mercoledì 5 settembre 2007

Rama V.

Rama V o Re Chulalongkorn (20/09/1853-23/10/1910).
Re Chulalongkorn o Rama V e' conosciuto anche come Phra Chula Chomklao Chaoyuhua nacque in Bangkok, il 20 settembre 1853, mori' il 23 ottobre 1910, all'eta' di 57 anni. Regno' dal 1 ottobre 1868 alla data della sua morte.. Era figlio di Re Mongkut e della regina Debsirindra. Si sposo' quattro volte, con la regina Saovabha Bhongsi, con la regina Savang Vadhana, con la regina Sunandha Kamariratana, regina Sukumaimarsri. Da queste quattro regine e da varie concubine ebbe 77 fra figli e figlie, 33 maschi e 44 femmine.
Tutti i figli che re Mongkut aveva avuto prima di farsi monaco erano morti, il Phra Pin Klao, il vicere', aveva seguito la stessa sorte e Rama IV cominciava ad essere avanti con gli anni. Tutto questo apriva il problema della successione al trono. Chulalongkorn era il figlio piu' anziano che Rama IV aveva avuto da una regina ed era stato preparato dal padre a succedergli quando sarebbe venuto il momento. Aveva avuto per questo un'educazione thai e occidentale allo stesso tempo. Fu per la sua educazione che Mongkut assunse Anna Leonowens e nello stesso tempo lui stesso, che nei lunghi anni vissuti come monaco si era interessato e aveva studiato la cultura del mondo occidentale, si interesso' dell'educazione del figlio.
Quando re Mongkut mori' il primo ottobre 1868 senza designare un successore aveva comunque preparato la successione del figlio al trono. Aveva praticamente affidato il figlio quindicenne alle cure di Chaopraya Suriyawongse che avrebbe servito come reggente fino a che il giovane non avesse avuto 20 anni.Quando dopo la morte di Rama IV si riuni' il Consiglio di Accesso al trono, Suriyawongse propose la successione di Chulalongkorn, questi fu scelto con decisione unanime per succedere al padre e Suriyawongse divenne reggente come previsto.
Il reggente si preoccupo' prima di tutto di rafforzare la sua posizione ponento propri figli e parenti nei punti chiave della gestione del regno. Uno fu eletto ministro del Kalahom, un'altro divenne Phrakhlang, Ministro del Tesoro, un suo nipote fu eletto Ministro della Terra e, fatto senza precedenti, in quanto questa decisione era di assoluta competenza del re, elesse il nuovo Phra Pin Klao, il secondo re nella persona del principe Wichaichan. Suriyawongse detenne quindi il potere reale. C'e' da dire che si comporto' molto bene, si interesso' dell'educazione del futuro re e gli permise di viaggiare in Giava, Malesia, Birmania e India in modo da poter studiare amministrazione, politica, stile di vita e colonialismo.
Tornato in patria il re si dedico' a riformare il suo paese, uno sforzo monumentale che doveva portare la Thailandia nel mondo moderno.
A quel tempo non vi erano vie di comunicazione, carri con buoi ed elefanti erano i mezzi di trasporto e il governo del paese era suddiviso e amministrato in 20 piccoli regni regionali con a capo governatori leali solo verso se stessi. Le tasse erano raccolte da cittadini ordinari molti dei quali erano ladri, legge e ordine erano basati sulla legge dell'ordalia, il partito piu' forte veniva dichiarato vincitore.
Tornato a casa re Chulalongkorn riorganizzo' il governo designando 12 ministri, tutti suoi figli o membri leali della nobilta', questo gli permise di centralizzare la gestione del paese. Fu dal 1973 in occasione della sua seconda incoronazione avvenuta il 16 novembre di quell'anno che il suo proposito divenne chiaro. Emano' tutta una serie di decreti reali che un po' per volta avrebbero portato all'abolizione della schiavitu' e al riscatto delle persone che si vendevano per debiti. Costitui' un Consiglio Privato e un Consiglio di Stato con poteri consultivi, investigativi e legislativi e nei posti chiave mise giovani uomini con idee moderne. Annuncio' l'abolizione del costume della prostazione di fronte al re. In tutte queste riforme il re segui' la sua idea di mantenere la Thailandia entro i piu' alti ideli di moralita' buddhista ma allo stesso tempo di corrispondere allo aspettative di uno standard di vita occidentale.
