mercoledì 5 settembre 2007

Fonti di ispirazione: le storie jataka.

Le storie jataka sono storie delle precedenti vite del Buddha che rappresentano un enorme corpo di folcore e mitica letteratura. La parola, in particolare si riferisce alle scritture buddhiste e piu’ in particolare a un libro del canone pali delle scritture del buddhismo Therava che comprende la Sutta Pitaka e la Khuddaka Nikaya. Versioni alternative di queste storie possono trovarsi in un’altro libro del canone pali il Cariyapitaka e in altri libri del canone.Questo insieme di storie e’ una delle piu’ antiche raccolte di racconti popolari esistenrti al mondo.Il Buddha nacque e mori’ nel 563 e 483 a.C.le storie jataka sono scritte come tali fra il 300 e il 400 a.C. Molto probabilmente esistevano prima di quel periodo leggende e miti popolari che all’inizio erano svincolati dalla vita del Buddha e solo in seguito divenne consuetudine riconoscere nel protagonista principale il Buddha nelle sue vite precedenti. Queste storie sono famose in tutti i paesi di religione buddista e non solo in Thailandia, ma, ancora, hanno influenzato persino la letteratura europea.In accordo con le credenze buddhiste ogni uomo o donna rinasce continuamente in un ciclo di nascita morte. Anche il Buddha ha avuto numerose vite precedenti prima di rinascere come principe Sitthatha. Ci sono 457 storie jataka nel Tripitaka, anche se si preferisce usare il numero 550 quando si parla collettivamente di queste storie, infatti ricorre sovente il termine “le 550 precedenti vite di Buddha”. Questo termine deriva probabilmente da un antico lavoro in pali chiamato “Le Jataka” che comprendeva appunto 550 di queste storie. Ciascuna storia e’ illustrata e inizia con una prefazione che riporta la particolare circostanza nella vita del Buddha che lo porto’ a raccontare la storia, narrando cosi’ la lunga fila delle sue vite precedenti come bodhisattva. Alla fine c’e’ sempre un corto sommario dove il Buddha identifica gli interpreti della storia nelle loro vite al momento del discorso.Queste storie sono scritte in versi e infatti, come vedremo, la principale classificazione e’ in base ai versi o alle stanze. Tuttavia in questo modo solo le ultime 50 storie sono veramente comprensibili, per questo motivo sono sovente riportate in prosa rendendole quindi facilmente accessibili e nello stesso tempo facendole diventare di interesse popolare.La maggior parte delle storie Jataka si svolge vicino a Benares, oggi Vanarasi, una citta’ del nord dell’India Centrale sul fiume Gange. Considerata una delle piu’ antiche citta’ al mondo Vanarasi e’ il posto piu’ sacro per gli induisti. Anche buddhisti e mussulmani hanno importanti luoghi vicino a questa citta’.In base alle credenze buddhiste ogni persona deve nascere di nuovo per ricevere la punizione per le morti cattive fatte nelle vite precedenti o per ottenere la ricompensa per le buone morti. Nel caso del Buddha ogni volta che egli nacque ebbe la possibilita’ di ottenere una buona morte e cosi’ ottenne in modo crescente grazie e virtu’ da tutte le precedenti vite fino a che ottenne finalmente l’Illuminazione e divenne il Buddha.Le storie jataka sono un utile mezzo con cui spiegare i principi buddhisti. Le storie sono molto interessanti e rappresentano un ottimo mezzo per insegnare la morale ad adulti e bambini, comparabili alle Hitopadesa dell’India o alle europee favole di Esopo o alle parabole del Cristo.Sicuramente erano anche continuamente introdotte nei discorsi religiosi che erano tenuti da diversi insegnanti nel corso delle loro peregrinazioni, questo sia per magnificare le gloria del Buddha che per illustrare dottrine e concetti buddhisti con appropriati esempi nello stesso modo in cui nell’Europa mediovale predicatori religiosi usavano alleggerire i loro sermoni inserendo fiabe e racconti popolari per catturare l’attenzione dei loro ascoltatori.E’ abbastanza incerto quando queste storie di rinascite furono riunite insieme in forma sistematica. Nei primi tempi dovevano probabilmente essere tramandate oralmente ma la loro crescente popolarita’ fece in modo che in qualche periodo furono commissionate in forma piu’ permanente.La fama di queste storie si rivela in molti modi anche in occidente. Intanto c’e’ uno straordinario parallelo fra queste e il “Gesta Romanorum” scritto nel XIV secolo e che contiene circa 200 favole e storie che illustrano varie virtu’ e vizi, molti dei quali attinenti alla religione. Alcune di queste storie sono sicuramente buddhiste e interamente dipendenti per il loro insegnamento morale da costumi e idee peculiari del buddhismo.Le storie jataka attraverso i racconti orali viaggiarono di bocca in bocca, furono raccontate sotto le tende lungo le rotte delle carovane e contribuirono ad accrescere la letteratura in Persia, Cina, Arabia dove troviamo i racconti delle “Notti Arabiche”, in Italia con i racconti del Boccaccio, in Grecia con le favole di Esopo, in Inghilterra con “I racconti di Canterbury” di Chaucher, a questo proposito si veda la parte in cui Pardonere racconta la storia dell’”albero riottoso”, in Giappone con le storie Zen, i bardi gallesi le utilizzarono per accrescere la gloria, le virtu’ e le le gesta di re Artu’, furono utilizzate anche dai frati mediovali per aggiungere argomentazioni ai loro discorsi e una jataka appare persino in Erodoto. Le storie jataka attraverso i millenni si sono diffuse in molte civilta’, creando una ricca