mercoledì 5 settembre 2007

Singhakraiphob.

C’era una volta un re chiamato Innumart che governava la citta’ di Konja, il re eveva una moglie che si chiamava Chanthorn. La coppia non aveva figli.Nello stesso tempo nel mare, fuori citta’, c’era un gruppo di pirati che attaccava e saccheggiava le navi, si nascondevano poi in un’isola poco lontano. Non c’era nessuno che fosse in grado di annientarli cosi’ la popolazione viveva sotto costante terrore. Un giorno i pirati depredarono una nave mercantile. Il loro capo prese la moglie del comandante della nave come propria moglie ed insieme ebbero un bambino. Fin dalla sua nascita i pirati cominciarono ad avere successo in tutte le loro scorrerie, trovavano carichi sempre piu’ ricchi. La popolazione della citta’ di Konja viveva miseramente, piu’ accumulava ricchezze piu’ le venivano portate via e quindi a ogni nuovo attacco timore, paura, terrore aumentavano. Si penso’ di fare una supplica al re; doveva mandare i suoi soldati a sopprimere il pirata e i suoi seguaci. In quel momento il figlio del pirata aveva sette anni. Tutti i pirati furono uccisi, i soldati catturarono il figlio del leader e lo portarono dal re, questi lo prese in simpatia e lo adotto’ come figlio. Vane furono le proteste dei consiglieri e degli ufficiali anziani contro la sua decisione. Essi dicevano che il figlio aveva lo stesso sangue del padre e si sarebbe comportato allo stesso modo, il re protestava e portava a giustificazione l’innocenza del ragazzo. Al giovane fu dato il nome di Kongkapralai che significa “venuto dal mare”. Quando il ragazzo raggiunse l’eta’ adulta lo nomino’ vicere’ e costrui’ un palazzo per lui, cio’ senza minimamente pensare che il figlio adottivo in futuro avrebbe potuto portare sfortuna a lui e ai suoi sudditi.Sfortunatamente piu’ che il principe cresceva piu’ che diventava crudele. Si comportava in modo da dare una conferma al proverbio thai che dice:“E’ molto difficile domare la discendenza di una tigre o di un coccodrillo”.Spesso, di notte, il giovane principe si travestiva da uomo comune e guidava i suoi uomini a terrorizzare la popolazione innocente.Giunse il momento per la coppia di avere un proprio figlio e una divinita’ maschile venne per incarnarsi nel futuro bambino. Una notte la regina sogno’ che il sole cadeva, lei lo afferrava e lo inghiottiva. Sopraggiungeva pero’ un Witthayathorn (Fuori testo: un tipo di divinita’ il cui stato e’ inferiore a quella degli dei che vivono sulle montagne dell’Himalaya e il cui compito e’ accudire il dio Shiva) che apri’ il suo petto e porto’ il sole lontano da lei.Fu consultato l’astrologo di corte che predisse che la regina avrebbe avuto un figlio con grandi meriti ma che la coppia reale sarebbe stata perseguitata dalla sfortuna nei tre mesi a venire, cio’ a causa del figlio adottivo che avrebbe procurato loro grandi problemi fino a obligarli a lasciare la capitale. Alla nascita del proprio figlio sarebbero stati separati da lui ma alla fine si sarebbero riuniti felicemente.Dopo aver ascoltato questa predizione il re fu sopraffato dal terrore, chiese se ci fosse una soluzione, l’astrologo disse che non c’era niente da fare dovevano seguire il proprio destino. Tutti furono felici della predizione, eccetto il figlio adottivo la cui gelosia aumentava di giorno in giorno. La regina in seguito rimase in stato interessante. Kongkapralai giunse al punto di portare i suoi uomini a cingere d’assedio la capitale, cio’ dato che pensava che con la nuova nascita sarebbe diventato insignificante agli occhi di tutti. Lo spinsero, inoltre, altre due ragioni: lui non era il figlio della coppia e voleva vendetta sul re per l’esecuzione del padre. Con la capitale in mezzo alla confusione il re disse a tutti di fuggire e mettersi in salvo, Cerco’ di raggiungere un compromesso con Kongkapralai, ma questi rifiuto’. In quelle condizioni stressanti la coppia reale