L'incidente che doveva interrompere tutto questo avvenne negli ultimi mesi del 1874 e fu l'attacco che uno dei componenti del Consiglio Privato comincio' a portare al principe Wichaichan, chiedendo che il diritto del re di scegliere il proprio erede fosse restaurato. Questo porto' quasi a una guerra civile con truppe del secondo re che arrivarono vicino a insediarsi a palazzo reale. Chulalongkorn si accorse allora che il Phra Pin Klao aveva piu' sostenitori di lui nella nobilta' di Bangkok, che era stata offesa dalle riforme radicali del re. Alla fine Wichaichan non ebbe altra alternativa che venire a un accordo, accettare una limitazione dei suoi poteri e tornare al suo palazzo. D'altra parte Chulalongkorn capi' che la crisi era arrivata vicina a costargli il trono e se i poteri occidentali fossero intervenuti, cosa che fortunatamente non successe, la sovranita' della nazione. Il prezzo da pagare per risolvere la crisi fu l'abbandono di molte delle riforme dei mesi precedenti. Chulalongkorn capi' che doveva lavorare lentamente per costruirsi il sostegno e le forze necessarie a rendere le sue riforme possibili.
Il re dovette apettare fino ai primi anni del 1880, quando gli ufficiali governativi eletti nel periodo di reggenza cominciarono a ritirarsi o a morire e gli fu possibile sostituirli con altre persone fidate. Inoltre nel 1883 ci fu la morte di Suriyawongse e nel 1886 quella del principe Wichaichan . Finche' i ministri statali non furono scelti da lui ma dovevano la loro posizione ad altre persone c'era poco che il re potesse fare, al massimo poteva consigliare le politiche da seguire. Ma col ritiro di tutta la classe politica costruita da Suriyawongse e Wichaichan e la burocrazia lasciata senza guida dei loro patroni, Chulongkorn pote' efficamente trasferire il potere reale nelle sue mani. Cosi' in questo periodo il principale lavoro del re e dei suoi fedeli fu l'estensione del controllo su dipartimenti e ministeri. Allo scopo di modernizzare il Siam Chulalongkorn doveva controllare le leve del governo.
Era quello anche il periodo dei poteri coloniali e nel tentativo di fare della Thailandia uno stato cuscinetto fra Francia e Gran Bretagna ci furono naturalmente incidenti
Nel 1893 la Francia mando' tre colonne militari ad occupare tutti i territori ad est del Mekong, la Thailandia naturalmente protesto' ma non fu ascoltata. Poco dopo la Francia occupo' l'isola di Samut e apri' il fuoco contro una nave da guerra thailandese all'ancora. Subito dopo i francesi dichiararono che in base al trattato del 1856 avevano il diritto di mandare navi da guerra a Bangkok, cosi' due navi furono fatte arrivare nella citta' e ancorarono di fronte all'ambasciata francese. Cosi' con questo dispiegamento di forze e sapendo bene che la Thailandia non era in grado di resistere la Francia lancio' il suo ultimatum: tutto il territorio sulla riva est del Mekong doveva appartenere alla Francia e questo doveva accedere nel giro di 48 ore. Come il governo Thailandese provo' a modificare questi duri termini la Francia dichiaro' il blocco del Golfo di Thailandia. Durante il periodo di crisi la Thailandia non ebbe nessun aiuto dall'Inghilterra, il Ministero degli Esteri Inglese diede istruzioni all'ambasciata in Bangkok di far ben capire al governo thai che non ci sarebbe mosso ed anzi raccomando' di accettare le condizioni francesi. Vedendo che dagli inglesi non poteva venir niente di buono Chulalongkorn accetto' l'ultimatum, il 29 luglio 1893. La Francia tuttavia dichiaro' che poiche' l'ultimatum non era stato accettato prontamente la Thailandia doveva pagare un'ulteriore penalita' e chiese la creazione di una zona neutrale di 25 km sulla riva destra del Mekong, l'occupazione di Chantaboon come garanzia e il divieto di porre forze e installazioni militari in Sienrap e Battamlang. Di nuovo l'Inghilterra ebbe lo stesso comportamento precedente.. Una volta che la Thailandia ebbe accettato sembro' che la storia non dovesse mai aver fine era pronto un terzo ultimatum. Questa volta l'inghilterra si oppose. Il governo thai accetto' il secondo ultimatum e il 9 agosto cesso' il blocco del Golfo di Thailandia.
