuttavia il saggio aveva dato un consiglio giusto. C’era un bandito nascosto nei cespugli li vicino e quando vide la bellezza di Mora inizio’ a desiderarla e la volle avere come moglie. Allo stesso tempo, Mora fu assalita dalla sete, la sua gola era secca ma non c’era una singola goccia d’acqua disponibile. Cosi’ Chanthakorop si feri’ per dare sangue da bere a Mora e uccidere cosi’ la sua sete. In quel momento il bandito usci’ dai cespugli e si pose di fronte a loro. Il bandito accuso’ la coppia di aver oltrepassato il divieto di accesso della sua roccaforte. Il principe rispose che la foresta non apparteneva a nessuno e I due uomini ingaggiarono un’animata discussione.Senza tante parole il bandito usando i pugni fece ruzzolare Chanthakorop sul terreno prima che questi avesse la possibilita’ di estrarre il proprio pugnale. Essi si azzuffarono per qualche tempo; prima il bandito era in vantaggio, ma il principe era piu’ abile e combatteva meglio grazie agli insegnamenti datigli dai saggi. Fece in mondo di spingere il bandito lontano e chiamo’ la moglie affinche’ gli portasse il pugnale.Mora prese il pugnale ma esitava a darlo al marito, dato che non voleva che uccidesse il bandito, di cui in quel breve lasso di tempo si era innamorata. Incapace di decidere in questa situazione critica, infatuata di entrambi gli uomini, si pose fra i due uomini con il pomo del pugnale puntata verso il bandito e la punta verso il marito. I due afferrarono il pugnale allo stesso tempo. Chanthakorop fu tagliato dalla lama, cosi’ dovette lasciare. Il bandito ebbe una migliore occasione dato che pote’ afferrare il pomo del pugnale, questo vantaggio gli permise di uccidere il principe e di lasciare il suo corpo in una pozza di sangue.Ora Mora era addolorata nel vedere il corpo morto del marito, era pero’ troppo tardi per salvarlo. Segui’ quindi il bandito che la teneva ormai in mano. Dopo aver preso Mora per moglie, il bandito capi’ che quella era una donna malvagia che aveva tradito suo marito. Come aveva fatto col principe poteva fare con qualunque uomo anche se tanto generoso da sacrificare il suo sangue per lei in modo di darle qualcosa da bere al posto dell’acqua. Nel futuro avrebbe potuto fare lo stesso a lui. Mentre Mora era profondamente addormentata il bandito la abbandono’ sola nella foresta.Svegliandosi e non vedendo il nuovo marito col cuore pieno di disperazione Mora si perse nella foresta. Nel tempo senti’ una gran fame, ma non sapeva come procurarsi cibo, cosi’ si sedette e pianse.Il dio Indra conobbe tutto di quegli eventi, cosi’ scese sulla terra per dare una lezione a Mora e aiutare il principe Chanthakorop a tornare di nuovo in vita. Si trasformo’ quindi in un’aquila con un pezzo di carne nel becco.Appena Mora vide l’uccello col pezzo di carne chiamo’ perche’ si dividesse quel cibo’. Ma l’aquila pretese di sapere cosa Mora avrebbe dato in cambio del cibo. Mora non esito’ ad offrire se stessa come moglie all’aquila. Appena udi’ questo l’aquila si arrabbio’ e cambio’ la sua forma in quella originale del dio Indra. Il dio punto’ il dito verso Mora e disse:“Tu sei una donna simile a un demonio. Sebbene tu abbia avuto un buon marito hai dato il tuo cuore a un altro uomo che non avevi mai conosciuto prima. Il bandito e’ scappato da te tuttavia tu offri te stessa in moglie a un’aquila giusto in cambio di un pezzo di carne. Tu saresti veramente capace di fare all’amore con gli animali piu’ umili senza vergogna”.Alla fine di queste parole il corpo di Mora fu trasformato in un gibbone a cui uscivano lacrime dagli occhi, mentre col cuore chiamava il suo amore: “pua, pua, pua; marito, marito, marito”. Il triste gibbone scomparve poi nella foresta. Da quel giorno il gibbone chiama per il marito: “pua, pua, pua” tutto il tempo.Il dio Indra uso’ allora una parola magica per riportare il principe Chanthakorop in vita e gli disse:“Sono il dio Indra. Le tue cattive azioni nella vita precedente ti hanno fatto soffrire. Mora e’ una donna simile a un demonio, non adatta per essere tua sposa. La donna che e’ nata per ricoprire questo ruolo e’ l’attuale figlia del Naga. Vai a incontrarla”. Poi il dio Indra scomparve.Si racconta’ che Chanthakorop incontro’ sua moglie che si chiamava Mujjalin e che viveva in una grotta d’oro. Suo padre la amava cosi’ tanto che la teneva in questa grotta, circondata dalla massima sicurezza. . Tuttavia Chanthakorop riusci’ a scivolare all’interno e a fare all’amore con lei finche’ la donna non si innamoro’ di lui. La coppia visse insieme finche’ la donna non rimase in stato interessante, poi Chanthakorop decise di chiedere perdono al Naga. La coppia parti’ per la citta’ di re Prommathat dove il padre del principe aspettava il suo ritorno. La storia racconta che per tornare a casa incontrarono nemici e molti ostacoli, ma la coppia rimase unita e governo’ sulla citta’ fino a vecchia eta’, vissero insieme felici e contenti e morirono in pace.
mercoledì 5 settembre 2007
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