cadde a terra svenuta.Preso da compassione il dio Indra ando’ a liberare i due e li porto’ nella foresta, lontano dalla capitale. Qui li affido’ alle cure di altre divinita’.A sera, il principe maledetto fu in grado di prendere il controllo dell’intera capitale.. La sua rabbia si trasformo’ in una furia quando non trovo’ la coppia reale su cui voleva vendicarsi. Si proclamo’ nuovo governatore di Rojana e gli innocenti sudditi da allora furono governati da regole ferree.Mentre camminava nella foresta con la moglie il re pensava al suo disgraziato figlio adottivo e ai suggerimenti offertigli dai consiglieri e dagli ufficiali anziani di corte che si erano opposti al suo piano di adottare il discendente di un pirata. Era pieno di amarezza vedendo che il suo regno era caduto nelle mani di un tiranno ma nello stesso tempo era felice di essere rimasto in vita.Il re e la regina si tolsero tutti i loro gioielli e li misero in una borsa, indossarono poi gli abiti di semplici cittadini e si diressero verso il villaggio. Per la strada incontrarono dei cacciatori. Quando questi domandarono da dove venivano la coppia rispose che erano arrivati li dalla citta’ di Mathila e che si erano persi nella foresta. Trovando la coppia molto simpatica un cacciatore di nome Perg li invito’ a stare con la sua famiglia. Vivendo con quella gente la coppia aiuto’ svolgendo lavori che non aveva mai fatto prima, dato che erano svolti dai loro servi.Venne il tempo per la regina di di partorire il suo bambino. Quando ci fu il momento del parto ci fu un terribile tuono e la terra fu scossa come ci fosse stato un gran terremotoIl grande fenomeno fu udito da un brahmino di nome Wirunchai che era un grande studioso e viveva nella citta’ di Mathila. In quel periodo egli era gravemente malato, ma riusci’ ad alzarsi per consultare i suoi testi e seppe immediatamente la causa di quel fenomeno. Chiamo’ il figlio di nome Thepchinda, che aveva 12 anni, accanto al suo letto. Gli disse di andare a nordest a cercare un ragazzo che possedeva grandi meriti, dato che questi sarebbe stato il suo rifugio nel futuro. Diede al figlio i suoi testi con cui avrebbe potuto capire il carattere del giovane e mori’ pacificamente.Dopo la cremazione del padre, Thepchinda lascio’ la casa alla cura dei servi e cerco’ il giovane di cui gli aveva parlato il genitore. Dopo dieci giorni di viaggio raggiunse la capanna del cacciatore, la coppia reale era a lavorare nei campi e aveva lasciato il bambino solo a casa. Dopo aver sentito piangere, Thepchinda cerco’ da dove veniva quel suono e finalmente trovo’ il neonato. Ne studio’ il carattere e seppe che questo corrispondeva con quello scritto nei libri del padre. Calmo’ il bambino, lo prese fra le braccia e si diresse di nuovo verso la citta’ di Mathila.Mentre viaggiava nella foresta, con il bambino in braccio, Thepichinda si perse ed entro’ nell’area controllata da un gigante di nome Phinthumarn. Il gigante era stato assegnato dal dio Indra a controllare una grotta in cui cresceva una certa varieta’ di erbe sacre. Il gigante possedeva magici poteri che potevano essere usati solo nell’area da lui controllata, fuori di questa li perdeva e diventava debole.Appena vide il giagante il bambino comincio a piangere e a lamentarsi. Thepchinda si nascose fra l’erba. Il gigante pero’ li vide ed ordino’ loro di uscire. Dopo averli osservati provo’ simpatia per loro e decise di adottarli come figli. Disse che li avrebbe mangiati se avessero accettato. Thepchinda non ebbe alternativa, accetto’. Il gigante ne fu felice e porto’ il bambino ad essere allattato da una leonessa che era sua amica. In questo modo il bambino guadagno’ la forza di un leone In seguito i due ragazzi vissero col gigante che si prese cura di loro e insegno’ loro ogni tipo di conoscenza che possedeva. Il giovane principe fu chiamato Singhakraiphob che significa “coraggioso come un leone”.