Secondo gli accordi stupulati con le potenze straniere, in Thailandia, i non thailandesi dovevano essere registrati e fino qui andava tutto bene, dove cominciavano i guai era che secondo l'accordo firmato nel regno di re Mongkut con l'ambasciatore Mantigny e con i rappresentanti di altre nazioni le persone registrate godevano del diritto di extraterritorialita', questo voleva dire che i francesi potevano designare dei consoli che dovevano proteggere i diritti dei loro concittadini, per i crimini commessi dai cittadini francesi questi dovevano essere giudicati da una corte formato da un console francese e in base alle leggi francesi. I cittadini di quelle nazioni che avevano firmati simili accordi non potevano essere arrestati, detenuti, molestati o tassati dalle autorita' thailandesi. Era loro permesso andare dove volevano a scopo di commercio e e potevano condurre affari con chiunque. La differenza fra la situazione di quando furono stipulati questi accordi, nel 1856, e la situazione del regno di e Chulalongkorn era che nel primo periodo c'erano pochi francesi mentre nel secondo la Francia era diventata una potenza coloniale che controllava l'Assam, parte della Cina, la Cambogia. I cambogiani che erano sudditi francesi furono i primi di altra nazionalita' a godere di questa situazione, come sudditi francesi venivano registrati dai consoli e godevano del diritto di extraterritorialita'. Si veniva cosi' a creare una situazione per cui era preferibile essere cambogiani e non thai in Thailandia, in quanto questi godevano di diritti e privilegi superiori a quelli dei thai. Il console francese non era riluttante a registrare qualsiasi persona e si arrivo' nel tempo al punto che i francesi tentarono di estendere il loro potere all'interno della Thailandia registrando anche tutti i cinesi, non solo quelli delle loro colonie, asserendo che la Cina era una nazione amica e non aveva rappresentanze in Thailandia. Per capire occorre pensare che in quel periodo su una popolazione di qualche milione di persone i cinesi erano circa 1.300.000. Come se cio' non bastasse ci fu persino chi pretese che lo stesso principio fosse applicato applicato ai giapponesi. Per fortuna il Giappone apri' una propria ambasciata in Thailandia. Gli inglesi avevano timore di questo comportamento dei francesi e arrivarono a pensare che se non fossero intervenuti avrebbero perso tutti i commerci all'interno del paese, giunsero quindi a un accordo che garantiva che nessuna delle due nazioni avrebbe saccheggiato la Thailandia ricorrendo a mezzi militari.
La Francia, continuo' a ovviare a tutto questo arricchendo la sua lista di nazionalita' in modo da coprire la maggior parte dei sudditi thailandesi. Naturalmente ci fossero molte proteste da parte thai ma la prassi continuo', tanto che il punto di vista del console inglese fu che se il sistema fosse durato l'intera Thailandia sarebbe diventata giurisdizione francese dato che si poteva facilmente pensare che lo stesso re era in parte di discendenza cambogiana.
Nel 1897 re Chulalongkorn si reco' in Europa dove visito' la Francia ed ebbe incontri diretti coi poteri centrali. Si arrivo' all'accordo che il governo thailandese avrebbe mandato un ambasciatore a Parigi per discutere i problemi. Il governo francese era allora controllato dall'aggressiva e espansionistica politica del partito coloniale che non avrebbe dato niente senza ulteriori concessioni di territorio.
Una prima proposta del Ministro Francese degli Affari Esteri non fu ratificata dal parlamento dove il partito coloniale accuso' il ministro di essere debole e di arrendersi alle richieste thai. Nuove trattative non portarono a una ratifica e la Thailandia dovette mettere sul piatto Trat per ottenere qualcosa. La Thailandia otteneva lo sgombro da parte francese di Chantaboon e del distretto di Kentao. I francesi comunque non rimasero calmi a lungo, si accorsero ben presto che la popolazione di Trat non aveva niente a che fare con la Cambogia, quando essi provarono a imporre lingua, leggi e costumi cambogiani nel territorio dovettero accorgersi che Trat era completamente thai e non si lasciava assimilare.