e varia letteratura, in molte parti del mondo e dando ispirazione per dipinti, sculture e architetture di notevole valore estetico.In Thailandia ci sono due principali gruppi di storie jataka, il primo che puo’ essere fatto risalire al Tripitaka, il secondo in cui si trovano storie che furono scritte in pali in Chiang Mai, solo 300/400 anni fa. Questa tradizione e’ abbastanza ricorrente anche in altri paesi, accanto alla tradizioni pali ci sono molte jataka apocrife di piu’ tarda composizione, alcune risalenti al XIX secolo, comunque queste storie sono sempre state trattate come categoria separata rispetto a quelle ufficiali che sono state piu’ o meno formalmente canonizzate nel V secolo, come attestato dall’ampia epigrafia e da evidenze archeologiche come le iscrizioni in basso rilievi di antichi templi. Alcune delle jataka apocrife mostrano una diretta derivazione dalla fonte indiana con adattamenti della trama per meglio soddisfare il gusto locale.Le storie jataka nel Tripitaka sono divise in gruppi, nibat, in base alla lunghezza e al numero di katha, verso o strofa in pali.1) Ekanibat ciascuna storia jataka in questo gruppo e’ scritta in un solo katha.2) Tukanibat ciascuna storia e’ scritta in 2 katha.3) Tikanibat ciascuna storia e’ scritta in 3 katha.Tutte le storie jataka sono raggruppate in questo modo in base al numero di katha. Il gruppo finale e’ chiamato Mahanibat. Le storie jataka di questo gruppo contengono piu’ di 80 katha ciascuna. Ci sono in tutto 10 storie jataka in questo gruppo e i thai le chiamano collettivamente Tosa-jataka “le 10 storie jataka”. Dato che le storie jataka nel Tripikata sono raggruppate in nibat, sono qualche volta chiamate anche Nibat Jataka.Neri paesi di religione Theravada diverse delle storie jataka piu’ lunghe sono spesso rappresentate in danze, teatro e recitazioni quasi rituali e alcune sono associate a particolari festivita’ del calendario lunare adottato in religione da Cambogia, Thailandia e Laos.Le storie jataka scritte dai monaci di Chiang Mai, circa 300/400 anni fa non sono divise in gruppi o nibat. Sono semplicemente poste insieme in una collezione di 50 storie, per questo sono chiamate Panyasjataka che significa “50 storie jataka” o Phra Chao Ha Sip Chat che significa “le precedenti 50 vite del Buddha”. I temi e la trama di queste 50 storie non sono stati presi dalle Nibajakata ma da racconti e storie popolari scritte in Thailandia. Queste storie furono scritte in pali e i principi buddhisti vi ricorrono il piu’ spesso possibile.Le prime 10 storie jataka del Nibatjakata, comunemente conosciute come Tosajakata sono molte famose in Thailandia. Di queste storie la piu’ popolare e’ l’ultima, e’ la piu’ lunga e comprende 1000 katha e’ conosciuta come Maha Jatio o Maha Vessandara. La Maha Vessandara Jataka e’ conosciuta da molto tempo, Risalendo al regno di Borom Trailokanat del periodo di Ayutthaya troviamo il grande lavoro letterario Mahajati Kham Luang scritto nel 1462. In Thailandia si trovano molte versioni della Vessandara, quella menzionata e’ la piu’ antica Le altre versioni sono scritte in differenti forme e versi. Ogni anno in varie regioni ci sono publiche letture della Vessandara si crede si ottengano meriti nell’ascoltare la storia recitata dall’inizio alla fine in un solo giorno. Le persone normalmente si offrono per condividere le spese per organizzare la recitazione.In Thailandia ci sono molte rappresentazioni di storie jataka, esse si trovano normalmente all’interno di ubosoth e vihan e seguono normalmente una disposizione che e’ diventata classica, considerata la statua principale del Buddha si trovano sulle pareti laterali. Per citarne seppur pochi esempi:- I murali delle pareti laterali dell’ubosoth di Wat Phra Kaeo in Bangkok.- I dipinti sulle pareti laterali del bot di Wat Chetupon o Wat Pho in Bangkok.- I dipinti del bot di Wat Arun in Bangkok. Restaurati nel regno di Rama V, dopo che un incendio li aveva parzialmente distrutti nel 1895.- I dipinti sulle pareti nel vihan di Wat Su-that in Bangkok.- I dipinti alle pareti laterali del tempio di Wat Suwannaram in Bangkok, attribuiti a due eminenti artisti del III regno: Luang Vichit Chatsada e Krua Khonpae.- I dipinti di Wat Chinwara-ram in Pathum Thani che rappresentano le 10 precedenti vite di Buddha conosciute come Phra Chao Sip Chat.- Gli intagli su legno di teak nella facciata della sala delle ordinazioni di Wat Kuti nel distretto di Bang Khe, provincia di Phetchaburi che rappresentano scene dalle Dosa-jati Jakata, particolare dalle storie Mahajati che rappresentano le ultime grandi vite del Buddha.- I motivi in stucco del vihan di Wat Lai in Amphoe Tha Muang, provincia di Lopburi.- I dipinti di Wat Phra Sing in Chiang Mai eseguiti da Jek Seng e appartenenti alla fine del XIX secolo. Sono i meglio conservati della citta’ e rappresentano le storie jataka San Thong e quella Suwannahonse.- I dipinti nel vihan di Wat BuaKrok Luang in Chiang Mai, realizzati all’inizio del secolo scorso. Sono I migliori dipinti murali in Chiang Mai rappresentanti storie jataka dopo quelli di Wat Phra Sing.- I dipinti di Wat Phumin in Nan che risalgono all’inizio del secolo scorso e sono stati realizzati da artisti thai di etnia lue.- Le sculture in legno policromo di Wat Chong Klan in Mae Hong Son. Sono state portate dalla Birmania nel 1857 e rappresentano personaggi della Vessandara Jataka.

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