Un giorno, quando Singhakraiphob raggiunse i 14 anni. il gigante disse ai due giovani di sorvegliare la grotta dato che lui come al solito doveva sorvegliare la foresta. Ordino’ ai due giovani di non entrare dentro nella grotta e parti’. Le istruzioni del gigante stimolarono la curiosita’ di Singhakraiphob che persuase il riluttante Thepchinda a entrare. All’interno trovarono una stanza molto bella e ampia. In mezzo alla stanza c’era uno strano albero con foglie di vari colori.Senza dare ascolto agli avvertimenti di Thepchinda, Singhakraiphob raccolse una foglia rossa e la mangio’, l’altro giovane esito’ ma in seguito anche lui mangio’ una foglia. In breve tempo i due ragazzi si trasformarono in due naga. Ebbero paura e non seppero cosa fare. Si abbracciarono e cominciarono a piangere. Tornando dalla foresta il gigante non vide i figli adottivi. Li cerco’ e trovo’ i due naga che piangevano. Capi’ la situzione e li brontolo’ per non aver ascoltato le sue parole. Con le palme unite prese l’acqua di una depressione, la verso’ sui naga e diede loro da bere. I naga si trasformarono nei due ragazzi.Da quel momento Singhakraiphob fu ossessionato dal miracolo del sacro albero e decise di provare di nuovo, questa volta pero’ si approvvigiono’ dell’acqua magica della depressione e la tenne vicino in modo da usarla per i suoi esperimenti.Accompagnato da Thepchinda entro’ nella stanza e prese una foglia bianca dall’albero, la mangio’, questa volta si trasformo’ in una scimmia. Dopo aver bevuto l’acqua sacra torno’ ad essere uomo. Provo’ con una foglia gialla e il suo corpo si trasformo’ in oro., dopo che ebbe bevuto l’acqua l’oro disparve.Qualche tempo dopo Thepchinda racconto’ a Singhakraiphob l’intera storia su come erano andati a vivere col gigante ma menti’ dicendo che loro erano fratelli e che i genitori erano morti da molto tempo. Saputa la verita’ Singhakraiphob propose a Thepchinda di scappare dal gigante. Alla notte, mentre questi dormiva, i ragazzi mangiarono le foglie e si trasformarono in due pappagalli, come tali volarono fuori della grotta e si diressero verso la citta’ di Mathila.Al risveglio il gigante non trovo’ i ragazzi ma si accorse che alcune foglie erano state staccate dall’albero. Capi’ e si affretto’ ad inseguirli, con la sua potente forza li raggiunse e li trovo’ trasformati in uccelli. Li prego’ di tornare alla grotta ma i ragazzi insistettero che volevano andarsene. Con le lacrime agli occhi il gigante ebbe un attacco di cuore e mori’. Provando simpatia verso il gigante i due ragazzi lo cremarono, gli resero l’ultimo omaggio e proseguirono per la loro strada.Thepchinda porto’ Singhakraiphob nella sua casa e disse a tutti di non rivelargli che non era suo fratello. Un giorno un amico di suo padre, come lui brahmino, senza sapere della morte di questo ando’ a fargli visita. Il brahmino fu sorpreso di vedere Singhakraiphob e chiese chi fosse. Thepchinda disse che era suo fratello ma l’altro non gli credette e lo brontolo’ per aver detto una bugia, quel comportamento era contrario all’etica dei brahmini.Singhakraiphob udi’ quello che i due uomini si erano detti cosi’ domando’ la verita’ a Thepchinda che si dimostro’ ancora riluttante a dirgliela.Un giorno mentre Thepchinda era lontano, Singhakraiphob pago’ un servo che disse di non sapere molto ma che era certo, il figlio del brahmino Wirunchai, che lui conosceva da molto tempo, era figlio unico.Dopo aver raccolto informazioni sui suoi genitori Singhakraiphob decise di andarli a cercare. Lascio’ segretamente la casa, travestito da brahmino, in seguito mangio’ una foglia dell’albero sacro, si trasformo’ in pappagallo e volo’ in cielo.Era tempo per lui di trovare moglie e una divinita’ gli suggeri’ di volare verso la citta’ dei demoni, chiamata Maran. Questa citta’ era governata da un re chiamato Chaturapak. Il pappagallo