A causa di questo i francesi pensarono di scambiare Trat con le provincie cambogiane di Siemrap e Battambang. Queste erano provincie ricche, Battambang produceva molto riso e controllava la l'economia della pesca nel Grande Lago. L'area delle provincie era 30.000 kmq e la popolazione 300.000 persone. L'area di Trat e Damsai combinate insieme erano solo 4.000 kmq e avevano una popolazione di 30.000 persone. Questo scambio era ovviamente troppo da chiedere alla Thailandia e la Francia doveva concedere ancora qualcosa per fare in modo che il tutto fosse giustificabile. La Francia penso' allora alla restrizione dei diritti di extraterritorialita' dato che appariva evidente che il numero di francesi che risiedevano in Thailandia sarebbe diminuito nel tempo e d'altra parte per accordi precedenti i nipoti dei francesi sarebbero diventati sudditi thai. La Francia alla fine non aveva niente da perdere e guadagnava tre provincie reclamate dal partito coloniale fin dal 1867. Si era pero' aperta una strada per cui il diritto di territorialita' poteva nel empo arrivare a una fine.
Riepilogando, alla fine la Thailandia aveva ceduto diversi territori come segue, alla Francia:
- Sibsong Chuthai e Huapan Tanghok nel 1886-87.
- Tutti i territori sulla riva sinistra del Mekong (Laos) e tutte le isole in mezzo al fiume nel 1893.
- Paklai opposta a Luang Prabang e Bassac (Champasak) nel 1904.
- Battambong, Srisophon e Siemrap nel 1907.
Alla Gran Bretagna:
- il Kedah nel 1785-1800.
- Perlis, Kenlantan e Trengganu nel 1909.
Anche le concezioni a questa nazione furono fotte in parte per portare a una fine il diritto di extraterritorialita'
Alla fine per mantenere la sua indipendenza la Thailandia aveva ceduto circa 456.000 kmq di territorio, circa la meta' dell'area che era sotto la sovranita' di Bangkok alla fine del terzo regno. Ma i territori non furono la sola sola parte del pesante prezzo pagato dal regno per mantenere la sua indipendenza. Guardando la parte economica bisogna contare le minori entrate riscosse per la diminuzione delle tasse sulle importazioni ed esportazioni e sulle terre, i costi aggiunti di costruzione della ferrovia fra il 1892 e il 1906 che furono finanziati con spese correnti invece che con soldi presi a prestito in modo evitare il pericolo politico di prestiti esteri, il costo di concessioni con alto profitto economico date a influienti europei in modo da guadagnarne le simpatie,il costo di strutture publiche per europei residenti in Bangkok e soprattutto le pesanti spese per la modernizzazione dell'esercito e della marina, soldi che sarebbero stati meglio spesi in campo sociale, come per l'irrigazione.
Questi accordi con la Francia e l'Inghilterra furono comunque possibili perche' entrmbi questi poteri si convinsero della stabilita' del governo thailandese e della sua capacita' di assicurare una certa sicurezza nel proteggere i diritti accordati dai trattati ai poteri europei, cio' fu possobile grazie al successo delle riforme iniziate negli anni ottanta di quel secolo.
Chulalongkorn ebbe timore come tutti in quel periodo delle contraddizioni che potevano esistere nell'adottare la cultura occiderntale nella sua nazione. Egli sapeva cio' che in base al concetto europeo era moderno e cio' che di questa concezione il suo paese poteva adottare, sapeva dove si poteva arrivare a un compromesso e quello che occorreva lasciare non fatto.
Il re fece la prima visita in Europa nel 1897, una seconda fu nel 1907, durante questo viaggio pote' rendersi conto con i suoi occhi di cio' che voleva dire moderno, vide il concetto accompagnato dal persistere delle tradizioni e dei costumi locali, vide le stravaganze e le iniquita' che lo accompagnavano, si rese conto e si convinse che non esisteva conflitto fra l'acquisizione delle moderne scienze europee e il mantenimento dell'individualita' e dell'indipendenza della Thailandia, della sua caratteristica di essere paese asiatico. Capi' che le cose dovevano essere fatte nel suo paese in modo differente ma dovevano essere fatte.
Chulalongkorn mori' il 24 ottobre 1910 e magari alla sua morte non aveva creato una Thailandia moderna ma sicuramente aveva fatto della sua terra una nazione sulla strada della modernizzazione e aveva creato struture statali che possedevano una dimensione propria e un orientamento verso i cambiamenti.
Fra le varie riforme, fra i vari traguardi che fece raggiungere al paese si possono ricordare:
Riusci' a mantenere la sovranita' e l'indipendenza della Thailandia al contrario di quanto avvenne negli altri paesi asiatici che capitolarono al colonialismo.
