giovedì 6 settembre 2007

Fonti di ispirazione: Shiva.

Dimora sul monte Kailas, una montagna nell’Himalaya, qualche volta chiamata la “montagna bianca”. Sua moglie e’ Parvati o Uma o Kali, un nome piu’ comune. Poche altre figure nel pantheon induista si presentano con la complessita’ di Shiva. E’ una delle divinita’ piu’ antiche e risale al periodo pre-vedico. Shiva e’ il distruttore di tutte le forze del demonio, rappresenta le tenebre piu’ oscure ed e’ visto come il “dio arrabbiato”. Tutto cio’ per il fatto che alla creazione segue la distruzione da parte sua. Tuttavia Shiva e’ anche visto come il riproduttore cioe’ ricrea cio’ che ha dissolto. In questo modo e’ rappresentato nello Shiva lingam, che e’ appunto simbolo di rigenerazione. E’a anche considerato il grande ascetico che rappresenta le piu’ alte forme di penitenza e meditazione necessarie per arrivare alla salvezza, allo stesso tempo e’ spesso associato all’ignoranza. Shiva rappresenta quindi tutto e il contrario di tutto.Il suo elemento e’ il fuoco che trasforma e distrugge. La luna e’ Siva..Ha 1008 nomi. Siva differisce molto da Vishnu in apparenza. Le rappresentazioni lo mostrano:- simile a un rishi, eremita o saggio, con il corpo cosparso di ceneri funerarie che rappresentano la purezza, la distruzione del falso, la filosofia della vita e della morte, vedendo questa come la vera ragione della vita.- E’ facilmente riconoscibile dal terzo occhio in mezzo alla fronte. E’ questo l’occhio della saggezza e dell’onniscenza, in grado di vedere oltre l’apparenza.- Sulla fronte porta la luna crescente, raffigurante la luna del quinto giorno, gioiello apparso dalla zangolatura dell’oceano. La luna e’ anche un mezzo utilizzato per la misurazione del tempo: mese lunare, quindi significa che Shiva ha il controllo sul tempo. Infine e’ vicina al terzo occhio come dire che e’ sia il creatore che il distruttore.- Sulla fronte e in altre parti del corpo porta tre linee orizzontali che stanno a indicare l’immortalita’ dell’anima e la gloria del Signore.- Dalla sua testa spruzza dell’acqua che sta a rappresentare il Gange, il fiume piu’ sacro. Quest’acqua e’ inoltre uno di cinque elementi che compongono l’universo. Il fiume e’ anche simbolo di prosperita’ e rappresenta uno degli apetti creativi di Shiva. - I suoi capelli sono arruffati che identificano Shiva col signore del vento.- Intorno al collo ha un cobra. Shiva e’ al di la della morte e e’ l’estremo conforto nei momenti piu’ tristi. Durante la zangolatura dell’oceano quando il veleno fu sbattuto fuori dall’oceano si dice che Shiva lo abbia ingerito per salvare il mondo. Come pero’ bevve il veleno, Parvati strinse la gola con un cobra cosi’ che non potesse inghiottirlo e il veleno rese blu scuro il suo collo. Il cobra rappresenta la vittoria di Shiva sulla morte. - indossa una pelle di tigre o ne ha una sulla spalla. Oppure una pelle di elefante o una di cervo. Nel primo caso la pelle di tigre rappresenta l’ego e la lussuria da lui uccisi, la pelle di elefante rappresenta l’orgoglio e simboleggia il fatto che Shiva ha vinto e conquistato l’orgoglio. Il cervo rappresenta il moto continuo o incessante della mente e Shiva la indossa per indicare che la controlla perfettamente. - non indossa nessun ornamento, qualche volta tuttavia e’dipinto con una catena o una collana fatta di teschi e una luna crescente appuntata sui capelli che sono raccolti in un chignon. - Se ha anelli si ritiene che questi abbiano proprieta’ mediche.- Sua arma il trishul, un tipo di tridente tradizionale delle zone dell’India. Questo puo’ assumere diversi significati: le tre punte possono indicare il controllo sul tempo: passato, presente e futuro ma anche lo strumento per punire i malvagi su tutti i livelli inferno, terra, paradiso o meglio stanno a indicare che tutti e tre i poteri sono nelle mani di Shiva: creazione, preservazione e distruzione. - In un’altra mano tiene un tamburo, l’origine della parola universale om ovvero la fonte di tutte le lingue e di tutte le espressioni, oltreche’ simbolo della creazione. Secondo alcune versioni del mito della creazione Shiva Nataraja crea i mondi eseguendo la danza cosmica e nel corso di essa suona il temburo 14 volte creando gli alfabeti.