volo’ sopra i giardini reali proprio nel momento in cui il re con la moglie Monthawadi e la figlia adottiva, Sroisuda, stavano facendo una passeggiata. Vide la bellissima principessa e si innamoro’ di lei. Le si avvicino’ e la pote’ osservare meglio in tutta la sua bellezza. Il pappagallo parlante fece colpo sulla principessa che lo invito’ a vivere con lei a palazzo.Con l’aiuto delle foglie Singhakraiphob si trasformava di giorno in pappagallo e di notte tornava ad essere il bellissimo uomo che era. La principessa si innamoro’ di lui. Vissero insieme finche’ la donna si accorse di apsettare un bambino. Lui, pensando che il re dei demoni li avrebbe puniti entrambi, la convinse a scappare. Dopo il tramonto mangio’ una foglia magica e si trasformo’ in una scimmia, recito’ poche parole magiche che gli permisero di volare tenendo la principessa fra le braccia. Il re dei demoni mando’ i suoi uomini a catturare la coppia ma tutti furono sconfitti da Singhakraiphob. Mentre la coppia dormiva nella foresta un Witthayathorn vide la principessa e si innamoro’ di lei. Provo’ a rapirla ma lei riusci’ a fuggire. La coppia continuo’ il suo viaggio fino a che incontro’ il padre della principessa. Il re, furibondo, fu capace di riportare a casa la figlia ma non pote’ catturare Singhakraiphob.Quando Thepchinda torno’ a casa non trovo’ piu’ l’amico, ando’ a cercarlo ma tutto fu inutile, cosi’ decise di provare a cercare i genitori di lui. Giro’ di luogo in luogo chiedendo di loro ma nessuno li conosceva. Un giorno incontro’ la moglie del cacciatore che aveva dato loro rifugio, era l’unica a sapere della coppia reale. Thepchinda riusci’ a convincere la donna a parlare. Questa gli disse che il re e la regina erano tornati a governare la citta’ di Konja, dato che il principe crudele era stato eliminato da persone fedeli ai precedenti governanti.Thepchinda si reco’ nella citta’ e incontro’ la coppia reale, li informo’ dell’intera storia e mostro’ l’anello che apparteneva a Singhakraiphob.La coppia reale fu contenta di sapere che il figlio era vivo e invito’ Thepchinda a stare nella capitale. Lui rifiuto’ voleva partire alla ricerca del principe.Thepchinda spese tre mesi nella ricerca, trovo’ Singhakraiphob e gli racconto’ la verita’ sui genitori. Stavano aspettando il suo ritorno. Prima di incontrarli pero’ Singhakraiphob voleva riprendersi la moglie. Thepchinda insistette: “Hai forse dimenticato il tuo debito di gratitudine verso di loro?”.Cosi Singhakraiphob acconsenti’ ad incontrarli. La coppia reale gli diede un caloroso bentornato e gli mostro’ tutto il suo amore affidandogli il trono, Thepchinda fu nominato vicere’.Seppur circondato da servi e bellissime donne il nuovo re non poteva dimenticare la moglie, era infelice, spasimava per il suo amore. I genitori, preoccupati per lui, mandarono un messaggio al re dei demoni chiedendogli che il loro figlio potesse sposare sua figlia. Tornata a casa la principessa Sroisuda aveva avuto un bel bambino che era stato chiamato Ramwong, in quel tempo il bambino aveva un anno.Il re dei demoni respinse la proposta di matrimonio e si arrabbio’ moltissimo perche’ gli aveva fatto perdere la faccia. Guido’ i suoi soldati contro quelli di Singhakraiphob che provo’ a calmare il re dei demoni, ma senza successo. Decise cosi’ di ucciderlo, intervenne pero’ la regina dei demoni che riusci’ a portare pace fra le parti, disse che era felice di aver avuto un nipotino e che si doveva scordare il passato.Dopo che le relazioni fra le due parti si furono normalizzate Singhakraiphob disse a suo figlio di stare con la suocera nella citta’ di Maran mentre lui e la moglie sarebbero tornati a governare il loro regno. La storia finisce fra la gioia e la felicita’ di tutte le persone, gioia e felicita’ che sarebbero durate per sempre.

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