La costruzione di uno stato moderno sullo stesso stile di quelli europei. Nel 1871 i soldati della Guardia Reale erano l'unita' piu' numerosa ed erano equipaggiati con le armi piu' moderne. Agli ufficiali governativi era richiesto di vestire in alta uniforme e di sedere alla presenza del re. Introdusse il sistema militare obligatorio.
Introdusse nuove mode nel vestire sia per uomini che per le donne. Gli uomini dovevano portare i capelli in stile occidentale mentre le donne cominciarono a portarli lunghi.
Modernizzo' la forma del suo governo istituendo un sistema di gabinetto e il sistema di amministrazione provinciale semi feudale fu sostituito da un sistema moderno con pronvincie (changwat) e distretti (amphoe) come quello che e' ancora in uso oggi. Durante i 42 anni del suo governo stabili' con successo un tipo di governo basato sul sistema occidentale che spiano' la strada alla presente democrazia.
Riformo' le leggi realizzando un appropriato sistema giudiziario.
Dichiaro' l'amnistia per per i prigionieri politici, pose fine alla courve', il lavoro obligatorio per lo stato, e aboli' gradualmente la schiavitu'. Questa abolizione non e' stata mai pienamente capita ma uno dei suoi scopi princiupali era quello di indebolire il potere della potente famiglia Bunnag, una famiglia nobile che controllava strettamente la famiglia Chakri a quel tempo. In piu' aveva lo scopo di indebolire i governatori regionali e di centralizzare l'amministrazione del paese.
Fu cambiato il calendario lunare sostituito con quello occidentale.
Seppe utilizzare i consiglieri stranieri, il belga Gustave Rolin-Jaequemyns lo aiuto' a mantenere il paese indipendente dalle potenze coloniali e nel 1896 il diplomatico inglese Alfred Mitchell-Innes divenne consigliere economico e e introdusse il baht e il moderno sistema di banconote. Rese le tasse direttamente pagali al governo togliendo di mezzo corrotti intermediari.
Assunse ingegneri danesi per costruire un sistema tranviario elettrico, cio' 10 anni prima che fosse completato quello di Copenaghen. Incoraggio' l'importazione di automobili e queste cominciarono ad apparire in Bangkok circa nello stesso periodo in cui apparvero in America.
Nei suoi viaggi in Europa fu affascinato dalla grandezza di Pall Mall e dei Champes Elysee e ordino' la costruzione di un vasto viale che dal Grand Palace portasse ad est.
Grandi sezioni delle crenellate mura della citta' furono abbattute per costruire strade carrozzabili che attraversavano i canali per mezzo di ponti, molti dei quali erano in marmo. Uni' il resto del paese con un network di strade e linee ferroviarie.
La prima ferrovia fu aperta nel suo regno, nel 1896, collegava Bangkok ad Ayutthaya. i lavori di costruzione furono affidati principalmente a ditte tedesche, non avendo questa nazione interessi coloniali in Asia.
Istitui' il primo ospedale thailandese basato sulla pratica medica occidentale, la prima scuola per dottori e il primo sistema di educazione nazionale. Mando' i suoi figli ed altri nobili ad essere educati all'estero.
Il re dichiaro' anche la liberta' religiosa e permise sia la pratica del Cristianesimo che dell'Islamismo in un paese che pero' rimaneva profondamente buddhista.
Il re cambio' la faccia di Bangkok e l'espansione fu indirizzata verso est. Nell'area del Dusit fece costruire Vimanmek Mansion, la piu' grande casa al mondo in legno di teak e il primo palazzo in Bangkok ad essere fornito di corrente elettrica, costrui' strade per unire questo al Grand Palace. All'interno del Grand Palace costrui' il Chakri Maha Prasat. Altre nobili famiglie costruirono nell'area.La corrente elettrica arrivo' al Grand Palace nel 1884 e in quasi tutta Bangkok nel 1887.
Il re costrui' due templi Wat Ratchabophit e molto tempo dopo Wat Benchamabophit. Sebbene sia il primo tempio che identifica il suo regno le sue ceneri sono conservate alla base della principale statua di Buddha che si trova in Wat Benchamabophit.