- Qualche volta prega o medita in solitudine in una grotta. Shiva non si rincarna, non ha veri e propri avatar, al contrario di Vishnu. Sua cavalcatura e’ il toro Nandi. Questo toro ha colore bianco, che e’ simbolo di purezza e le sue quattro zampe rappresentano la Verita’, la Rettitudine, l’Amore e la Pace. Nandi e’ piu’ del veicolo del dio, e’ un amico un compagno che e’ sempre vicino a Shiva ovunque questi si trovi, come succede per il Garuda rispetto a Vishnu. Li e’ il veicolo li e’ il dio. Caratteristica dei tori e’ la forza e la testardaggine o ignoranza e questo rappresenta Nandi. Il fatto che Nandi sia utilizzato da Shiva rappresenta il fatto che questo dio rimuove l’ignoranza e dona saggezza ai sui fedeli. Inoltre la raffigurazione del toro accanto a Shiva sta a indicare che ovunque si trova il dio regnano purezza, giustizia e rettitudine. Sebbene sia conosciuto dalla maggior parte delle persone come il distruttore Shiva e’ considerato uno dei deva piu’ benevoli, com quello che da’ molto in cambio di poco. In questi termini rappresenta un dio a misura d’uomo, un amico e soprattutto un amico generoso, un dio fatto a dimensione di ogni persona che e’ sempre pronto a intervenire in aiuto. Questa fra le altre e’ una delle principali ragioni della grande diffusione del culto di Shiva. Shiva e’ il signore di tutti gli Yogi, l’asceta perfetto, simbolo del dominio sui sensi e sulla mente. E’ anche il signore che protegge i penitenti e da’ loro la forza per perseverare nella loro disciplina spirituale. E’ il deva della meditazione e dell’ascesa mistica, perfetto, eternamente immobile, eternamente beato, simbolo dell’assoluto.Simbolo principale di Shiva e’ il Shivalingam, in contrasto con la credenza che attribuisce a Kali il potere della fertilita’, altri credono che il potere della procreazione, il potere che crea una dea della fertilita’ non si sviluppa naturalmente da solo ma deriva dal potere del padre, che e’ Siva, il marito di Uma. Il lingam e’ quindi associato all’unione sessuale fra Shiva e Parvati, che ha come risultato la creazione. Questo gruppo di persone considera lo Siva lingam come simbolo della procreazione o creazione e vede in Siva il creatore, il preservatore e il distruttore allo stesso tempo. Quindi se le massime funzioni della Trimurti possono essere rappresentate in un solo simbolo lo “Siva lingam”.C’e’ una storia interessante del perche’ il lingam rappresenti Shiva, Dopo la morte di Sati, moglie di Shiva addolorato dalla perdita si aggirava nella foresta. Vedendo la virita’ del dio, le mogli di un saggio che viveva nella foresta si innamorarono e seguirono Shiva. Arrabbiato il saggio lancio’ una maledizione su Shiva e fece in modo di fargli cadere il fallo. Nel momento in cui tocco’ il terreno il fallo comincio’ a crescere. Immediatamente la terra incapace di sopportare il peso comimcio’ a tremare. Quando Brahma e Vishnu capirono cosa’ succedeva chiesero a Shiva di riprendersi il suo fallo, Shiva acconsenti’ a farlo a patto che i saggi adorassero il suo fallo. Egli disse anche che niente sarebbe stato impossibile a una persona che avesse adorato il Shiva lingam.Shiva e’ anche il ballerino cosmico, il creatore della danza e delle prime 16 ritmiche sillabe mai pronunciate da cui nacque il linguaggio sanscrito. Esegue due tipi di danza: una di rabbia e una di gioia, la prima e’ chiamata Roudra Tandava, la seconda Nadanta Tandava. Tutti gli dei erano presenti quando danzo’ la seconda e tutti lo pregarono di danzare di nuovo. E’a attraverso la sua danza che l’universo si manifesta, viene preservato e viene riassorbito. La sua danza e’ il simbolo dell’eterno mutare della natura, dell’universo manifesto in cui attraverso la danza Shiva porta armonia determinando la nascita, il moto e la morte dei corpi celesti.Ci sono molte storie sull’origine di Shiva, quindi fra le tante una. All’inizio di questo kalpa (una kalpa e’ una misura che si ritrova anche nel buddhismo la cui lunghezza normale e’ 16 milioni di anni) Brahma desidero’ avere un figlio e comincio’ a pensarne uno. Un figlio apparve sul suo grembo e comincio’ a piangere. Brahma chiese al bambino perche’ piangesse e questi gli rispose che era perche’ non aveva un nome. Brahma lo chiamo’ Rudra che significa “strafalcione”. Il bambino tuttavia continuo’ piangere per sette volte cosiche’ gli furono dati altri sette nomi: Rudra, Sharva, Bhava, Ugra, Bhima, Pashupati, Ishana e Mahadeva che corrispondono a terra, acqua, fuoco, vento, cielo, uno yogi, il sole la luna. Quel bambino fu in seguito conosciuto come Shiva.

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