Importanti furono i rapporti di Chulalongkorn con artisti italiani. Durante il suo viaggio in Europa Rama V conobbe alcuni pittori che realizzarono anche suoi ritratti. Piu' tardi invito' diversi artisti italiani a Bangkok. Cesare Ferro, pittore italiano nato a Torino nel 1880 e morto nel 1934 conobbe il re Chulalongkorn durante un suo soggiorno a Torino, fu invitato da questi in Thailandia e fu il primo degli italiani a diventare pittore di corte nel 1907. Realizzo' alcuni ritratti del re e i dipinti murali nella sala del trono Amphomsathan. In seguito tornato in Italia divenne direttore e presidente dell'Accademia Albertina di Belle Arti.
Il principe Naris, fratellastro del re, che voleva trattare soggetti di ispiazione siamese con tecniche occidentali lavoro' in stretta collaborazione con un gruppo di pittori che comprendevano Carlo Rigoli a progetti come Wat Rajathiwat e al palazzo privato di Boromphiman, nella sede del Dipartimento per lo Sviluppo e l'efficenza delle Energie Alternative dipinse scene da Mekhala e Ramasura e dal Ramakian. Altri lavori dell'artista comprendono gli affreschi nella sala delle ordinazioni di Wat Rachathiwat:
Gli artisti italiani insegnarono cosi' le loro tecniche ai pittori thailandesi modificando il contesto artistico locale.
Anche la sala del trono Ananda Samakhom la cui costruzione inizio' nel 1907 fu posta sotto la direzione di architetti e ingegneri italiani tra cui Annibale Rigotti, Carlo Allegri, Emilio Giovanni Gallo e Mario Tamagno e termino' cinque anni dopo la morte del re.
Galileo Chini del quale il re aveva avuto modo di ammirare l'opera alla biennale di Venezia fu invitato in Thailandia da Chulongkorn. L'architetto Ercole Manfredi ebbe importanti incarichi nella costruzione di Wat Benchamabophit.
Molto probabilmente che l'Italia era priva di appetiti colonialistici unita alla passione e ammirazione per l'arte italiana che aveva ammirato nel corso di visite nel nostro paese nel 1897 e nel 1907 spinsero re Chulalongkorn a invitare questi artisti.
Il professor Paolo Pizzardi della Societa' Dante Alighieri di Bangkok, autore nel 1966 del libro "Italiani alla corte di Bangkok", organizza interessanti e dettagliati tours che hanno come scopo la visita ad opere di artisti italiani che hanno lavorato in Siam, dato che l'e-mail per richiedere informazioni si trova tranquillamente su internet ("The Nation Multimedia") penso di non far niente di male riportandola qui: dantebangkok@hotmail.com.
In Thailandia c'e' un vero e proprio culto dello spirito di re Chulalongkorn, molte persone pensano che pregarlo, venerarlo posso aiutare a chiedergli grazie, cosi' la sua immagine si trova in varie case assieme a quella dell'amato re Rama IX. In una nazione che ormai si puo' tanquillamente definire moderna ecco cosa scrive il 3 ottobre 2006 Nation Multimedia."Il leader del Concilio per la Sicurezza Nazionale Generale Sonthi Boonyarat e altri membri dello stesso hanno celebrato ieri una cerimonia di fronte alla statua di re Rama V chiedendogli scusa per il colpo di stato del 19 Settembre.Leggendo una dichiarazione durante la cerimonia che si e' tenuta all'interno dell'area del quartier generale dell'esercito, Sonthi ha dichiarato piu' volte che lui e gli altri leaders protagonisti del golpe non hanno nessuna intenzione di acquisire potere per se stessi.Sonthi chiede scusa al monarca, che fondo' la Chula-chomklao Royal Military Academy, da cui il generale e' stato graduto, se il golpe lo ha irritato e chiede la protezione del defunto monarca".

Approfondimenti su Rama V.
Rama V in italiano:
Su Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Chulalongkorn

Pira Sudham
http://singa.altervista.org/pirasudham/mongkut.htm

Rama V in inglese:
Sunsite
http://sunsite.au.ac.th/ramav/ffimp.html

Wikipedia in inglese:
http://en.wikipedia.org/wiki/Chulalongkorn

Thailand Life:
http://www.thailandlife.com/king_chulalongkorn.htm

Soravij:
http://www.soravij.com/rama5.html

The Nation:
http://nationmultimedia.com/2005/10/23/national/index.php?news=national_18950405.html

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